Sotto esame autorizzazioni e rispetto delle norme
Boom del fotovoltaico a Piacenza, indagano i carabinieri.
I militari del Nucleo investigativo di viale Beverora hanno avviato da qualche settimana controlli e accertamenti su alcuni degli impianti in corso di realizzazione o in fase di allestimento nella nostra provincia. Sotto la lente di ingrandimento sarebbero finiti autorizzazioni, contributi e rispetto delle norme paesaggistiche.
L'attività dei carabinieri sembra si stia facendo sempre più intensa, tanto che gli uomini dell'Arma sono stati notati più di una volta nei campi che ospitano o dovrebbero ospitare i pannelli solari: "avvistamenti" si registrano nella zona della Valdarda, di Caorso e dalla Valtidone.
A quanto pare, sarebbero stati anche ascoltati, per raccogliere sommarie informazioni funzionali alle verifiche in atto, diversi imprenditori che negli ultimi anni hanno deciso di investire proprio nel settore del fotovoltaico.
L'esplosione delle richieste di concessione delle autorizzazioni per realizzare gli impianti alimentati dall'energia solare, che ha caratterizzato anche il nostro territorio, ha attirato la curiosità dei militari. I quali hanno deciso nelle scorse settimane di avviare approfonditi accertamenti per capire le ragioni di questo fenomeno e per controllare che tutto si sia sempre svolto secondo le rigide normative in materia. Sembra che non ci sia un particolare aspetto su cui si sta concentrando l'attenzione dei carabinieri del Nucleo investigativo: sotto la lente di ingrandimento sono stati e saranno messi tutti gli aspetti delle pratiche che verranno via via analizzate. Impossibile, al momento, dire se siano state accertate irregolarità, in attesa che siano tirate le conclusioni della grande mole di lavoro che gli uomini di via Beverora stanno effettuando.
Di sicuro c'è il fatto che il fotovoltaico rappresenta un business interessante anche per gli imprenditori piacentini, che si sono letteralmente innamorati di questo modo di produrre energia pulita. Sperando ovviamente di avere vantaggi sia per le proprie aziende, sia in termini di ritorno economico.
I numeri parlano chiaro: all'inizio del mese di novembre i progetti presentati erano 82, 77 dei quali inferiori a un megawatt, quindi senza l'obbligo di essere soggetti alla Valutazione d'impatto ambientale. L'autorizzazione è subordinata allo svolgimento della conferenza dei servizi in base a quanto stabilisce la normativa vigente regolata dalla legge 387 del 2003. Di questi progetti, 47 sono in fase di approvazione, mentre 35 sono già stati approvati (è la Provincia l'ente compente), quasi tutti a luglio.
I grandi impianti, superiori a un megawatt, sono 5: uno a Piacenza, due a Sarmato (uno di 2.505 kw e l'altro 3.750 kw), uno a Castelvetro (1293,80 kw) e uno a Monticelli (1293,80 kw). Questi ultimi due prevedono che i pannelli siano sopraelevati, quindi con la possibilità di coltivare il terreno sottostante. Legambiente aveva recentemente invitato le istituzioni a porre un freno alla posa a terra degli impianti, imponendo l'utilizzo di superfici come i tetti di capannoni.
Michele Rancati LIBERTA' del 28 novembre 2010
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