Si parte con le aziende, nel 2006 tre aliquote fiscali.
«Abbiamo messo a punto una riforma organica sul fisco che sarà legge entro 50 giorni a partire da oggi»: l'annuncio di Silvio Berlusconi arriva in una conferenza stampa a Palazzo Chigi con il ministro dell'Economia Domenico Siniscalco. Berlusconi ha annunciato: «C'è l'accordo fra tutti, presto presenteremo un emendamento». La riduzione dell'Ire (che sostituirà l'Irpef) «è confermata con tre aliquote a partire dal primo gennaio 2006», ha detto il presidente del Consiglio, che ha aggiunto come ci sia una «pressione da parte di tutti per sostenere la competitività e il potere acquisto per le famiglie che faticano ad arrivare a fine mese».
«DA SOLO AVREI FATTO SCELTE PIU' CORAGGIOSE» - «Non è un mestiere facile quello del leader di una coalizione. Certamente, se potessi decidere da solo, per come la vedo io, certe scelte del passato sarebbero state anche più coraggiose e tempestive. Purtroppo, un generale fa le guerre con i soldati che si ritrova sul campo, non con soldati immaginari....».
LA SCELTA - Il governo, secondo Berlusconi, partirà con i tagli dell'Irap, «per consentire il rilancio delle imprese». Il premier ha detto che questa decisione è stata presa dopo aver ascoltatole parti sociali, tutte le categorie. «Intendevo partire prima con l'Ire - ha detto -, ma ho ritenuto di dover aderire a questa scelta, al di là delle mie preferenze personali e dei miei convincenti». A chi gli chiedeva cosa lo avesse indotto a rivedere la sua posizione sul taglio delle tasse, ha risposto: «E' cambiato che abbiamo ascoltato un po' tutti: le parti sociali, gli imprenditori, gli artigiani, le banche , la banca d'italia, la commisione europea, i mercati... soprattutto i mercati che hanno insistito molto sulla totale copertura delle riduzioni fiscali». Sull'Ire il premier ha detto anche che «si può pensare ad introdurre un contributo di solidarietà per i redditi a 100 mila, 120 mila, 150 mila euro quando si interverrà».
MAASTRICHT - L' intervento complessivo della riduzione dell' Irap nel 2005 e della nuova curva Ire nel 2006 varrà «un punto di Pil, cioè circa 11 miliardi di euro», ha detto ancora Berlusconi, che poi ha attaccato i parametri di Maastricht: «Non consente politiche di riduzione fiscale in grado di dare impulso all'economia». Parlando del debito pubblico, il premier ha detto che in tre anni potrà scendere «sotto il 100%». Il premier ha parlato anche dell'euro definendo «eccessivo» il valore in confronto al dollaro: «Vale oggi 1,30 dollari - ha detto Berlusconi -, vi ricordate tutti che quando la moneta unica partì valeva circa 0,85 dollari. Una moneta così forte su cui non possiamo intervenire e che si è avvalorata in modo eccessivo - ha proseguito - e la impossibilità di intervenire con politiche di deficit crea delle difficoltà».
GOVERNO - Berlusconi ha anche parlato del governo: entro il 18 ci sarà il nuovo ministro degli Esteri. «Il candidato è evidente», ha detto, con riferimento al nome di Gianfranco Fini. Ma poi ha aggiunto che «oltre agli esteri ci saranno altre modifiche» e che si occuperà della squadra di governo dopo aver chiuso la questione fisco. Tuttavia ha smentito il varo di un «Berlusconi bis».§
L'OPPOSIZIONE: ENNESIMO INGANNO - Il centrosinistra compatto irride le conclusioni del vertice del centrodestra sul fisco. In varie dichiarazioni polemiche la Gad si sofferma sulla decisione di realizzare solo nel 2006 la riduzione dell'irpef e sottolinea che si tratta dell' «ennesimo annuncio di tagli e dell' ennesimo rinvio» dopo che già all'inizio della legislatura, nel 2001, Berlusconi aveva «promesso una imminente riduzione fiscale» per i contribuenti. Per quanto riguarda, invece, la decisione di ridurre l'Irap già dal 2005, come chiesto da Confindustria, e di predisporre misure per le fasce più deboli, l'opposizione con Piero Fassino ricorda che si tratta di «proposte che il centrosinistra avanza da tempo» e la maggioranza dovrebbe avere «l'onestà e la sincerità di riconoscerlo».
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