estratto da Libertà del 27/1/2005 :
L'Arpa sulla dismissione d'un gruppo termoelettrico: «Per la città un fatto molto importante». Forte calo del biossido di zolfo. CENTRALE, ADDIO A 46 TONNELLATE DI POLVERI. E c'è chi immagina un ristorante sulla sommità del camino.
D'accordo che le polveri emesse dalla centrale Edipower volano alto e, a parere degli esperti, inquinano meno dei tubi di scappamento. Però, non avere sopra la testa 46 tonnellate di particolato sospeso è un gran bel pensiero. Da ieri l'impianto piacentino è ritornato in funzione per metà (dopo uno “stop” tecnico completo di qualche giorno) con un solo gruppo termoelettrico e un solo camino funzionante. Ad Arpa abbiamo chiesto di quantificare quanto veleno in meno circolerà nell'aria. E la risposta è sui grandi numeri: in un anno, spiega Sandro Fabbri, direttore dell'Agenzia Regionale Prevenzione Ambiente, ci “risparmiamo” 46 tonnellate di polveri totali, per l'appunto, 32 di ossido di carbonio, 679 di ossidi di azoto e ben 1093 di biossido di zolfo. Naturalmente le polveri, che veicolano nei polmoni metalli pesanti e altre schifezze, sono le più nocive alla salute. E mentre si ragiona di aria più pulita, c'è spazio anche per un gioco urbanistico: ci teniamo almeno una torre? (omissis) Tornando all'aria, Arpa rileva il forte significato del pensionamento dei vecchi gruppi termoelettrici alimentati in parte a gasolio. «La dismissione è un passo molto importante per Piacenza, verso la riconversione della centrale a ciclo combinato, una volta completa eliminerà polveri e biossido di zolfo, mentre ossidi di carbonio e di azoto saranno molto ridotti». I benefici dovrebbero sentirsi nell'immediato sull'area di più diretta ricaduta dal raggio delle torri: il Capitolo, mentre nel resto della città potrebbe non essere sensibile la modifica degli inquinanti legati all'80 per cento al traffico («che ci preoccupa di più»).
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