guro) Unanimemente critici i giudizi levatisi lunedì in consiglio comunale sull'ingresso della Fondazione di Piacenza e Vigevano nel capitale di Banca Monte Parma, 72 milioni di investimento costati sin qui una svalutazione di 52,5 milioni di euro. Critici verso chi decise quell'operazione nata tra il 2007 e il 2008, ossia il cda allora in carica presieduto da Giacomo Marazzi.
C'è chi da quei giudizi si è spinto fino a un'perentoria richiesta di azione di responsabilità da muovere nei confronti degli ex vertici di via Sant'Eufemia (richiesta indirizzata all'attuale presidente Francesco Scaravaggi), chi l'ha evocata in termini sfumati, chi ci ha girato intorno senza farne esplicita menzione.
Filiberto Putzu (Fi) ha tenuto a fare sapere con una nota inviata ieri di «non aver in alcun modo mai avanzato la richiesta di un'azione di responsabilità nei confronti di chicchessia, ed inoltre di non aver presentato alcuna istanza nè firmato alcun documento in questo senso, nè tantomeno di averlo indirizzato ad alcun organo, soggetto o persona».
Allo stesso modo Marco Tassi (Pdl) ha precisato che «durante il mio intervento in consiglio non ho avanzato alcuna richiesta di azione di responsabilità nei confronti di alcun cda o della Fondazione».
Per completezza di informazione, ecco alcuni degli stralci più significativi degli interventi dei due consiglieri. Putzu: «L'attenzione sui soldi propri è di un certo tipo, quando i soldi sono pubblici invece l'attenzione forse non è quella che dovrebbe essere (...) Quando il politico sbaglia viene massacrato, e giustamente, la regola deve appartenere anche alla società civile, la mala gestio in senso lato della società civile non è meno grave della ruberia del politico (...) Se voi (della maggioranza di centrosinistra, ndr) non parlate, allora siete collusi con i vostri rappresentanti (nella Fondazione, ndr) nominati da Reggi e Dosi».
Tassi: «Se il presidente della Fondazione (Scaravaggi, ndr) ritiene di svolgere quasiasi tipo di azione, ha la rappresentanza legale per poterlo fare rispetto a valutazioni su una sana e prudente gestione. Sulla base di questo può promuovere azioni di questo genere. Se un domani dovesse emergere che non ha fatto azioni che doveva promuovere per qualsivoglia tipo di vicenda e verso chicchessia, ne risponderà. C'è anche una prescrizione. Questa è la questione su cui il presidente e il consiglio generale devono fare le loro valutazioni. Ci sono le autorità giudiziarie dove fare esposti, cause e quant'altro. Se poi uno ravvisa che non ci sia alcuna responsabilità e violazione, se ne assume la responsabilità personale. Bisogna vedere se gli investimenti sono stati fatti secondo una sana e prudente gestione del patrimonio».
Libertà del 29/05/2014
----------breve nota di Filiberto Putzu :
La mia richiesta di puntualizzazione rivolta a Libertà nasce dall'uso, secondo il mio parere improprio, del termine di "azione di responsabilità. Nell'articolo a firma Gustavo Roccella del 28 maggio 2014 di dice : "Marco Colosimo (Pc viva), Marco Tassi (Pdl), Massimo Polledri (Lega), Erika Opizzi, Filiberto Putzu e Lucia Girometta (Fi), hanno avanzato la richiesta di un'azione di responsabilità verso chi decise quell'operazione maturata tra la fine del 2007 e l'inizio del 2008, leggi Marazzi e il cda della Fondazione da lui presieduto.Istanza indirizzata all'attuale presidente, Francesco Scaravaggi"
Ecco il significato dell'Azione di Responsabilità (normato dall'articolo 2476 del NUOVO CODICE CIVILE Reiscritto dal Decreto Legislativo 17 gennaio 2003, n. 6 (aggiornato con d. lgs 06/02/04, n. 37, d. lgs 28 dicembre 2004, n. 310 e Legge 28/12/2005, n. 262)
Art. 2476 (1) Responsabilità degli amministratori e controllo dei soci
- [1] Gli amministratori sono solidalmente responsabili verso la società dei danni derivanti dall'inosservanza dei doveri ad essi imposti dalla legge e dall'atto costitutivo per l'amministrazione della società. Tuttavia la responsabilità non si estende a quelli che dimostrino di essere esenti da colpa e, essendo a cognizione che l'atto si stava per compiere, abbiano fatto constare del proprio dissenso.
- [2] I soci che non partecipano all'amministrazione hanno diritto di avere dagli amministratori notizie sullo svolgimento degli affari sociali e di consultare, anche tramite professionisti di loro fiducia, i libri sociali ed i documenti relativi all'amministrazione.
- [3] L'azione di responsabilità contro gli amministratori è promossa da ciascun socio, il quale può altresì chiedere, in caso di gravi irregolarità nella gestione della società, che sia adottato provvedimento cautelare di revoca degli amministratori medesimi. In tal caso il giudice può subordinare il provvedimento alla prestazione di apposita cauzione.
[4] In caso di accoglimento della domanda la società, salvo il suo diritto di regresso nei confronti degli amministratori, rimborsa agli attori le spese di giudizio e quelle da essi sostenute per l'accertamento dei fatti.
- [5] Salvo diversa disposizione dell'atto costitutivo, l'azione di responsabilità contro gli amministratori può essere oggetto di rinuncia o transazione da parte della società, purché vi consenta una maggioranza dei soci rappresentante almeno i due terzi del capitale sociale e purché non si oppongano tanti soci che rappresentano almeno il decimo del capitale sociale.
[6] Le disposizioni dei precedenti commi non pregiudicano il diritto al risarcimento dei danni spettante al singolo socio o al terzo che sono stati direttamente danneggiati da atti dolosi o colposi degli amministratori.
- [7] Sono altresì solidalmente responsabili con gli amministratori, ai sensi dei precedenti commi, i soci che hanno intenzionalmente deciso o autorizzato il compimento di atti dannosi per la società, i soci o i terzi.
- [8] L'approvazione del bilancio da parte dei soci non implica liberazione degli amministratori e dei sindaci per le responsabilità incorse nella gestione sociale.
Ribadisco che, né sottoforma di socio o terzo o altra qualifica, ho avanzato la richiesta di un'azione di responsabilità nei confronti di chicchessia.
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