Risolto non senza difficoltà il nodo legato alla rappresentanza in consiglio generale delle associazioni agricole, la Camera di commercio si trova alle prese con un altro scoglio.
Attorno alla nomina dei componenti della giunta, infatti, si è scatenata da qualche tempo una polemica che coinvolge innanzitutto il mondo cooperativo, ma che si estende anche a quello agricolo e dell'artigianato.
I nomi della nuova squadra che guiderà Palazzo Borsa è praticamente definita: Giuseppe Parenti verrà eletto presidente, accanto a lui siederanno Attilia Jesini per gli industriali, Alfredo Parietti per il commercio, Giulio Bergonzi per l'artigianato e Massimo Albano per gli agricoltori.
Una composizione che rispecchia fedelmente le disposizioni del decreto Brunetta sulla razionalizzazione dei posti nelle pubbliche amministrazioni: la vecchia giunta da 8 componenti deve essere ridotta a 5, oltre al presidente devono sedere i rappresentanti della categorie "fondanti". E qui sorge il primo problema. Forte anche di una promessa spesa di vertici camerali quando la giunta era allargata, il mondo cooperativo reclama un posto nell'organismo di governo della Camera di commercio. «Parenti di fatto è un industriale - il ragionamento di Legacoop e Confcooperative - quindi Confindustria rinunci al proprio posto».
Una richiesta insistente, che però è destinata a restare inascoltata.
Ma che in qualche modo starebbe rallentando l'insediamento del nuovo consiglio generale e della giunta stessa: pare che alla Regione non sia ancora arrivata l'indicazione delle cooperative con il nome del proprio rappresentante in consiglio (il presidente di Legacoop, Maurizio Molinelli), anche se i diretti interessati sostengono di aver spedito da tempo la raccomandata. Non appena arriverà, da Bologna potrà partire la convocazione del consiglio generale e la convalida dei suoi membri.
I quali saranno chiamati a eleggere il presidente, che sarà Parenti, attuale commissario camerale a causa della querelle sulla rappresentanza tra le associazioni agricole. Il passaggio successivo sarà la modifica dello statuto per la riduzione dei posti in giunta, a cui seguirà la loro elezione.
Pare proprio che le cooperative si dovranno rassegnare all'assetto già disegnato dalle altre categorie, forti delle disposizione normative in materia.
Qualche altro problema cova sotto la cenere. Bergonzi rappresenta Confartigianato e Albano la Coldiretti: Cna e Unione agricoltori vedono quindi privilegiati esponenti di associazioni concorrenti, circostanza che con gradiscono completamente. Chissà che qualche "conto in sospeso" non possa poi essere regolato nei prossimi mesi, quando partirà il confronto per le nomine nelle società partecipate dalla Camera di commercio, Fondazione e Piacenza Expo su tutte. Michele Rancati
Libertà del 14/10/2010
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