Questa la decisione del GIP di Milano
Il gip del tribunale di Milano Cristina Di Censo ha disposto il processo con rito immediato per il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
Il premier è stato indagato dalla procura di Milano per le ipotesi di reato di concussione e prostituzione minorile in relazione al caso Ruby.
Il processo a Berlusconi inizierà il 6 aprile 2011 davanti alla quarta sezione penale del tribunale di Milano, composta da tre giudici donna: presidente Giulia Turri, giudici a latere Orsola De Cristoforo e Carmen D'Elia.
Subito dopo la diffusione della notizia del processo, il premier ha deciso di ripartire per Roma: a differenza di quanto comunicato questa mattina dal Viminale il presidente del Consiglio ha deciso di non partecipare alla conferenza stampa sull’immigrazione nella prefettura di Catania che doveva svolgere con il ministro dell’Interno Maroni
A Berlusconi la procura contesta di aver abusato della qualità di presidente del Consiglio per indurre i funzionari della procura di Milano, la notte del 27 e 28 maggio dell’anno scorso, ad affidare Ruby alla consigliera regionale Nicole Minetti e per avere avuto rapporti sessuali con la giovane marocchina ad Arcore.
Immediata la reazione della difesa del premier: «Non ci aspettavamo nulla di diverso», ha commentato Piero Longo, difensore di Silvio Berlusconi insieme a Niccolò Ghedini.
Ruby «Rubacuori» ed il ministero dell’interno sono parti lese nel processo che sarà celebrato con rito immediato il 6 aprile a Milano e nel quale Silvio Berlusconi è imputato di concussione e prostituzione minorile.
Karima El Mahroug, in arte Ruby, è persona offesa nel procedimento in relazione al reato di prostituzione minorile contestato a Berlusconi in quanto il premier avrebbe commesso atti sessuali con la giovane in cambio di denaro o altre utilità dal febbraio al maggio dello scorso anno, quando la ragazza non aveva ancora 18 anni.
Il ministero dell’Interno, invece, è parte offesa in relazione al reato di concussione ipotizzato nei confronti di Berlusconi in relazione alla telefonata che il premier fece nella notte tra il 27 ed il 28 maggio scorso in questura a Milano per ottenere il «rilascio» di Ruby che era stata portata negli uffici della polizia in seguito alla denuncia di un furto Lo si evince dal decreto con cui il gip Cristina Di Censo ha disposto il giudizio immediato per il premier.
Nel processo ci sono anche tre funzionari della Questura di Milano come parti lese.
I tre funzionari sono il capo di gabinetto Pietro Ostuni, e i funzionari Giorgia Iafrate e Ivo Morelli, i quali, secondo l’ accusa, avrebbero subito pressioni dal premier che nella notte tra il 27 e il 28 maggio scorsi chiamò negli uffici di via Fatebenefratelli per ottenere il ’rilasciò di Ruby. In linea teorica, la presidenza del Consiglio potrebbe costituirsi parte civile in rappresentanza del ministero dell’ Interno che a sua volta è parte lesa in relazione sempre al reato di concussione contestato a Berlusconi.
Il Gip Cristina Di Censo, nel disporre il rinvio a giudizio per il premier, ha valutato tutte le «premesse processuali», come la questione della connessione dei reati di prostituzione minorile e concussione, e quella della competenza della procura di Milano ad indagare. Lo ha spiegato il presidente dell’ufficio Gip, Gabriella Manfrin. Dunque, il Gip ha preso in considerazione anche le memorie difensive dei legali del premier che sostenevano la competenza del tribunale dei ministri, e ha deciso per la competenza della procura di Milano. Inoltre nel decreto, che è motivato, il Gip ha indicato che sussistono i presupposti per il rito immediato tra cui l’evidenza della prova a carico di Berlusconi.
da www.lastampa.it del 15 febbraio 2011
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