Mancano 2 milioni di euro. Reggi: «Si tira la cinghia»
LIBERTA' del 30/07/2002
Torna alto l'allarme sui conti del Comune. Dopo le recenti polemiche tra centrodestra e centrosinistra sull'avanzo di bilancio vero e presunto, l'ultima novità sono gli oltre 2 milioni di euro che mancano all'appello nella contabilità del 2002. Si tratta di entrate da oneri di urbanizzazione che erano previste a bilancio, ma che il cui incasso è a serio rischio. I tempi per la definizione delle pratiche urbanistiche (e per la riscossione dei relativi oneri a carico dei privati) si sono allungati troppo e il Comune deve correre ai ripari. Lo hanno annunciato ieri al temine della seduta di giunta il sindaco Roberto Reggi e l'assessore al bilancio, Francesco Cacciatore. A dare l'allarme, hanno riferito Reggi e Cacciatore, è stato il ragioniere-capo, Gabriella Brizzolara, che, sulla scorta dei rapporti degli uffici urbanistica, ha scritto al sindaco per quest'anno è meglio non fare conto su 2,164 milioni di euro dei 5,164 milioni inseriti a bilancio alla voce entrate da oneri di urbanizzazione. Questo perché ci sono una dozzina di pratiche, attinenti altrettante aree edificabili, che segnano il passo, e dunque i relativi introiti per il Comune quasi sicuramente slitteranno. E anche se si tratta di una stima, ha considerato Cacciatore, è di importo rilevante e, fatta a questo punto dell'anno, ha molte probabilità di rivelarsi fonadata. Ma perché si sono sbagliate le previsioni? Ecco la ricostruzione dell'assessore: «Le stime contabili su queste entrate le ha fatte la passata amministrazione lo scorso settembre. Il Ppa (Piano pluriennale di attuazione, ndr) si pensava probabilmente di approvarlo entro il 2001, invece è slittato a febbraio. Da lì sono partiti i Pua (Piani urbanistici di attuazione, ndr), ma il momento buono per maturare il credito dall'impresa è quando si approva la convenzione e ora, a giudizio degli uffici, in una dozzina di casi non si arriverà a chiudere entro il 31 dicembre 2002». Dunque l'entrata non è più certa e in Comune parte la segnalazione per mettere in moto le procedure atte a ridurre le spese o individuare nuove entrate che mettano una pezza al sopraggiunto disavanzo. Questa l'analisi di Reggi e Cacciatore, secondo cui per palazzo Mercanti non si annunciano certo tempi di folleggiamenti: «La giunta ha deciso di compiere verifiche per capire se esistono margini di riduzione delle spese correnti bloccando nuove iniziative». Ma se non si riuscirà ad agire su questo versante («Giunti a metà anno la macchina comunale è già a tal punto avviata... »), c'è sempre la possibilità che la legge consente in casi di emergenza contabile, e cioè utilizzare tutte le entrate disponibili, anche l'avanzo per la parte vincolata perché frutto di alienazione di beni. Procedura di cui la giunta Guidotti si è avvalsa lo scorso anno, e che Reggi e i suoi hanno contestato duramente: «Faremo di tutto per evitare che questo accada di nuovo», ha difatti sottolineato il sindaco, che però ha anche fatto presente come gli uffici abbiano fatto richieste di spese correnti per circa 1,6 milioni di euro da qui a fine anno: «Di avanzo non vincolato abbiamo a disposizione solo 600mila euro. Dunque, considerando questi nuovi 2 milioni di euro di entrate che ci vengono meno, il buco di spesa corrente che dobbiamo affrontare è di circa 3 milioni di euro».
Sarà d'obbligo tirare la cinghia: «Misureremo ogni voce di spesa con il bilancino - ha avvertito Reggi - faremo valutazioni molto severe anche riguardo agli incentivi ai dirigenti premiando solo chi gestirà oculatamente il proprio budget». Una prima ripercussione si è già avuta durante la giunta di ieri, ha spiegato il sindaco: per venire incontro alla domanda di posti negli asili nido e alle richieste di maggiori assegnazioni che arrivano dagli operatori privati, è stata decisa l'assegnazione di 44 posti in più in convenzione. Ma non partiranno dal prossimo settembre, bensì dal primo gennaio 2003, proprio perché, al momento, lo stato di salute delle casse comunali consiglia il rinvio di un intervento che comporta un impegno di spesa di 290mila euro.
E SUL "BUCO" LA POLEMICA TORNA ROVENTE
La novità degli oltre 2 milioni di euro che mancano alle casse del Comune a causa del mancato introito previsto per gli oneri di urbanizzazione riaccende le polveri alla polemica sul buco di bilancio, polemica tra attuale e precedente amministrazione che ha tenuto banco dopo le elezioni. E ora il sindaco Reggi torna alla carica: «Il bilancio di previsione 2002 era stato sottostimato nelle entrate in maniera molto rilevante per circa 2 milioni di euro e noi oggi, a fine luglio, ci troviamo di fronte alla necessità di dover sopperire a una voce così consistente, oltretutto con richieste di spesa da parte degli uffici molto maggiori del previsto perché certi importanti centri di costo del Comune (formazione, servizi sociali, attività culturali) erano stati tarati decisamente al ribasso».
E il fatto che, come lo scorso anno, si rischia di dover ricorrere alla procedura straordinaria di destinare a spesa corrente risorse vincolate a spesa per investimenti (in quanto frutto di alineazioni patrimoniali), secondo il sindaco «è la dimostrazione del fallimento della politica di bilancio» messa in atto dal centrodestra: «Per tenere al minimo la tassazione si è andati a incidere sul patrimonio. Anche noi ora potremmo essere costretti a ripianare un buco di spesa corrente utilizzando un residuo vincolato per investimenti». Condivide l'assessore al bilancio, Francesco Cacciatore: «Dire che il buco non c'è, teoricamente è vero visto che l'avanzo di bilancio 2001 è di circa 13 milioni di euro, ma ciascuno può valutare se è corretto usare mezzi frutto di dismissioni patrimoniali per coprire spese correnti. Se vendere la casa deve servire per pagare le bollette del telefono... ». All'insegna dell'incredulità, di fronte agli annunci della giunta di problemi contabili dovuti al mancato arrivo dei previsti oneri di urbanizzazione, è la reazione dell'ex assessore al bilancio Fabrizio Tei: «Non capisco a che cosa siano dovuti i ritardi che vengono oggi denunciati. Fino a maggio, quando eravamo insediati noi, non c'era alcuna avvisaglia di rallentamenti delle pratiche urbanistiche. Lo escludo. C'è da chiedersi come mai sta cosa salti fuori adesso. Che sia uno slittamento voluto?».
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