Allo studio l'uso del Municipale in comodato gratuito
Rendere più stretta la partnership tra Comune e Fondazione Toscanini. È in questa direzione che starebbe muovendosi palazzo Mercanti. Per ora si tratta di indiscrezioni, che però trovano autorevoli conferme. L'ipotesi di lavoro è di rinnovare l'attuale convenzione tra il Comune e la Fondazione con sede a Parma trasformando quest'ultima da semplice gestore artistico delle stagioni musicali (lirica, danza, concertistica) del Municipale a “inquilino” stabile del teatro, libero di organizzarsi a piacimento pur nel rispetto di precisi vincoli. La cosa si determinerebbe grazie alla concessione alla Toscanini del Municipale in comodato d'uso gratuito per un periodo di anni da stabilire. L'amministrazione avrebbe cominciato a ragionare su una prospettiva di questo genere che potrebbe diventare realtà dalla stagione 2005-2006 (un anno prima, cioè, della scadenza della convenzione vigente). Giovanna Calciati, l'assessore fresco di competenza sul teatro (prima era in capo a Stefano Pareti), si trincera dietro un secco no comment. Ma in Comune risulta che gli uffici siano impegnati, su direttive superiori, a redigere una bozza di convenzione per la nuova tipologia di rapporto. Che potrebbe spiegarsi così, dal punto di vista dell'amministrazione: la proprietà del teatro resta all'ente pubblico, ma dandolo in comodato d'uso alla Toscanini questa sarebbe in grado di accomodarvisi meglio di quanto non sia con l'attuale, e per certi versi spigolosa, coabitazione organizzativa con il Comune; verrebbe così confezionata un'offerta musicale migliore per livelli sia quantitativi sia qualitativi, capace di attirare ulteriore pubblico e consensi, e palazzo Mercanti ne trarrebbe vantaggio per la positiva ricaduta di immagine sulla città.
Ma ci sono anche altri aspetti da considerare. I costi anzitutto. Oggi l'ente pubblico, come contropartita all'allestimento dei cartelloni, versa 1,4 milioni di euro all'anno alla Toscanini (cui vanno anche gli incassi). La concessione del Municipale in comodato d'uso sarebbe gratuita per la Fondazione, che dal Comune continuerebbe a beneficiare di un corrispettivo per gli spettacoli messi in scena. Si parla, però, di una cifra inferiore a quella attuale: 890mila euro all'anno comprensivi, però, di due voci di spesa che oggi sono a carico di palazzo Mercanti, ossia le utenze (luce e riscaldamento) e la manutenzione ordinaria; in totale circa 250mila euro, perciò di fatto l'esborso del Comune si dimezzerebbe quasi, passando da 1,650 milioni di euro (1,4 + 250mila) a 890mila euro. È possibile, d'altra parte, che con la nuova formula la Toscanini riesca ad aggiudicarsi dal ministero ai Beni culturali flussi più consistenti di sovvenzioni per l'attività svolta.
Un altro aspetto che potrebbe risultare critico è la coabitazione con il Teatro Gioco Vita, che ha in gestione dal Comune la stagione della prosa. È vero che a quest'ultima verrebbe comunque garantito lo spazio necessario e che in programma c'è il suo trasloco dal Municipale in un teatro dedicato esclusivamente alla prosa e individuato nell'ex Cavallerizza. Ma pare essere una prospettiva dai tempi non ravvicinatissimi, e al Teatro Gioco Vita l'idea di trovarsi per il momento la Toscanini come padrona di casa potrebbe non garbare granché. Gustavo Roccella
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