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Charlotte Rampling, 70 anni a modo suo
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In un mondo ipocrita come quello del cinema, Charlotte Rampling si è sempre distinta per la sincerità a volte brutale, e per una carriera costruita su scelte spesso difficili e controverse.
Pochi attori hanno avuto il coraggio di esporsi tanto, ma l'attrice non ha mai avuto timori a dire e fare ciò che pensava: lo dimostra la polemica in cui si è lasciata coinvolgere a pochi giorni dagli Oscar (è candidata come migliore attrice protagonista per "45 anni"), quando ha commentato che la scandalosa mancanza di candidature di attori, autori e registi non caucasici non è un problema di razzismo (incontestabile), quanto di mancanza di merito.
Nata nell'Essex il 5 febbraio 1946 e cresciuta tra Spagna e Francia (dove oggi vive), non è mai stata per le mezze misure: dopo le prime esperienze da modella si fa conoscere dal grande pubblico grazie al ruolo di Elisabeth Thallmann "La caduta degli dei" di Luchino Visconti, ma è l'inquietante storia de "Il portiere di notte" di Liliana Cavani, nel 1974, a renderla una diva: la sua immagine nuda, in bretelle e con un berretto delle SS sul capo diventa uno dei look più celebri della storia del cinema.
Bellissima e sensuale, diventa un'icona tra le più utilizzate, citate e ammirate della moda, grazie anche a uno stile giocato tra l'androgino e il sensuale, perfetto per il suo fisico longilineo e il portamento altero.
Tra gli altri ruoli, appare in "Stardust memories" di Woody Allen, in "Max mon amour" interpreta una donna innamoratasi di uno scimpanzé, per la BBC si cala nel ruolo tragico e triste della Miss Havisham di "Grandi Speranze".
Anche la vita privata va di pari passo con tanta spregiudicatezza lavorativa: negli anni '70 fa scandalo la scelta di un ménage à trois (da lei smentito in seguito) col primo marito, Brian Southcombe, e un giovane modello.
Dopo il divorzio si risposa con il compositore Jean-Michel Jarre, da cui divorzia nel '97 dopo aver scoperto, via rotocalco, i suoi tradimenti.
Il ritorno in grande stile sulla scena internazionale avviene grazie al regista François Ozon, con cui lavora a 3 film: "Sotto la sabbia" nel 2000, "La piscina" nel 2003 e "Angel" nel 2007.
Al di là delle polemiche, il suo bellissimo volto segnato dallo scorrere del tempo (una vera rarità oggi), resta uno dei simboli del cinema europeo più estremo e ricercato: Auguri!
Serena Tibaldi, Repubblica.it
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pubblicazione: 06/02/2016
galleria immagini (photo gallery) di GLAMOUR spettacolo: "Charlotte Rampling, 70 anni a modo suo", fotografie prese in di GLAMOUR spettacolo; Soggetto: "Charlotte Rampling, 70 anni a modo suo"
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