La giunta rompe gli indugi e aderisce alla causa
La giunta comunale ha deliberato di costituirsi ad adjuvandum nel ricorso al Tar del Lazio contro Trenitalia, Rfi e la Regione Emilia Rmagna promosso dall'associazione Pendolari di Piacenza, dall'associazione Pendolari Valdarda e da altri sei soggetti privati.
Il Comune rompe cioè gli indugi contro le società delle ferrovie e contro la Regione Emilia-Romagna che ne è controparte siglando i contratti di servizio validi nelle tratte emiliano-romagnole.
In una nota diffusa ieri fa sapere che, dopo aver appoggiato in questi mesi le proteste dei pendolari contro i disservizi delle ferrovie, ma evitando di seguirli nella guerra legale da loro aperta in gennaio al Tar del Lazio, ora giudica colma la misura: «È evidente che le prospettive immediate non costituiscono una risposta alle richieste avanzate», perciò, «in coerenza con quanto precedentemente affermato», disco verde ad affiancare il ricorso promosso dai pendolari di Piacenza e della Valdarda contro l'accordo Trenitalia/Rfi-Regione che ha introdotto il nuovo orario ferroviario.
Una scelta, quella presa ieri dalla giunta comunale, tesa, si legge nella nota, a «utilizzare tutti gli strumenti di pressione che possano essere adottati per migliorare la situazione attuale e quindi tutelare gli interessi dei pendolari piacentini della ferrovia che, in certe stagioni, arrivano a rappresentare anche il 10% della popolazione e costituiscono un elemento importante nell'economia cittadina».
E tuttavia, «pur in assenza di poteri decisionali diretti in merito, si assicura la continuazione nell'azione di pressione e stimolo nei confronti di tutti i soggetti interessati affinché il servizio offerto possa arrivare a soddisfare le necessità dell'utenza».
Dal Comune si ricorda come la decisione odierna sia il frutto anche dell'esito degli ultimi due incontri il 23 giugno a Piacenza e il 28 a Bologna. Nel primo, al quale hanno partecipato la dirigenza di Trenitalia e l'assessore regionale ai trasporti, c'era da verificare gli elementi di novità che saranno messi in campo da Trenitalia nei prossimi mesi, con particolare riguardo all'orario 2006-2007, per capire «quanto possano costituire una risposta alle richieste dei pendolari piacentini, fatte proprie dalle istituzioni locali». Trenitalia ha parlato di queste migliorie: con l'orario di settembre distanziamento di 5 minuti rispetto alle attuali partenze, verso l'obiettivo di cadenzamento a 30 minuti; potenziamento del personale e del materiale rotabile per aumentare i posti anche sugli intercity plus; miglioramento di efficienza e comfort; più informazione all'utenza; standard di puntualità al 94% entro i 5 minuti a Piacenza; dalla seconda metà del 2007, dopo l'apertura del passante ferroviario verso Brescia e cadenzamento ogni 30 minuti intercity-interregionali; dal 2008, dopo l'apertura del passante sud, cadenzamento a 30 minuti con treni interregionali.
Il 28 giugno, alla riunione del comitato di monitoraggio, è stata presentata la posizione congiunta di Comune e Provincia, posizione di «insoddisfazione e delusione per il venir meno di alcuni impegni attesi dal territorio piacentino», specie per la «mancata consegna della bozza di orario 2006-07 della quale sono state date solo alcune generiche anticipazioni». Ribadite le richieste di impegni da inserire nella proroga del contratto di servizio e di tenere sospesi i pagamenti a Trenitalia sino a constatazione della loro reale applicazione, Censurata inoltre la decisione di Trenitalia di procedere a soppressioni estive di treni sin dall'inizio di luglio. La Regione, ricostruisce infine il Comune, ha assicurato che tutti gli impegni assunti confluiranno nella proroga del contratto di servizio, facendo sapere di ritenere arbitrarie le unilaterali soppressioni estive di luglio.
Un quadro deludente che ha indotto il Comune a sottoscrivere il ricorso dei pendolari. gu.ro.
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