Tesa volta definitivamente pagina per aprire il capitolo di Newco. Con l'approvazione, ieri, da parte dei suoi soci dello schema per la fusione con Agac Reggio e Amps Parma, d'ora in avanti la multiutility piacentina ragiona non più in termini individuali ma inserita di fatto nel nuovo polo dell'Emilia occidentale per l'erogazione dei servizi energetico-ambientali la cui partenza operativa è prevista intorno a metà febbraio. Per la nascita ufficiale di Newco manca ancora l'approvazione da parte dei consigli comunali del capoluogo e della provincia di Reggio, poi i passaggi costitutivi previsti dalle norme, ma l'assemblea di Tesa ormai il suo dovere per condurre in porto l'operazione l'ha fatto. I soci, e cioè Comune di Pacenza (circa il 58%), Agac Reggio (40%), Consorzio ambientale Pedemontano (2%), più i Comuni di Lugagnano e San Giorgio entrati di recente con quote residuali, hanno deliberato gli atti di fusione compresi quelli richiesti dalla legge per lo scorporo delle reti idriche: la loro proprietà farà capo a Piacenza Infrastrutture spa, ieri appositamente costituita con una compagine sociale che rispecchia quella di Tesa, mentre alla multiutility spetterà solo la gestione.
L'assemblea dei soci della spa presieduta da Guido Ramonda ha anche proceduto alla distribuzione dei dividendi frutto degli utili conseguiti nel 2003 da Tecnoborgo, la società che gestisce l'inceneritore e che è posseduta per il 51% da Tesa. Erano stati accantonati in attesa che terminasse il collaudo dell'impianto di Borgoforte, cosa avvenuta nelle scorse settimane per cui ora si è potuto effettuare la distribuzione ai soci: al Comune di Piacenza toccano 1,13 milioni di euro, 700mila euro ad Agac, 35mila euro al Consorzio ambientale pedemontano, 311 euro ai Comuni di Lugagnano e San Giorgio.
Tecnoborgo nel 2003 ha visto un fatturato di 19,3 milioni di euro, mentre l'utile lordo (ante-imposte) è stato oltre 4 milioni di euro. I dividendi da distribuire, pari a 3,4 milioni di euro, sono stati suddivisi tra i due soci, quello pubblico e i privati di Onyx (49%), in questo modo: a Tesa circa 1,750 milioni di euro, a Onyx 1,680.
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