Mannina col centrodestra, D'Amo in stallo
Caso D'Amo, il sindaco Reggi non ci ripensa. Nessun nuovo spiraglio verso un possibile apparentamento.
Ma senza escludere la massima apertura dopo il ballottaggio («ho bisogno di tutti» ha dichiarato ieri il sindaco uscente alla Tv locale, all'inaugurazione della Cooperativa Lupi).
Tanto che anche nei nuovi manifesti elettorali di Reggi lo slogan scelto "Vinciamo ancora" mette in evidenza graficamente proprio le tre lettere finali "amo", quasi ad evocare il nome del professore di storia e filosofia che ha corso da solo.
E oggi, al fianco di Reggi, per confermare che la posizione è condivisa e non personale, scende in campo tutta l'Unione con un comunicato rafforzativo della decisione già annunciata.
Ieri una delegazione politica composta dai segretari provinciali Silvio Bisotti (Margherita) e Flavio Chiapponi (Ds), dal segretario cittadino della Margherita Angelo Ghillani e dall'assessore uscente Francesco Cacciatore, ha incontrato nella sede di via Borghetto i candidati delle liste Cittàcomune, Alleanza per Piacenza, Verdi e Riformisti, riuniti per continuare il dibattito interno che si tradurrà in una posizione unitaria (oggi è prevista una conferenza stampa chiarificatrice).
A quanto si apprende in via ufficiosa, si tratta di trovare un equilibrio tra moderati, propensi a mediare, e chi ha una posizione più oltranzista nei confronti del diniego di Reggi, che la lasciato una scia di delusione dentro le liste, sfumata la possibilità di sedere intorno ad un tavolo con il primo cittadino per discutere di programmi, metodi e assetti. C'è attesa per il pronunciamento di oggi, convocato a mezzogiorno, quando scadono i termini per gli apparentamenti e dopo che l'invito a cercare una soluzione più premiante politicamente per le liste di Gianni D'Amo non ha smosso la convinzione di Reggi già enunciata.
«La scelta è in piena sintonia con tutte le forze della coalizione» recita il comunicato dell'Unione. «Si tratta di una scelta che, a nostro giudizio, rispetta e riconosce il valore del responso delle urne. Con il loro voto i cittadini di Piacenza, ai quali va il nostro grande ringraziamento, hanno espresso una chiara indicazione in vista del futuro governo della città, che premia la credibilità del candidato sindaco e il valore di un programma che si pone nuovi e ambiziosi obiettivi di sviluppo e crescita per il nostro territorio, in continuità con il governo degli ultimi cinque anni».
«Chi ha sostenuto Roberto Reggi da subito - prosegue la nota che si fa più graffiante - crede che un apparentamento a prescindere da questi elementi, in una pura logica di calcolo di "posti", non sarebbe compreso da chi ha già espresso il proprio voto e, tra l'altro, non sarebbe di forza aggiunta ai membri del centrosinistra locale in Consiglio Comunale».
Le forze firmatarie del documento (Lista pensionati, L'Ulivo con Reggi, Comunisti Italiani, Pensionati Piacentini, Rifondazione Comunista, Italia dei Valori - Lista Di Pietro, Per Piacenza con Reggi) entrando quindi più a fondo sul caso specifico, ribadiscono il valore della proposta fatta a D'Amo di presiedere una commissione sulle aree militari: «è di contenuto elevato».
Nella presidenza della commissione «Gianni D'Amo e le liste che lo hanno sostenuto - si fa notare - possono portare valori, contenuti e metodi di cui si sono fatti interpreti in campagna elettorale. La natura partecipata e trasparente dei processi decisionali inerenti al tema delle aree militari - è ancora scritto - suggerisce un organo di consultazione quale una commissione consiliare che è possibile istituire senza variazione alcuna al regolamento del consiglio comunale. Come è noto, infatti, le commissioni speciali già esistono nel regolamento vigente».
Per l'Unione, questa è la proposta seria e praticabile, questo l'avvio di un dialogo e di un coinvolgimento significativi «che potranno svilupparsi nel segno di una ricomposizione del centrosinistra piacentino».
Inoltre, le forze che sostengono Reggi ritengono che una proposta di questa natura non possa avere risposte «affrettate e risentite, fuori dal merito e dal significato politico, progettuale e programmatico».
«Quanto è stato dichiarato e letto finora - chiosa la nota - sembra trascurare del tutto quello che gli elettori piacentini, e in particolare quelli più vicini al centrosinistra, hanno invece ben chiaro e dimostrato: la posta in gioco è non riconsegnare la città alle forze che nel recente passato l'hanno condannata ad un immobilismo dal quale l'amministrazione Reggi ha saputo sottrarla». pat.sof.
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