Il fuoco della protesta dei commercianti contro Palazzo Mercanti accusato di «aver abbandonato il centro storico» - è solo sopito ma l'incendio potrebbe tornare presto a divampare.
L'incontro di due giorni fa in municipio, col sindaco Roberto Reggi e la terna di assessori Brambati-Carbone-Squeri, è stato giudicato come «una presa d'atto, da parte dell'amministrazione, del disagio che percorre la categoria». Tuttavia (omissis) «Tutte le nostre richieste, dalla revoca delle targhe alterne del venerdì alla riapertura del tratto di Corso il sabato, non hanno trovato conferme», la denuncia.
«Il Comune - sostiene Giovanni Struzzola (direttore Unione Commercianti) - ha finalmente compreso che la protesta dei commercianti del centro non è fine a se stessa ma origina da una forte esasperazione. Quanto ai piani di valorizzazione commerciale proposti, sono uno strumento forte ma, di per sè, insufficiente e che necessita, prima di esser messo in campo, di uno studio di marketing urbano appropriato». «Atti concreti da subito, per esempio l'individuazione di nuovi parcheggi provvisori», a fronte di una situazione, quella del commercio in centro storico, che il direttore dell'Unione definisce «allarmante non solo a causa delle questioni di viabilità ma anche per motivi congiunturali». Copme fare ? «Attrarre pubblico da fuori provincia potenziando il senso di accoglienza di Piacenza».
«Nei fatti - dice Fausto Arzani (segretario Confesercenti) - il sindaco non ha concesso nulla, non la revoca delle targhe alterne il venerdì, non la riapertura del tratto di Corso il sabato o quella di via Giordani. Anzi, è stata espressa l'intenzione di liberare dalle auto piazza Sant'Antonino, che significherebbe la perdita di altri parcheggi di prossimità».
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