Tre le scelte fondamentali sottese al bilancio regionale 2006 in discussione in Regione di cui è stato relatore il consigliere piacentino Nino Beretta vicepresidente della commissione bilancio.
Non aumento della pressione fiscale, difesa del livello di welfare con la conferma degli stanziamenti che erano stati previsti per quest'anno per la non autosufficienza, le attività sociali, il buono affitto, investimenti per lo sviluppo economico e l'ambiente. Nel campo dello sviluppo individuate le priorità tra cui figura l'innovazione tecnologica, le infrastrutture e l'ambiente.
Il consigliere Beretta ha parlato di «bilancio di prospettiva nonostante il taglio delle risorse previsto dalla legge finanziaria. Particolare sottostima - ha proseguito - riguarda il settore sanitario in cui sono stati stanziati 91 miliardi anziché i 95 necessari per coprire il fabbisogno». Complessivamente la spesa sanitaria pro-capite è attesta a 1.581,69 euro. Contesto difficile quello generale e che per la parte delle spese correnti ha portato a un taglio tra l'8 e il 9 per cento con una riduzione di circa 100 milioni della possibilità di spesa effettiva.
Unica voce a subire un incremento, ma anche questo segno dei tempi, è stata la voce trasporti legato all'aumento avuto dai carburanti e che sono incomprimibili.
Il consigliere ha parlato di «continuo deterioramento dei conti pubblici dello Stato con continue manovre correttive e la mancata definizione del federalismo fiscale incide profondamente sulla possibilità per le Regioni di programmare le risorse in un orizzonte di medio periodo». Se le parole chiave lanciate col bilancio regionale sono «rigore e sviluppo» non è di questo parere il consigliere di opposizione Luigi Francesconi (Forza Italia) che attacca l'amministrazione regionale di aver «tagliato i servizi e non gli sprechi». E aggiunge: «Gli attacchi al Governo sui presunti tagli sono solo un'operazione di disinformazione per mascherare l'incapacità dell'Amministrazione regionale di garantire sviluppo al nostro territorio». Francesconi parla di un bilancio «non originale ed elettoralistico. Mancano fondi per la montagna, la polizia locale e la sicurezza, la ricerca, lo sviluppo economico, le ristrutturazioni degli edifici storici, per le grandi infrastrutture (ponti, strade, la navigabilità del Po). Sono scarse, poi, le risorse per i Comuni, per asfaltature, acquedotti e spese burocratiche, e sono limitati i contributi per lo sport e la cultura».
Entrate e spese : Gli investimenti previsti nel 2006 puntano su programmazione territoriale e mobilità
Le entrate e le spese del documento contabile della Regione ammontano a 13.101 milioni. Delle entrate 3.989 milioni sono rappresentate dai tributi regionali e 3.438 milioni sono le quote dei tributi statali. Tra le voci più significative dei tributi figura la tassa automobilistica regionale che rende all'amministrazione bolognese 410 milioni di euro o l'imposta sulle attività produttive che è pari a 2.952 milioni e ancora l'addizionale sull'Irpef che porta al bilancio regionale 474 milioni euro. Calcoli presuntivi che incidono (tributi propri e compartecipazioni a quelli delle stato) per il 56,70 per cento delle entrate generali. Le spese sono ripartite per i diversi settori di competenza tra cui figurano sanità e politiche sociali con 7mila milioni 306mila euro, attività produttive, commercio e turismo con 397milioni, cultura, formazione e lavoro 425 milioni, programmazione territoriale e sistemi di mobilità 1 milione e 252 milioni, ambiente e difesa del suolo e della costa 343 milioni euro, organizzazione sistemi informativi e telematica 224 milioni. Di queste cifre la parte del leone come si vede la svolge la sanità che assorbe il 55,77 per cento delle risorse a disposizione. Accanto a questi numeri che rappresentano la gestione corrente c'è la parte degli investimenti: 1.912 milioni dove le voci di maggiore peso sono la programmazione territoriale e la mobilità con 873 milioni (ricompresi i costi per strade e infrastrutture) mentre gli investimenti in sanità e politiche sociali ammontano
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