L'assessore Mazzoli contro i cartelloni leghisti
Fanno discutere i cartelloni di propaganda politica che la Lega Nord ha fatto affiggere negli ultimi giorni in città: l'immagine raffigura una fila di persone di colore, con l'ultima posizione occupata da un individuo dalla pelle chiara e con il viso sconsolato. La frase di accompagnamento - “Casa, lavoro, sanità: indovina chi è l'ultimo?” - rende eloquente il messaggio della campagna: la denuncia di una discriminazione alla rovescia, in cui gli svantaggiati sarebbero gli italiani, mentre i privilegi andrebbero tutti a favore degli immigrati, identificabili dal colore della pelle. Un'operazione pubblicitaria che si è conquistata pure la prima pagina del quotidiano leghista La Padania, come sottolineato dal segretario provinciale del Carroccio Maurizio Parma. «Fa piacere che la nostra idea sia stata notata - afferma - e abbiamo già ricevuto telefonate di molti militanti fuori dalla provincia che ci hanno chiesto di poterla utilizzare». Ma i manifesti non sono piaciuti per nulla all'assessore comunale ai Servizi sociali Leonardo Mazzoli: «E' una campagna che soffia sul fuoco del disagio sociale e delle molte aspettative generate dall'assegnazione degli alloggi pubblici. Ci vorrebbe maggiore senso di responsabilità - afferma - prima di diffondere informazioni distorte: il rischio è quello di accentuare la conflittualità. La nazionalità dei richiedenti l'alloggio non è mai stata assunta come parametro per determinare i punteggi nelle graduatorie».
da Libertà del 24/2/2005
«Stranieri favoriti per l'Erp? Falso e irresponsabile»
«Non si guarda alla nazionalità dei cittadini per l'assegnazione delle case popolari». È questa la sostanza della replica dell'assessore ai servizi sociali, Leonardo Mazzoli, alla polemica contro Acer e Comune ancora di recente sollevata da “Impegno Giovani”, il coordinamento dei movimenti giocanili della Casa delle Libertà (Cdl). In questa materia «non giovano inesattezze e polemiche strumentali», considera in una nota Mazzoli che ribadisce come «l'assegnazione degli alloggi Erp avviene sulla base di criteri oggettivi che rispondono unicamente all'impegno del Comune nel garantire sostegno alle fasce di popolazione in difficoltà». E «la nazionalità dei richiedenti non è mai stata assunta come parametro per determinare i punteggi nelle graduatorie di accesso: né come fattore discriminante, né in quanto motivo di possibili favoritismi, come invece viene erroneamente affermato» dalla Cdl. L'assessore sottolinea che «il regolamento comunale in materia rispetta pienamente le norme stabilite dalla legge Bossi-Fini, che introduce precise limitazioni per l'accesso degli immigrati stranieri all'edilizia pubblica: l'esistenza di un'occupazione lavorativa e la durata biennale del permesso di soggiorno». Se, perciò, «la posizione di un cittadino straniero risulta regolare di fronte alla legge, egli ha diritto di accedere ai servizi previsti» e «tuttavia, la sua provenienza non dà luogo in alcun modo a punteggi ulteriori o privilegi peraltro inesistenti». «Le sole caratteristiche oggettive prese in esame nella stesura delle graduatorie»,. continua la nota, «sono, per tutti, la situazione economica del richiedente e la sua attuale condizione abitativa. Vi sono poi alcuni fattori soggettivi che rivestono un peso particolare nell'esame delle domande, dando la priorità a persone anziane, disabili o costituenti un nucleo monofamiliare. In caso di parità di punteggio, infine, viene attribuita la precedenza all'utente con la maggiore anzianità di residenza sul territorio: un aspetto, quest'ultimo, stabilito accogliendo un emendamento proposto in Consiglio comunale, che certo non favorisce il cittadino straniero nel confronto con i piacentini». Mazzoli se la prende, quindi, con «la scorrettezza politica di chi fa uso di un argomento delicato qual è quello delle case popolari, al fine di screditare l'amministrazione con accuse basate su dati non veritieri. Ciò contribuisce a diffondere una percezione errata della realtà accentuando i rischi di conflittualità sociale.
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