Il deposito piace, gli abbonamenti sono in aumento, l'utilizzo dei servizi pure, ma non è sufficiente.
Il gestore del deposito di biciclette della stazione ferroviaria - la cooperativa sociale L'Orto Botanico - lancia un Sos. Al Comune ma anche a chiunque ritenesse di poter rispondere. «Da un punto di vista sociale l'iniziativa è un successo - osserva Giovanna Boselli - la responsabile amministrativa -, da quello economico la struttura non è riuscita, fino ad ora, a reggersi da sola». Lo spauracchio è la sospensione o la chiusura del servizio dall'inizio dell'estate.
«Gli abbonamenti stanno aumentando ma siamo lontani dall'autonomia - rivela -. Saremmo autosufficienti con 400 abbonamenti di biciclette, 40 automobili e 30 scooter. Ad oggi siamo lontani». Eppure «l'area è stata recuperata e pulita, ci sono pendolari che si fermano a fare due chiacchiere con il nostro personale, stiamo cercando di offrire servizi minimi come mappe e volantini di eventi in città e provincia. Chi viene si dice contento del servizio». C'è anche una piccola officina dove si possono far riparare freni, luci, camere d'aria (in collaborazione con la onlus Cotepi). «Anche dal punto di vista degli inserimenti - evidenzia Boselli - abbiamo assunto due invalidi e una persona di una certa età che faticava a rientrare nel mondo del lavoro, più tre persone che stanno imparando. Insomma, anche qui stiamo facendo bene».
Il grosso problema è che si lavora in una condizione non ottimale. Manca una segnaletica che indichi i parcheggi per le bici, per i motorini e per le auto; manca la delibera che autorizza gli abbonamenti per il parcheggio auto; sono chiuse a chiave le 40 biciclette rosse del Comune che potrebbero venire messe a disposizione per il noleggio a turisti e pendolari. Sono usate sì e no un paio di volte al mese per i gruppi. Non solo: «Il lungo periodo di polemiche sul deposito a pagamento ci ha danneggiati: c'era, ad esempio, l'associazione dei commercianti di via Roma che voleva organizzare con noi delle iniziative. Sono iniziate le polemiche e non si è più fatto nulla».
Sono costati complessivamente 44mila 243 euro i lavori di ristrutturazione del capannone ad uso deposito biciclette pendolari delle stazione ferroviaria, mentre il contributo che l'amministrazione versa per la gestione è di circa 30mila euro. I conti, alla fine, non tornano. Federico Frighi LIBERTA' 12/05/2011
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