nuove indiscrezioni sul progetto di Le Mose
Se la forma avveniristica ad "ali" dell'ipotetica cittadella della moda ha depistato molti opinionisti nei mesi scorsi, facendo balenare il nome di Armani, oggi i pronostici su chi sia la grande firma del lusso internazionale che prenderebbe casa a Piacenza puntano dritti su una L e una V incrociate, le stesse che spopolano su borsoni e borsette trendissime: alias Luis Vuitton, il marchio più imitato al mondo.
E' sempre più accreditata la maison francese deluxe - che quest'anno si è scelta testimonial come Kate Moss e Naomi Campbell - quale protagonista del super-centro direzionale con alberghi e demo-center firmato da Dante Oscar Benini , che si vuol far sorgere a Le Mose, non lontano da Ikea e da Piacenza Intermodale.
Un segno architettonico forte nel mare piatto della logistica. Ma prima di arrivarci c'è di mezzo una pratica urbanistica che prevede un cambio di destinazione d'uso dei terreni vocati alla logistica e la rimozione del vincolo di non cedere aree già in diritto di superficie, visto che appartengono al Comune (per il quale corre voce di un introito compensativo valutabile in un milione di euro dall'operazione).
Se queste sono le ultime indiscrezioni, va registrata un'altra novità, più politica, sull'affaire: una forte presa di posizione di Sandro Busca, segretario generale della Cisl, a favore di questo progetto da 120 milioni di euro di risorse private, di cui 25 milioni destinati al nuovo terminal intermodale e dalla potenzialità di 250-300 posti di lavoro specializzati (fra dirigenti, quadri, addetti al magazzino, commessi e personale d'albergo) e altri 30-50 nel nuovo terminal per la movimentazione di merci e livelli impiegatizi. Nessuna conflittualità diretta neppure con il commercio piacentino se si tratterà, come pare, di una monomarca del lusso. «Chiediamo al sindaco Reggi di coinvolgere a breve i sindacati, le categorie economiche interessate, dai commercianti agli albergatori, dagli operatori della logistica ai pubblici esercizi, per approfondire il progetto in sede di concertazione» propone Busca. Un modo anche per valutare gli interessi collettivi e non meramente privatistici in un mega piano di riqualificazione urbana. Busca punta ad una rapida convocazione di un tavolo ad hoc per non lasciar giacere nell'inerzia una tra le proposte di «maggior rilievo» per il territorio degli ultimi anni, capace di dar valore aggiunto al comparto logistico e di offrire percorsi occupazionali interessanti se sostenuti da un'adeguata formazione nell'ambito del sistema tessile. Busca pensa infatti agli agganci con il progetto bandiera presentato agli Stati Generali della città della moda per un centro di realizzazioni di modelli per grandi stilisti legato anche a competenze giovani da formare sul territorio (progetto Imac). La Cisl non valuta solo i risultati sociali e occupazionali di un centro polivalente che avrebbe una capacità attrattiva di portata interregionale per gli operatori del settore un tutto il Nord Italia, ma osserva che non sono poi molte le aree disponibili per grandi insediamenti, e c'è sempre il rischio che altre realtà avanzino candidature alternative. «Quella della individuazione e della destinazione di nuove aree, in generale - sostiene Busca - costituisce una grave carenza da colmare rapidamente, senza indugi o tentennamenti, perché il territorio per poter competere su livelli medio alti deve essere attrattivo ed offrire opportunità e convenienze per chi sceglie di investire, ponendo però obblighi e vincoli sulla qualità degli interventi e del lavoro». Il rischio è che procedure simili a quella del centro polifunzionale, ribattezzato "cittadella della moda" si impantanino nella burocrazia o in «logiche di schieramento». Perché invece non rilanciare su un'occasione potenzialmente molto utile alla città? «Per esempio chiedendo anche agli investitori - suggerisce la Cisl - una compartecipazione significativa alla progettazione e all'adattamento del sistema della mobilità intorno al Polo logistico». Oggi che la richiesta avanzata dagli operatori di Piacenza Intermodale, proprietaria dei terreni, è approdata al vaglio delle commissioni comunali, appare il momento ideale per parlarne pubblicamente ad ampio raggio. Evitando, secondo Busca, posizioni radicali «ingiustificate». Patrizia Soffientini
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