Le dure parole di Veltroni ad Aldo Cazzullo nell'intervista pubblicata domenica dal Corriere della Sera (In italia ci sono rischi di autoritarismo) smuovono le acque della politica. Le reazioni del Pdl non si fanno attendere.
BERLUSCONI - «Noi abbiamo una maggioranza a cui gli italiani hanno dato il mandato di governare il Paese. Quindi, non parliamo più di dialogo, per favore, perchè con quello che dicono, hanno detto, e per come si sono comportati, è una cosa addirittura ridicola pensare che con gente del genere si possa collaborare». Queste le parole del premier Silvio Berlusconi, parlando con i cronisti poco prima di lasciare il centro benessere in Umbria, dove ha soggiornato in questi ultimi giorni. «Il signor Veltroni si illustra da sè, basta leggerlo. Le persone che hanno buonsenso leggono Veltroni e non c'è da aggiungere alcun commento a quello che lui ha detto a 'Porta a porta' l'altro giorno e a quello che ha detto oggi sul Corriere» ha aggiunto il presidente del Consiglio.
IL PDL - Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl, attacca: «Che l'Italia sia un Paese caratterizzato da un pericolo di autoritarismo, come adesso sostiene Veltroni, significa scambiare dei mediocri romanzi di fantapolitica con la realtà. In pochi Paesi c'è un libero dibattito e una permanente contestazione come in Italia, dove il Presidente del Consiglio è quotidianamente criticato da due telegiornali su tre della Rai, da quasi tutte le trasmissioni di dibattito televisivo, per non parlare di quelle di satira che sono a senso unico, e dai principali quotidiani». Cicchitto conclude: «Malgrado tutto ciò Berlusconi ha una larga maggioranza nel Paese, cosa che fa saltare i nervi a Veltroni e a una parte della sinistra, che non sapendo a cosa attaccarsi adesso lanciano la campagna d'inverno sull'autoritarismo strisciante, che tra poco diventerà fascismo strisciante. Per di più, questi signori dimenticano cosa hanno fatto quando erano maggioranza e al governo, lottizzando scientificamente tutte le posizioni di potere e usando, in modo del tutto pervasivo, i mezzi di comunicazione di massa, per cui dal loro pulpito non può venire nessuna lezione su questo terreno». Non da meno la reazione del sindaco di Roma Gianni Alemanno: «Mi sembra che Veltroni si stia arrampicando sugli specchi per costruire un'opposizione che non c'è». Il sindaco ha poi precisato che «sono temi che non mi riguardano», ma «non vediamo un'opposizione che stia sui fatti».
Italo Bocchino, vicepresidente vicario del gruppo Pdl alla Camera, aggiunge: «Veltroni, agitando il fantasma autoritario al sol fine di coprire la sua sconfitta elettorale e le difficoltà interne al Pd, non rende un buon servizio al Paese. Dimentica che Berlusconi è espressione di una democrazia matura e che ha saputo esercitare un ruolo primario sia le tre volte che ha vinto le elezioni sia le due volte che ha perso quando all'opposizione. È questa una delle differenze sostanziali rispetto al modello Putin. L'altra differenza sta nel fatto che l'Italia è una democrazia da molti decenni e la Russia soltanto da pochi anni a causa di quel comunismo del quale lo stesso Veltroni ha fatto parte».
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