E per il 2003 i fiori d'arancio a Piacenza sono andati decisamente in ribasso: 291 promesse d'eterno amore contro le 352 del 2002. Per trovare un'altra annata ugualmente avara di matrimoni occorre indietreggiare a vent'anni fa: nel 1983, a Piacenza, furono infatti 293 le unioni registrate presso il Comune di Piacenza, una cifra analoga all'ultima messa a segno, ma che, nel ventennio intercorso, si è sempre attestata attorno ai 350 matrimoni all'anno. Diminuisce dunque la voglia di fiori d'arancio, mentre si conferma, secondo un trend degli ultimi due anni, la preferenza per l'unione civile rispetto al matrimonio religioso: nel 2003 i «si» detti in chiesa sono stati 144, 147 invece quelli proferiti davanti al sindaco (o ad un suo delegato). La storica inversione di tendenza (più nozze civili che religiose) si era manifestata per la prima volta all'ombra del Gotico due anni or sono, nel 2002. Fatto del tutto nuovo, visto che, storicamente, i fiori d'arancio davanti all'altare avevano sempre avuto la meglio. Anche l'ultimo anno ha confermato settembre come il mese per eccellenza in cui dirsi si, con una media di 69 matrimoni (sia civili che religiosi). Secondo, nella lista di preferenze dei futuri coniugi, è risultato il mese di giugno. Maglia nera nell'elenco dei mesi scelti per sposarsi rimane, da sempre, novembre.
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