Putzu si dissoci da "Piacenza che verrà" o PdL prenda provvedimenti
Il gruppo consigliare del Popolo della Libertà in Provincia si e' astenuto dall'intervenire, nei giorni scorsi, sulle tanto offensive quanto risibili valutazioni espresse da Filiberto Putzu a commento dei risultati delle recenti elezioni amministrative.
Essendo dette affermazioni fondate sul niente non meritavano, infatti, alcun spreco di parole oltre che di tempo.
Non e' possibile invece tacere a fronte dell'indecente ed indecoroso attacco rivolto all'amministrazione Provinciale e al suo Presidente da "Piacenza che verra'", associazione di mai rilevata rappresentatività partecipata da Filiberto Putzu.
Al riguardo appare indifferibile che delle due l'una: o Putzu dichiara di non riconoscersi nelle parole e nelle valutazioni espresse da Piacenza che verra', o il Popolo della Libertà deve adottare severi ed immediati provvedimenti nei confronti di Putzu.
Quanto al merito delle amenità propalate da Piacenza che verra'(o, più propriamente, in cerca di notorietà) risulta chiaro che detta associazione nulla conosce dell'Amministrazione Provinciale di Piacenza, a partire dai numerosi atti approvati con il plauso delle locali categorie economiche e delle Amministrazioni comunali, provvedimenti fondamentali per lo sviluppo del nostro territorio.
Il piano territoriale di coordinamento provinciale, la variante al piano delle attività estrattive, la costruzione del nuovo ponte sul Trebbia, l'avvio del corso formativo per le tagesmutter, la rimodulazione del programma rurale integrato provinciale, il progetto Autogrill, il sostegno agli Oratori ed i risparmi gestionali realizzati a partire dall'abbandono della oltre modo costosa sede di Borgo Faxall, non sono un elenco di buone intenzioni, ma sono solo alcuni esempi della virtuosa politica dei fatti che contraddistingue l'amministrazione Trespidi, in un contesto che ha visto, negli ultimi anni, una progressiva diminuzione dei trasferimenti sia dallo Stato che dalla Regione, accompagnata da una sempre maggior insostenibilità del patto di stabilità.
Per inciso si ricorda che, come è noto, l’auto blu non è più in servizio da diversi mesi.
Altro tempo non si ritiene di dovere dedicare ad un'associazione sedicente di centrodestra - la cui più recente vocazione e' quella di essersi fatta braccio armato di chi non ha il coraggio di comparire - che afferma contro il Presidente Trespidi ciò che neppure l'opposizione di sinistra osa sostenere. Il che, oltre che vergognoso, e' sinceramente ripugnante.
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