Bonifica, secondo round in Regione dopo che, all'inizio dell'anno, la legge non era riuscita a passare alla discussione del consiglio a causa delle elezioni.
Novità sostanziali riguardano i Consorzi di bonifica e le competenze nuove delle Comunità montane che potranno subentrare nella riscossione dei contributi e utilizzare i fondi per arginare il dissesto.
«Contiamo di approvare la nuova legge entro gennaio - spiega l'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni - necessaria anche per permettere il rinnovo della rappresentanza in seno ai Consorzi di bonifica, scaduta nei mesi scorsi, e prorogata con una leggina fino al prossimo marzo».
Novità, anche in questo campo, con la possibilità di voto on line da parte degli utenti extra agricoli che oggi, spesso, non partecipano alla fase di formazione degli organismi decisionali.
La legge regionale coinvolge anche l'assessore alla difesa del suolo Marioluigi Bruschini «il testo punta a garantire un governo del territorio e delle acque sempre più integrato - sottolinea - superando ogni frammentazione di competenze, in modo da garantire ai cittadini un unico punto di riferimento nella gestione delle acque».
Una ricognizione sulle opere - Il testo licenziato dalla giunta regionale - spiega l'assessore all'agricoltura Tiberio Rabboni- introduce modifiche importanti. In primo luogo viene stabilito un rapporto di “causa ed effetto” tra il beneficio prodotto sui patrimoni e i tributi da pagare. Un rapporto che non sempre è consequenziale. Per questo si farà una ricognizione delle opere di bonifica esistenti sui singoli territori con un elenco delle opere e, successivamente, si andranno a verificare gli effetti che producono sulle singole proprietà. Lo scopo è valutare se vi sia o no il beneficio dall'opera di bonifica in caso negativo il tributo viene cancellato. Una cosa, la legge, la stabilisce con certezza. Non viene più considerata attività di bonifica l'azione di vigilanza sul comprensorio e l'unica attività di vigilanza che resta in essere è quella sulle opere. Ma attenzione, la legge stabilisce che resta la funzione la tassa di bonifica nel caso in cui le opere realizzate abbiano contribuito a far aumentare il valore degli immobili e se, questo beneficio, viene perpetuato dai lavori di manutenzione.
Esonero dai tributi - Una seconda novità è legata al fatto che vengono tolti gli oneri di bonifica ai quei proprietari che hanno beni che si trovano in situazioni urbane in cui ci sono fognature e queste fognature scaricano sui canali di bonifica passando per gli impianti di depurazione. L'esonero non si applica, però, quando, alla raccolta delle acque piovane, provvedono i canali di bonifica svolgendo in questo modo, un ruolo di salvaguardia dell'area urbana. Il pagamento in questo caso resta doppio - spiega l'assessore Rabboni - perché questo tipo di attività non può essere attribuita al gestore dell'acqua. «E' chiaro che per noi - spiega - resta un obiettivo quello di pagare una sola volta». Il contenzioso aperto a Piacenza è su questo punto? «Sì. Ne abbiamo discusso a lungo. Però con questa legge non riusciamo a correggerlo perché i gestori acqua non hanno titolo per riscuotere».
Una testa, un voto - La rappresentanza è un'altra delle novità per la nomina nei consigli di amministrazione dei Consorzi di bonifica. La novità riguarda l'esclusione delle nomine istituzionali o politiche e un rapporto proporzionale tra contribuenza agricola e utenti normali. Parla di riequilibrio l'assessore dato che - dice - la maggior parte degli utenti, almeno il 40 per cento, appartiene alla categoria extra agricola. Faremo di tutto per incentivare gli utenti al voto. Da qui anche la possibilità di votare on line.
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