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Berlusconi : Governo con noi o voto a giugno

“Se si torna alle urne sarò il candidato premier del Pdl”

O un governo «forte e solido» o si va al voto. E non in autunno o «addirittura nella primavera del 2014»: subito, a giugno.
E lui - decisione sofferta e anche un po’ «dolorosa» - sarà il candidato premier.

Silvio Berlusconi arringa la piazza a Bari, spara contro i «dilettanti allo sbaraglio» del Movimento Cinque stelle e soprattutto attacca Bersani ricorrendo, beffardamente, ad alcune delle metafore più famose del segretario del Pd.

L’ATTACCO A BERSANI
«A Bersani dico: capiamoci. Noi siamo assennati, siamo responsabili ma non abbiamo l’anello al naso, non siamo qui a pettinare le bambole - rilancia il Cavaliere -. A Bersani gli andrebbero bene i nostri voti ma non vuole fare un governo con noi».
Berlusconi insiste: «La situazione è grave e c’è una paralisi inaccettabile. Dopo oltre un mese non c’è ancora lo straccio di un governo».
Poi, ironizza: «Ma è Bersani che parla o è Crozza? E’ lui che scrive i testi a Crozza o viceversa?»

IL RITORNO IN CAMPO
Sul fronte opposto il segretario tiene ferma la linea: il Pd dice no al «governissimo» perchè un’ipotesi di questo genere può produrre «solo nuovo scollamento tra politica e cittadini», «chi propone l’accordo con il centrodestra rischia di portare Beppe Grillo al 70%». Detto questo, ribadisce Bersani, «se sono di intralcio mi levo».
Sarà, invece, in campo in caso di elezioni Silvio Berlusconi che davanti al «fiume di libertà» della folla a Bari - 150 mila persone secondo i calcoli del Pdl - rievoca il ’94, sprona a «vincere anche questa volta», rivendica orgogliosamente di «aver fermato Occhetto, D’Alema, Rutelli, Prodi e stiamo fermando anche Bersani».
Sembra che il voto sia a un passo e il Cavaliere si spinge fino a definire quella di Bari «la prima iniziativa della campagna elettorale». I toni, del resto, sono quelli. E’ pronto anche un sondaggio: «Siamo al 34%, con quattro punti di vantaggio in più rispetto alla sinistra» rivela l’ex premier sventolando una cartellina. I partiti della sinistra «hanno trovato Silvio Berlusconi sulla loro strada - chiosa - e sono impazziti di rabbia, di odio, di livore».

INTESA PIU’ LONTANA SUL COLLE
Non attende un destino migliore, secondo Berlusconi, il Movimento cinque stelle «dilettanti sospesi tra impreparazione e improvvisazione. Fanno venire i brividi a guardarli, a sentirli, a incontrarli in Parlamento». Insomma, taglia corto, «turisti a cinque stelle della democrazia guidati come burattini dalla premiata ditta Grillo-Casaleggio». Lo stile della kermesse di Bari è così da campagna elettorale che anche la partita per l’elezione del presidente della Repubblica viene trattata con lo stesso stile. «Impazzireste di gioia - rilancia Berlusconi all’indirizzo della folla - se il nostro futuro Capo dello Stato fosse... fosse... fosse... Romano Prodi?». Il “buuu” della piazza è scontato e Berlusconi se la ride: «Peccato, era il mio candidato preferito». Poi la stoccata: «Con Prodi presidente ci toccherebbe andare all’estero». la verità è che il Cavaliere teme la sorpresa di una convergenza di voti del Pd e dei 5 stelle sul Professore. Uno scenario inviso al capo del Pdl che, dopo aver bocciato pubblicamente oggi una ipotesi di questo tipo, starebbe studiando delle contromisure nell’evenienza sempre più probabile che si arrivi a ridosso del 18 aprile senza un accordo blindato con il Pd.

E PRODI SI SFILA
In casa Pdl, i nomi graditi - sui quali potrebbe arrivare il via libera a Bersani - sono quelli di Giuliano Amato, Massimo D’Alema, Franco Marini, Anna Finocchiaro. Tutte personalità di caratura politica e dal profilo non giustizialista che vengono contrapposte a Prodi, il nome più accreditato per la buona riuscita del governo di cambiamento di Bersani se con il Pdl permarrà fumata nera.
Il Professore per ora si sfila: «Non ho nessuna candidatura al Quirinale, io sto semplicemente a guardare», A sorpresa, Roberto Maroni ha annunciato che martedì si saprà chi è lo sfidante che la Lega mette in pista. Sarà un nome - uomo o donna, non si sa - che viene dal mondo del lavoro, twitta il segretario dei lumbard che boccia senza appello il ventaglio Monti, Prodi, Amato

da www.lastampa.it del 14 aprile 2013


pubblicazione: 14/04/2013

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