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Bilancio 2005, è subito battaglia.

Cacciatore: il governo ci stritola. La Cdl: basta piagnistei.

La maratona sul bilancio di previsione 2005 del Comune è partita.
Con il consiglio di ieri si è aperta la discussione generale che proseguirà lunedì.
Entro giovedì c'è tempo per depositare gli emendamenti (uno lo presenterà anche la giunta dovendo modificare la prima versione dei conti, scritta in ottobre, alla luce delle novità poi introdotte nel testo definitivo della Finanziaria), dopodiché saranno fissate le sedute per il loro esame fino al voto sul documento nel suo complesso.

E già al primo assaggio ha tenuto banco la solita polemica tra i poli in tema di bilanci e fiscalità.
Con l'amministrazione, cioè, che spara sul governo per i sempre più forti tagli a trasferimenti statali e vincoli alla spesa, e con l'opposizione che replica parlando di immotivati piagnistei, di sperperi, di eccessivo ricorso alle tasse.

Nella sua relazione l'assessore al bilancio Francesco Cacciatore l'ha definito il previsionale «più difficile» dei tre che ha dovuto redigere.
Colpa delle «scelte della Finanziaria» e della «perdurante incertezza sul futuro del sistema della finanza locale».
Un quadro di lacrime e sangue che non lascia scampo:
«Per mantenere il livello dei servizi locali si impone l'aumento della pressione tributaria», ha detto Cacciatore sottolineando come si tratti di un grido di dolore di tutti gli enti locali a prescindere dal loro colore politico.
Polemico, l'assessore, con il tetto alla spesa che riguarda sia le voci correnti sia gli investimenti.
«Curioso», a suo giudizio, che il governo chieda all'Europa di escludere questi ultimi dal Patto di stabilità e che invece in Italia li inserisca «ai fini del rispetto del Patto stesso».
E poiché la spesa corrente è fatta di costi di gestione «particolarmente rigidi, a meno di non ridurre il livello dei servizi», l'effetto del vincolo è la riduzione degli investimenti con «rischio di effetto recessivo» per l'economia del Paese.
Cacciatore ha parlato di minori trasferimenti statali per 2,2 milioni di euro rispetto al 2003 e di 1,5 milioni di maggiore costo per il nuovo contratto del personale, esempi di un fabbisogno crescente che, per confermare i servizi pregressi, ha reso necessario azionare la leva fiscale.
Ecco perché aumenta il gettito Ici (pur rispettando «l'impegno ad abbassare l'aliquota sulla prima casa») e si inaugura l'addizionale Irpef.
«Poco piacevole», certo, riconosce l'assessore, e tuttavia a Piacenza la pressione tributaria è «al penultimo posto» tra i capoluoghi emiliano-romagnoli.
Ma se la tendenza generale resta questa, la previsioni è a tinte fosche:
«Nel 2006 ci troveremo a dover discutere di tagli ai servizi all'infanzia e agli anziani».

Il centrodestra è saltato negli occhi a Cacciatore.

Filiberto Putzu (Piacenza Nostra-Udc) ha parlato di «muro del pianto», di «terrorismo psicologico», e ha snocciolato una lunga serie di cifre per cercare di dimostrare come la giunta Reggi non debba lamentarsi delle risorse a disposizione.
Un giudizio fondato sul paragone con le entrate dell'amministrazione Guidotti.
Se è vero che i trasferimenti statali sono diminuiti e i vincoli inaspriti, è anche vero che dopo essersi insediata, nel 2002, l'attuale giunta alzò molto l'Ici, con un maggiore introito nel triennio 2003-2005 di 17 milioni di euro.
In più, ha fatto presente, dal 2002 i Comuni hanno iniziato a beneficiare delle compartecipazioni all'Irpef nazionale (19 milioni di euro nel 2003).
Morale di Putzu: il saldo tra maggiori entrate da Ici e da Irpef e minori trasferimenti statali si rivela positivo nel triennio per 12,5 milioni di euro.

Analoga la ricostruzione contabile fatta da Sandro Ballerini (Forza Italia), secondo cui «ogni piacentino nel 2004 pagherà in tasse comunali il 40% in più del 2002», mentre sul fronte della spesa «si sperpera» in incarichi e consulenze esterne.

Anche per Tommaso Foti (An) quello sui tagli del governo è un «ritornello stonato», un «bluff» sostenere la riduzione dei trasferimenti.
E se con la giunta Guidotti la media della spesa corrente era stata di 71 milioni di euro nel 2005 si viaggerà a quota 83 milioni.
Foti, secondo cui lo stato dei conti del Comune impedisce di accarezzare l'idea di una sede unica degli uffici, ha indicato alla giunta la strada a suo giudizio da seguire, fatta di tagli alla spesa e non di stette fiscali.
Ha poi polemizzato con chi addebita ai parlamentari della Cdl di non spendersi a Roma per Piacenza: e ha esemplificato, dando notizia degli 1,2 milioni di euro stanziati lunedì scorso dalla commissione bilancio della Camera per il restauro dell'ex chiesa di San Vincenzo.

Anche Antonio Levoni (gruppo misto) ha sparato sulla giunta.
Ma più che prendere di mira il bilancio si è lanciato in una lunga polemica contro quella che ha definito «l'arroganza» della maggioranza e del sindaco.
Gustavo Roccella



La manovra :
Addizionale Irpef, gettito Ici in aumento e tagli alla spesa


Ecco i principali contenuti del bilancio 2005.
IMPOSTA COMUNALE IMMOBILI L' ICI vede scendere l'aliquota sulla prima casa che passa dal 4,95 al 4,8 per mille.
Di 167mila euro il minor gettito atteso.
Sale invece, e al massimo, l'aliquota ordinaria (seconda casa e successive): dal 6,5 al 7 per mille.
Di 1,447 milioni di euro il maggior gettito atteso.
Di nuova istituzione l'aliquota maggiorata (rispetto all'ordinaria) sulle case sfitte (da oltre due anni) fissata al livello massimo del 9 per mille.
Ridotta la 4,35 per mille l'aliquota per i canoni agevolati e al 4,8 per mille quella sulle case locate e utilizzate come prima casa.
Complessivamente la stima per il gettito 2005 dell'Ici, è di un saldo positivo di 1,28 milioni di euro.
Per le attività produttive, ai cui fabbricati si applica l'aliquota ordinaria (7 per mille), a compensazione del rincaro è stato stanziato un fondo di 50mila euro.
ADDIZIONALE IRE (ex IRPEF)
Fa il suo esordio l'addizionale Irpef con aliquota dello 0,1% (il tetto massimo previsto dalla Finanziaria) e con gettito previsto di circa 1 milione di euro.
TARIFFE
Le tariffe sui servizi (rette asili, mense, impianti sportivi) subiranno gli aumenti dell'indice Istat.
Quella sui rifiuti è stata riformulata in base al criterio che più se ne produce, più si spende.
Il saldo è a somma zero ma le differenziazioni in aumento e in riduzione sono sensibili a seconda delle utenze.
Le tariffe idriche, decise dall'Agenzia d'ambito, sono in aumento del 25%.
Crescono anche quelle sulle concessioni edilizie a seguito del rialzo dei parametri tabellari inseriti in Finanziaria.
SPESA
Di circa 80 milioni di euro la spesa corrente alle prese, come quella per investimenti, col tetto (+11,5% rispetto alla media 2001-2003) fissato in Finanziaria che l'ha ridotta di 1,3 milioni di euro sul 2004.
INVESTIMENTI
Di oltre 4 milioni di euro il taglio agli investimenti previsti nel piano delle opere pubbliche: da 16 si è scesi a 11,8 milioni di euro (la più parte vanno sulla viabilità).



pubblicazione: 22/01/2005
aggiornamento: 18/02/2005

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