«Non sarà Foti a garantire spazi ai moderati»
«Squeri dovrebbe dare una spiegazione più plausibile di un voltafaccia così radicale». Lo dice l'ex ministro Pierluigi Bersani, responsabile delle politiche economiche dei Ds, a proposito della volontà espressa da Dario Squeri di appoggiare al ballottaggio del 27 giugno il candidato di centrodestra, il parlamentare Tommaso Foti, contro l'ulivista Gian Luigi Boiardi. «Questo - ha aggiunto l'ex-ministro piacentino - è un voltafaccia che non si può certo giustificare con l'argomentazione della presunta “emarginazione” del centro moderato dalle alleanze di centrosinistra. Non sarà certo Foti a garantire spazi alla moderazione».
«Non conosco e non capisco i motivi di questa esternazione, - ha detto il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani ma posso dire che i nostri valori e quelli del centrodestra non sono interscambiabili. Su argomenti come la solidarietà, la visione dello sviluppo, la valorizzazione e l'identità del territorio abbiamo concezioni assolutamente diverse». «Non si può pensare - ha aggiunto Errani - dopo aver visto la destra al governo di questo Paese, di lasciare alla destra il governo di questa città, strategica per l'Emilia e per il nord-Italia. A differenza del centrodestra noi non siamo un'aggregazione frutto di patti tra i segretari di partito, noi siamo un progetto». «Con il presidente Squeri - conclude il “numero uno” della Regione - abbiamo avuto parecchi anni di proficuo confronto, rispetto le sue idee, ma mi sembra assurdo sostenere che la destra italiana, nei fatti, sia più vicina del centrosinistra alla moderazione. A Piacenza, come in tantissime altre amministrazioni, il centro sinistra - allargato e unito -è in grado di dare futuro a questo territorio in cui abbiamo lavorato, costruito progetti e programmi, fatto investimenti. Gian Luigi Boiardi è la persona che saprà interpretare e portare avanti questa cultura».
Anche il coordinatore regionale della Margherita, Marco Manari, era intervenuto nel pomeriggio con un comunicato dove definisce «incomprensibile e inaccettabile una posizione politica, quella di Squeri, che sancisce di fatto una collocazione diversa dal campo del centrosinistra, che è invece ribadita con forza dalla Margherita sia a livello nazionale che regionale».
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