La fumata bianca è arrivata. Tempi spa si è aggiudicata l'appalto del trasporto pubblico locale fino al 2010. La commissione di gara ha terminato ieri mattina l'esame dell'offerta presentata dall'azienda piacentina degli autobus, l'unica pervenuta a fine maggio alla chiusura del bando. E il responso è di via libera, la busta è conforme al capitolato. Rispetto alla base d'asta, che era di 17,8 milioni di euro, c'è un leggero ribasso, lo 0,5 per mille, pari a quasi 9mila euro, mentre riguardo ai chilometri di percorrenza messi in appalto, 8,3 milioni all'anno, va annotato un aumento, anche qui di non grande entità, dell'1,6 per mille, pari a 14.400 km. Fatto sta che per la commissione presieduta da Giovanni Periale, il direttore di Tempi Agenzia, la spa di Comune e Provincia che ha governato tutto l'iter della gara, nulla osta perché il servizio di trasporto pubblico sia aggiudicato a Tempi. Tanto che nel pomeriggio, letto il verbale della commissione, il cda dell'Agenzia presieduto da Lorenzo Boscarelli ha provveduto all'affidamento dell'appalto. Affidamento provvisorio per ora, prima di quello definitivo occorre che Tempi produca una serie di documenti e attestazioni, dopodiché sarà siglato il nuovo “contratto di servizio” che farà da pietra angolare per l'inizio - al più tardi entro l'autunno - del nuovo regime operativo introdotto dalla gara. Si conclude, perciò, dopo un travagliato viatico, tra ricorsi al Tar e virulente polemiche politiche, una vicenda partita a fine 2003 con la pubblicazione del bando di prequalifica per l'appalto. Non pare, peraltro, che le acque siano destinate a calmarsi. Uno dei nodi che più hanno aggrovigliato l'operazione, e cioè la sostenibilità economica dell'appalto, resta insoluto. Base d'asta capestro, hanno denunciato a più riprese i sindacati, troppo bassa per permettere a Tempi di presentare un'offerta competitiva. A loro giudizio, doveva essere di almeno tre milioni di euro in più, per arrivare sui 21 milioni, che sono i costi di esercizio che oggi pesano sul conto economcio di Tempi spa. E che i ricavi (comprensivi del determinante contributo regionale) sono lontani dal coprire: il “rosso” del bilancio 2004 è stato di 1,1 milioni di euro, si è riusciti a porvi rimedio solo grazie a un fondo statale che però si è esaurito e da quest'anno non è più a disposizione. Occorre che siano Comune e Provincia a intervenire, ossia gli enti proprietari di Tempi, con iniezioni di risorse adeguate a mantenere gli attuali livelli di servizio scongiurando il rischio di tagli. Questo uno degli orientamenti che stanno prendendo più piede. Se ne fa paladino il sindacato (v. articolo sotto), ma anche Boscarelli seppure in forma più sfumata. Ed entrano così in collisione diretta con il sindaco Roberto Reggi, che ad allargare i cordoni della borsa non ci sta. «Come ripianare i debiti, questa ora è la questione centrale», ha commentato esplicito il presidente di Tempi Agenzia: «Le gare dovevano servire a creare efficienza gestionale, qui a Piacenza c'è stata una sola offerta e l'obiettivo non è stato raggiunto quindi occorre trovare qualche altro modo». Due le alternative per Boscarelli: o recuperare economie dentro Tempi «oppure trovare qualcuno che metta dei soldi, sono le amministazioni pubbliche che devono decidere come fare fronte a questa esigenza di cassa». «Escludo che gli enti pubblici intervengano, non ne hanno la possibilità al momento né l'avranno in futuro con gli attuali chiari di luna finanziari». Questa la secca replica del sindaco che indica invece un'altra strada da battere: è «nell'ambito del bilancio consolidato di Tempi spa e Tempi Agenzia insieme che si deve trovare il modo di raggiungere il pareggio di bilancio, auspicando anche il coinvolgimento diretto del sindacato in questo processo».
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