La Banca d'Italia del dopo Fazio ha bloccato il progetto dell'Unipol di acquisire la Banca nazionale del lavoro. Ieri il direttore generale della banca centrale, Vincenzo Desario, reggente in attesa dell'insediamento del nuovo governatore Mario Draghi, ha firmato il provvedimento con il quale si nega il via libera all'Opa (offerta pubblica di acquisto) dell'Unipol verso Bnl.
«La Banca d'Italia — si legge nella nota diffusa ieri sera da Palazzo Koch — ha comunicato al gruppo Unipol i motivi ostativi all'accoglimento dell'istanza di autorizzazione all'acquisto del controllo della Banca nazionale del lavoro». Il comunicato non aggiunge altro ma il no, messo a punto dai servizi di vigilanza di via Nazionale, è motivato dal «mancato rispetto dei requisiti di adeguatezza patrimoniale» tali da assicurare una «sana e prudente gestione » del nuovo conglomerato, come ha rivelato la stessa Unipol. In altre parole, la compagnia assicurativa sarebbe troppo piccola per ingoiare una grande banca come Bnl.
L'Unipol in serata ha diffuso una nota dove, pur prendendo atto della decisione della Banca d'Italia, «si riserva ogni eventuale iniziativa», senza escludere quindi il ricorso al Tar. La decisione che blocca l'Opa da 5 miliardi di euro cade dopo dieci mesi in cui è successo di tutto. Dal tentativo fallito della banca spagnola Bbva, già socia di Bnl, di acquisire il 100% della banca romana, all'entrata in scena di Unipol. Dalle dimissioni del governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, indagato nell'ambito dell'inchiesta sull'altra scalata, quella su Antonveneta, alle dimissioni del presidente dell'Unipol, Giovanni Consorte, e del suo vice, Ivano Sacchetti, accusati nella stessa inchiesta di associazione a delinquere.
La vicenda ha poi forti implicazioni politiche: l'Unipol è controllata dalle cooperative rosse, da sempre legate ai Ds. Il no di Bankitalia al progetto di Consorte riapre i giochi sul futuro della Bnl. Il titolo ieri quotava in chiusura 2,9 euro, ben sopra i 2,755 euro per azione previsti dall'Opa Unipol (dopo il rialzo imposto dalla Consob). Anche le quotazioni della compagnia assicurativa bolognese si sono riprese rispetto ai ribassi iniziali e hanno chiuso a 2,7 euro.
A questo punto si ipotizzano nuovi scenari. A partire da un ritorno in campo del Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, che ha il 14,725% di Bnl. Già oggi, il consiglio di amministrazione della banca spagnola, riunito a Madrid, potrebbe riaprire il dossier Bnl. Una strada potrebbe essere quella di tentare una trattativa con Unipol e i suoi alleati per rilevare pacchetti di azioni e rilanciare l'Opa. Altro protagonista che potrebbe giocare un ruolo è il Monte dei Paschi di Siena, con il suo 4,4%, che giovedì riunirà il consiglio.
La decisione della Banca d'Italia, sebbene attesa, ha deluso le coop. «Mi dispiace, era un buon progetto. Se fosse andato in porto, l'Italia avrebbe avuto un grande gruppo bancario-assicurativo», dice il presidente della Lega della cooperative, Giuliano Poletti. Il capogruppo dei deputati Ds, Luciano Violante, dice di «rispettare» la decisione della Banca d'Italia mentre il leader della Uil, Luigi Angeletti, è più critico: «Spero che non ci siano motivazioni di carattere politico».
Dal fronte del governo esulta il ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno: «È una buona notizia». E Isabella Bertolini (Forza Italia) parla di «doccia fredda per i Ds».
Il leader di Rifondazione, Fausto Bertinotti, fa invece sapere di tifare per il Bbva, che meglio garantirebbe l'occupazione in Bnl.
2,755 euro Il prezzo per azione che era stato offerto dall'Unipol agli azionisti della Bnl. Il valore complessivo dell'offerta si aggirava sui 5 miliardi di euro. Attualmente Unipol ha circa il 15% della Bnl
Enrico Marro 11 gennaio 2006, Corriere della Sera
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