piacenza - (mir) Il Popolo della libertà sperava di godere di maggiore considerazione da parte dei vertici regionali e nazionali. Il presidente della Provincia, Massimo Trespidi, coordinatore locale pro-tempore dopo l'addio di Tommaso Foti, non lo nasconde: «Siamo senza dubbio il migliore territorio dell'Emilia Romagna, lo certificano i numeri di tutte le ultime elezioni, non a caso io sono l'unico presidente di Provincia di centrodestra. Quindi ci aspettavamo una maggiore attenzione anche nella composizione delle liste. Ma non per questo ci piangiamo addosso, anzi avere dei candidati in posizioni incerte ci spingerà a dare ancora di più per cercare di completare quella rimonta avviata da Silvio Berlusconi e che tutti noi riteniamo possibile».
La pensano così anche i 5 alfieri azzurri piacentini: il sindaco di Caorso Fabio Callori è settimo al Senato, mentre alla Camera figurano il sindaco di Lugagnano Jonathan Papamarenghi al posto 13, Matteo Lunni al 26, Stefania Eleuteri al 33 e Paolo Bergonzi al 44.
La parola d'ordine è una: crederci.
«Non è vero che non abbiamo l'opportunità di portare un nostro rappresentante in Parlamento - ha aggiunto Trespidi - e non pensiamo che il voto dato al Pdl non sia utile al centrodestra, anzi. Le dichiarazioni di Foti in tal senso ci stanno, siamo in campagna elettorale, Tommaso resta un amico e lo ringraziamo per quanto ha fatto in questi anni, ovviamente speriamo che la coalizione vinca le elezioni e in Parlamento ci sia posto per tutti».
Ma se Lunni, Eleuteri e Bergonzi si sono prestati di buon grado alla cosiddetta candidatura di servizio («è giusto partecipare e dare il nostro contributo attivo, anche al rilancio e all'attività futura del partito», hanno detto in coro), Callori e Papamarenghi credono davvero di potersi giocare una chance.
«Il Pdl è vivo - ha detto il primo - e a Piacenza lo dimostrerà ancora una volta. Faremo una campagna elettorale seria e avvincente, siamo certi di poter vincere a livello nazionale, dopodiché si apriranno spiragli molto positivi anche per noi. Forse oggi Piacenza non è rappresentata come dovrebbe, ma ciò non spegne nostro entusiasmo».
«Siamo onorati di essere candidati con il Popolo della libertà - gli ha fatto eco Papamaenghi - indipendentemente dalla posizione: essere un po' indietro rispetto a quanto meritavamo ci darà ancora più energia, in ogni caso mi sembra che liste siano ovunque forti e autorevoli».
A spegnere un po' i loro entusiasmi ci hanno pensato i vertici regionali uscenti: Filippo Berselli e Gianpaolo Bettamio, entrambi esclusi, hanno detto che il Pdl in termini di eletti rischia di pagare sia il calo di voti rispetto al 2008, sia la concorrenza di Monti e Grillo.
Libertà del 23 gennaio 2013
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