In corsa la famiglia Coppellotti e quella del forzista Putzu
«Stando andando bene» le aste di immobili messi in vendita dal Comune.
Lo ha assicurato l'altro ieri in commissione 1 l'assessore al bilancio Francesco Cacciatore rinviando al dibattito in consiglio comunale più precisi ragguagli.
Si tratta di una mezza dozzina di immobili, tra terreni e fabbricati, il cui valore ipotizzato, guardando alle basi d'asta, è sui 6 milioni di euro. Importo destinato a salire, a dare retta all'assessore che le sue confortanti anticipazioni le ha potute fare dopo aver preso visione delle offerte giunte in questi giorni in Comune. Tra i beni da alienare il più ricco di dote è di gran lunga palazzo Chiapponi per il quale si parla di forti rialzi sulla base d'asta di 5,2 milioni di euro.
Quello politicamente più "sensibile" è senz'altro Ca' Buschi, la cascina contro la cui messa in vendita si è sollevato il fronte ambientalista. La richiesta, spalleggiata da settori della maggioranza, è di revocare il bando d'asta nell'auspicio di vedere la cascina di Ca' Buschi - di proprietà del Comune ma in territorio di Rivergaro - diventare sede del costituendo parco fluviale del Basso Trebbia. Solo che la procedura di vendita - forte di un voto favorevole a tutto il pacchetto di dismissioni pronunciato nei mesi scorsi dal consiglio comunale - si era già messa in moto e le offerte di acquisto presentate con tanto di obbligatoria cauzione depositata (pari al 10% della base d'asta che è di 142mila euro). Di fronte all'istanza mossa dall'interno del centrosinistra di un consiglio comunale per ridiscutere della vendita di Ca' Buschi, il sindaco Roberto Reggi ha chiesto alla dirigente responsabile del procedimento di alienazione, Gabriella Brizzolara, di sospendere e rinviare l'apertura delle buste prevista per il 7 luglio. Richiesta accolta dall'interessata che ha scritto agli offerenti per informarli che «la celebrazione dell'asta, al fine di permettere agli organi comunali competenti di poter assumere ulteriori decisioni in merito, è stata posticipata a data e ora da destinarsi» e che «sarà cura dello scrivente ufficio comunicare la nuova eventuale data e ora». Offerenti informati, dunque, del rinvio. Già, ma chi sono? In attesa che si sciolga il nodo politico, che appare ancora aggrovigliato, vediamo di capire chi si è fatto avanti per Ca' Buschi, fermo restando che siamo nel campo delle indiscrezioni essendo sin qui la procedura coperta da riserbo. Da annotare anzitutto che delle cinque buste che risultano depositate, tre sono per l'acquisto della sola cascina, mentre altre due si candidano a rilevare pure i due lotti di terreno adiacenti. Sembrava che nel novero delle offerte ci potesse essere quella preannunciata dalle associazioni ambientaliste che nelle scorse settimane avevano promosso una pubblica raccolta di sottoscrizioni per partecipare all'asta. Si è appreso invece che le adesioni si sono rivelate insufficienti, per cui i promotori hanno desistito. Sul tavolo, e piuttosto agguerrita, ci sarebbe invece la busta di Elena Coppellotti, la cui famiglia a Ca' Buschi ha una bella villa con giardino che confina con il fabbricato comunale in vendita (si parla di un'offerta "parallela" anche del padre Vittorio Coppellotti). Un'altra l'avrebbe presentata Franco Balordi, che pure risulta già proprietario di immobili nella zona. Un candidato dal cognome promettente potrebbe poi essere Fernando Buschi, mentre un'offerta certamente in pista è quella di Ivana Casotti, moglie del consigliere comunale Filiberto Putzu (Forza Italia), il quale ha confermato la cosa pur precisando di non essere «direttamente in causa visto che siamo in regime di separazione patrimoniale dei beni». Gustavo Roccella, Libertà del 13 luglio 2006
Il bando rinviato, una spina per l'Unione
Come ultimo punto dell'ultima seduta prima della pausa estiva e cioè venerdì 21 luglio. Lì la conferenza dei capigruppo ha deciso ieri di collocare la discussione consiliare sulla vendita di Ca' Buschi richiesta da parti della maggioranza. Ma con l'accordo di non trattarla, accordo frutto della linea emersa nell'Unione di risolvere prima il nodo sull'asta dell'immobile, e cioè con la presentazione di un documento di indirizzi, possibilmente condiviso, in sede di esame dell'assestamento di bilancio che si terrà in aula il giorno precedente (giovedì). Su come dirimere la questione di Ca' Buschi la maggioranza si confronterà oggi al proprio interno: si parla di un emendamento o di un ordine del giorno teso a tenere bloccata l'asta fino a settembre, ma indicando un indirizzo di destinazione per la cascina. Ma la strada è irta di ostacoli. Ieri Filiberto Putzu (Forza Italia) ha espresso tutte le sue perplessità su un'asta che «non è pacifico che potesse essere bloccata»: e comunque «entro 30 giorni l'amministrazione deve decidere se annullarla o meno perché altrimenti rischiano delle grane legali. Soprattutto, se annulleranno, dovranno motivarlo a dovere e non solo con il dissenso degli ambientalisti».
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