A soffrirne sarebbe addirittura il 90 per cento delle donne nella fascia d'età che va dai 30 ai 54 anni. È la famigerata panniculopatia edemato-fibro-sclerotica (Pefs), comunemente detta cellulite, capace di mandare in crisi, soprattutto in questo periodo, milioni di donne nel mondo occidentale. Pronte a tutto, pur di porre rimedio all'ingombrante inestetismo. All'arrivo della primavera gli studi di medici e chirurghi plastici vengono presi d'assalto e il mercato è sempre prodigo di "rimedi", spesso decisamente improbabili (massaggi alla cioccolata, supplementi dietetici miracolistici), quando non francamente inutili.
Come orientare dunque le vittime della "buccia d'arancia"? Con il solito collaudato sistema: fidarsi solo di medici competenti e delle tecniche che possono vantare un robusto dossier scientifico di supporto e diffidare di tutto ciò che può esibire solo testimonianze sporadiche e aneddotiche.
La cellulite non è solo un inestetismo. Quando si parla di questo disturbo, infatti, il versante puramente estetico va ridimensionato, perché si ha a che fare con una vera e propria patologia, che non può più essere snobbata dalla classe medica. Secondo i dati di "Osservatorio cellulite", una recente indagine condotta da Astra Demoskopea per conto di Manetti&Roberts, la cellulite sta diventando un incubo per circa la metà delle donne, che vive il problema come un disagio profondo. Più del 70 per cento delle intervistate, poi, chiede una soluzione medica alla questione.
Nella giungla dei trattamenti.
Quali i trattamenti migliori? Il trattamento della cellulite deve essere multifattoriale e continuo. Deve mirare a ridurre l'edema e l'adipe, a migliorare la microcircolazione e ad impedire la fibrosclerosi. Per questo vanno bene le cure preventive (dieta, sport, massaggi, idroterapia), ma anche i cosmetici e i farmaci (l-tiroxina) per uso topico, nonché trattamenti medici come la mesoterapia, l'endermologie, la carbossiterapia, l'idrolipoclasia ultrasonica, il tutto "combinato" ad arte a seconda delle problematiche presentate dalla paziente e dai risultati precedentemente ottenuti. La chirurgia (liposuzione o lipoaspirazione) è da eseguire solo in pazienti selezionate, convinte e realmente disposte ad attaccare la Pefs anche su altri fronti.
Non solo liposuzione
Nei due mesi che precedono la liposuzione, ad esempio, è infatti necessario praticare attività fisica in modo costante per rassodare i tessuti e dimagrire. Dopo l'intervento è necessario indossare una guaina contenitiva per circa 4 settimane. Anche dopo l'intervento, poi, bisogna continuare a curare la cellulite, facendo movimento ed attività fisica, cambiando spesso postura quando si sta sedute a lungo, prestando attenzione alla dieta.
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