LIBERTA' di giovedì 6 ottobre 2005
L'università piacentina e il centro di Lodi uniranno le forze nella genomica vegetale e animale Cattolica e Parco tecnologico padano alleati nella ricerca agroalimentare.
La sede piacentina dell'Università cattolica e il Parco tecnologico padano di Lodi alleati nella ricerca in campo agro-alimentare. Ieri mattina a Milano, nel rettorato dell'università del Sacro Cuore, il rettore Lorenzo Ornaghi ha firmato la convenzione con il Parco, rappresentato dal presidente Lorenzo Guerini, sindaco di Lodi, e dal direttore generale Luigi Tarenzi. L'ateneo e il Parco tecnoloico uniranno le loro forze per lavorare insieme nei settori della genomica vegetale e animale e delle biotecnologie agro-alimentari, ambiti per i quali il nuovo centro di ricerca dispone di strumentazioni all'avanguardia. Il sindaco Guerini ha spiegato come l'accordo si inserisca all'interno di un'iniziativa da tempo presente nel Lodigiano e che prevede il decentramento di corsi universitari accanto all'attività del Parco come centro di studi. Sessanta i ricercatori che già operano nella struttura, inaugurata in località Cascina Codazza all'inizio di quest'anno e nata da un accordo quadro tra enti territoriali lodigiani, Regione Lombardia e soggetti del mondo universitario, con l'obiettivo, partendo dalla vocazione agricola della zona, di promuovere sviluppo e innovazione. L'intesa siglata con la Cattolica si colloca «nel più ampio contesto degli indirizzi definiti - ha precisato Guerini - dal VII Programma quadro dell'Unione europea». La finalità è quella di incentivare la formazione a livello comunitario di cluster (cioè gruppi), che condividendo competenze possano «favorire l'interazione tra mondo accademico e imprenditoriale». Tra gli “strumenti” che il Piano metterà a disposizione dell'ateneo piacentino, «la piattaforma genomica, per attività legate a spin-off (vale a dire la trasformazione di idee in impresa, ndr) accademico-universitari». Ribadendo l'importanza di sviluppare la ricerca scientifica «in un settore così cruciale per l'economia lodigiana e per tutta l'area padana», Guerini ha sottolineato l'apporto che può arrivare dalla nuova convenzione: «La presenza dell'Università cattolica è allora davvero qualificante sotto il profilo scientifico e arricchirà ulteriormente la qualità delle risorse umane già presenti nel Parco tecnologico. Formalizza, inoltre, un rapporto che dura già da alcuni anni e non escludo che possa portare prossimamente alla nascita di qualche spin-off». Per il rettore Ornaghi l'accordo di ieri segna «l'ottimo avvio di una collaborazione certamente utile, che permetterà l'incontro tra due volontà», dell'università e delle amministrazioni locali. «Per l'Università cattolica, l'unica università nazionale, è un'occasione di apertura sul territorio, non secondo schemi obsoleti di disseminazione di corsi, ma con una ricerca che poi produce spin-off, cioè quanto di più innovativo un'università può portare. Usciamo dagli schemi antichi e facciamo sì che un territorio esprima le sue possibilità. Non possiamo più pensare in chiave localistica e qui le connessioni sono già a livello internazionale». Il progetto coinvolge direttamente «una delle facoltà più importanti e storiche, la facoltà di Agraria guidata dal professor Gianfranco Piva», ma Ornaghi ha auspicato che possa scaturire anche «una positiva sinergia con la facoltà di economia di Piacenza, che anno dopo anno si sta specializzando nei temi connessi allo sviluppo dell'economia “locale” e dei distretti agro-alimentari».
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