(mir) Lo scontro sulla gestione del canile è diventato in questi giorni la "guerra dei tesserini". Quelli che il Comune non intenderebbe dare a due volontarie dell'Arca di Noè che, come decine di altri piacentini, hanno risposto al bando per la cittadinanza attiva con cui si cercavano persone pronte a mettere a disposizione tempo e passione per la comunità.
Tutte le richieste pervenute relativamente all'attività nel canile municipale, circa una cinquantina, sono state accettate: presto le persone saranno riunite e dotate del materiale con cui portare avanti l'attività alla Madonnina, a cominciare dal tesserino di riconoscimento. Tutte tranne due, a quanto pare.
A Silvia Felice e Daniela Gatti, infatti, è già stato comunicato dall'assessore Katia Tarasconi che la loro domanda è stata respinta. Ultimo strascico di una durissima polemica che ha opposto la loro associazione, Arca di Noè, all'amministrazione comunale proprio in merito alla gestione del canile.
Le tre si sono incontrate martedì scorso, ma il colloquio non è stato assolutamente chiarificatore.
"Non ci è ancora stato formalizzato nulla - spiegano le volontarie - ma le motivazioni del diniego si possono essenzialmente ricondurre alle nostre denunce delle condizioni in cui versavano gli ospiti della struttura, in particolare d'inverno. L'assessore non le ha gradite perché a suo dire avrebbero rovinato l'immagine del canile e del Comune. Ma abbiamo ripetuto all'infinito che il nostro intento era semplicemente portare alla luce gli aspetti che andavano e vanno migliorati, da sempre ci impegniamo gratuitamente per aiutare i cani e a promuoverne il benessere. Ma per questo siamo stati ritenuti elementi di disturbo".
Il no al tesserino, però, alzerà ulteriormente il livello di scontro?
"Prima vogliamo vedere gli atti e come sarà giustificato questo provvedimento contro due sole persone - risponde la Felice - ma a mio parere si tratta di un abuso di potere: per escluderci devono esserci delle violazioni di legge o delle irregolarità, noi siamo accusate di aver denunciato situazioni da correggere. E purtroppo questo comportamento potrebbe rappresentare anche un messaggio negativo nei confronti degli altri volontari, che non saranno certo invogliati a dire serenamente se qualcosa non va. Nel momento in cui ci arriveranno le comunicazioni formali valuteremo le motivazioni, ma se tutto sarà come sembra impugneremo il provvedimento in tribunale: siamo pronte allo scontro giudiziario e mediatico, noi non dobbiamo farci perdonare niente, tutto è stato fatto nell'interesse degli animali".
LIBERA' 08/04/2011
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