Fini e Casini sfidano Berlusconi
«La propaganda e i banchetti sono una bella cosa ma poi serve una bella iniziativa politica sennò Prodi fa l’assicurazione sulla vita». Con queste parole Casini è tornato oggi a scuotere la Cdl. La frecciata del leader dell'Udc colpisce, anche se solo indirettamente, i gazebo di Forza Italia nelle piazza italiane. Iniziativa promossa da Silvio Berlusconi per raccogliere le firme necessarie affinché si torni subito al voto.
L'ira di Fini: «Niente pagelle» Dello stesso tenore le dichiarazioni di Fini: «Non accettiamo pagelle su chi è buono e chi è meno buono. Se Prodi è rimasto in vita, la colpa non è di Tizio o di Caio nella Cdl. Tutti abbiamo combattuto in eguale misura con la raccolta di firme e manifestazioni, nessuno escluso». Quella del leader di An è la risposta a Silvio Berlusconi, che aveva lamentato la non piena adesione degli alleati alla "spallata" a Prodi. Poco prima di Fini era intervenuto Sandro Bondi, il quale a sua volta aveva sottolineato che «se tutti nella Cdl avessero combattuto come Silvio Berlusconi, probabilmente le ultime elezioni sarebbero state vinte dalla Cdl». Fini ha detto esplicitamente di non accettare questa tesi di Bondi perchè allora «ci si dovrebbe chiedere se la scelta del governo di centrodestra di ridurre l’Irpef invece che di puntare sulla creazione di un coefficiente familiarè è stata giusta».
Casini: «Lavorare in modo più intelligente» Parlando dell'approvazione della Finanziaria, Casini ha confermato la sua lettura degli eventi: «Mi sembra che tutto sia andato com’era facile prevedere - ha detto Casini -, questa strategia ha aiutato Prodi a superare indenne questi scogli. Noi dobbiamo lavorare in modo più intelligente per mandare a casa questo governo sennò questo governo rimarrà per i prossimi cinque anni e credo che questo sarebbe molto dannoso per il Paese». Quanto alla serenità mostrata dal premier sulla tenuta della sua attuale maggioranza Casini è stato netto: «Se è tranquillo lui sono molto agitati gli italiani, soli davanti alla delinquenza, soli davanti a un fisco onnivoro, soli davanti ad una precarietà sempre più preoccupante».
«Sì al confronto con l'opposizione» Alla domanda se continuerà il confronto sulle riforme, ed in particolare sulla legge elettorale, il leader dell’UdC, Pier Ferdinando Casini, ha risposto positivamente: «Noi ci confrontiamo tutti i giorni.Il nostro dovere, quando siamo in Parlamento, è quello di lavorare. Non è che possiamo andare sull’Aventino. Noi abbiamo una strategia, l’abbiamo ipotizzata al congresso, è stata voluta dal 90 percento dell’UdC, è una linea che è stata pienamente avallata dall’ufficio politico e che confermiamo. Adesso lavoriamo perchè ci sia una proporzionale alla tedesca.». Quanto a Berlusconi, ha pronosticato Casini,«sono convinto che, passati questi giorni di propaganda, tornerà al tavolo responsabilmente come deve fare un leader che rappresenta un partito di maggioranza relativa. Per cui, mi sembra che tutto vada com’era previsto».
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