Nelle analisi post-voto interviene Sandro Ballerini, consigliere comunale uscente e rientrante di Forza Italia, per togliersi un sassolino dalla scarpa.
Non gli va giù l'accusa circolata a più riprese e rivolta ad alcuni consiglieri "azzurri" di essere andati per conto proprio, di aver lavorato in campagna elettorale per il voto disgiunto, accaparrandosi preferenze, senza far votare il candidato sindaco del centrodestra.
«Una calunnia» taglia corto Ballerini e aggiunge: «Il voto disgiunto un candidato non lo cerca, lo trova».
E sarebbe paradossale che chi nutre aspettative su responsabilità amministrative, per esempio un assessorato, non sostenga fino in fondo il proprio candidato.
«E da che pulpito viene la predica - aggiunge - a dire certe cose è chi non è stato eletto, e non ha voti...».
Il voto disgiunto - prosegue Ballerini - è un falso problema, dove c'è stato ha comunque portato voti ad una lista. Una valutazione più generale su cosa non ha funzionato?
«Squeri si è battuto come un leone, ha profuso energie a più non posso, sia economiche che fisiche ed intellettuali, niente da dire. Qualcosa non è andato nell'organizzazione, lontana dalla gente e in un certo entourage che non riscontrava la simpatia della massa. Terza ragione, quella che sanno tutti ma nessuno dice. Purtroppo, nell'Italia dei fedeli, quando uno cambia idea è considerato un traditore».
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