«E' la designazione di un esponente del governo di altissimo profilo, una scelta che coincide con le richieste dell' Udc, che non ha nulla a che fare con lo stato attuale della coalizione, con i problemi sul federalismo, ma che riteniamo rafforzi le ragioni dello stare insieme e la ricerca di un equilibrio». Poco dopo le otto a Palazzo Chigi ragionano in modo costruttivo, ritengono di avere fatto la scelta tecnica più giusta, che ha le migliori ricadute politiche per lo stato della coalizione. Il ministro delle Politiche Comunitarie, Rocco Buttiglione è stato appena designato al posto di commissario europeo, al termine di una settimana in cui la sua nomina - e soprattutto le sue ipotizzate ricadute, il ritiro degli emendamenti centristi sul federalismo - hanno spaccato la maggioranza. Nel giro di pochi minuti la valutazione del governo trova eco nelle parole del protagonista, Buttiglione, che a lungo ha trattato da solo con Berlusconi, cui ora riconosce la «generosità». Rimbalza nelle parole di un altro ministro centrista, Carlo Giovanardi, sicuro che la nomina rinsaldi l' alleanza. Contagia anche Marco Follini: la segreteria del partito diffonde una nota in cui si rimarca «il riconoscimento ad una persona di indiscussa levatura»; il segretario stesso viene descritto come sinceramente soddisfatto. Che la scelta, da ascrivere esclusivamente a Berlusconi, porti a una schiarita nella maggioranza è ancora presto per dirlo, ma i segnali che arrivavano ieri sera dall' Udc volgevano all' ottimismo. La posizione di Follini sul federalismo sarebbe destinata a farsi meno rigida, lo scontro con il capo del governo potrebbe subire un congelamento. In serata lo stesso premier dichiara che la nomina è «un' ottima scelta», e che per il governo «ora va molto meglio». Sugli emendamenti: «ne riparliamo la prossima settimana». La nomina sarà realmente gradita anche a Follini? «Immagino di sì». Nessuno ovviamente dimentica che Berlusconi abbia discusso della scelta solo con una parte dell' Udc, quella «ministeriale», poco incline a riconoscere sino in fondo le scelte del segretario sulla verifica. Così come tutti ricordano che nei giorni scorsi l' ipotesi sia stata trattata a Palazzo Chigi (ovviamente non in modo ufficiale) anche come un modo per dividere i centristi. Da una parte quelli che avevano a cuore la nomina di Buttiglione, e la possibilità di prenderne il posto (Mario Baccini sarebbe in pole position); dall' altra quelli che ritenevano che la linea politica sulle riforme non fosse contrattabile con alcuna poltrona. La designazione ufficiale sembra rafforzare i primi, e ancora ieri pomeriggio Berlusconi confidava che «ora le cose dovrebbero andare a posto». Resta da vedere se effettivamente sarà così. Di certo ieri lo stato della maggioranza non era migliore degli altri giorni. La preoccupazione di Berlusconi per la conclusione dell' ufficio politico dell' Udc, e le valutazioni conseguenti confidate ai più intimi («Follini è ormai diventato un nostro nemico»), fotografavano una situazione senza progressi. Si aggiunga l' ormai consueta minaccia del premier su una «conta» elettorale, urne già l' anno prossimo, «perché se non ci sono garanzie sino al 2006 è inutile andare avanti». E si aggiunga soprattutto la distanza sempre più ampia nei rapporti fra Follini e il vicepremier, Fini, che ieri esprimeva la «piena fiducia nella lealtà dell' Udc», ma anche preoccupazione per l' «atteggiamento negativo e pericoloso di Follini». «Sono le stranezze della politica - ha commentato ieri Cossiga -, Berlusconi mantiene una promessa che io e D' Alema non riuscimmo a mantenere, fatta quando non fu possibile nominare Buttiglione all' Istruzione». Marco Galluzzo L' indicazione CHI E' Rocco Buttiglione, allievo del filosofo Del Noce e professore universitario, nel 1994 diventa segretario del Ppi. Dopo aver votato la sfiducia al primo governo Berlusconi si avvicina al Polo di centrodestra. Nel 1995 lascia i Popolari e fonda il Cdu che, dopo un primo appoggio al governo D' Alema, si schiererà stabilmente nella Casa delle Libertà, confluendo poi insieme al Ccd di Casini nell' Udc. Dal 2001 Buttiglione è ministro delle Politiche comunitarie IN EUROPA Nella Commissione europea uscente due sono gli italiani: il presidente Romano Prodi e Mario Monti, commissario alla Concorrenza. Dopo l' allargamento dell' Unione, Buttiglione sarà l' unico rappresentante italiano CHIUDI
|