È stato rinnovato per un altro anno l'accordo tra Comune e Satap, anche nel 2006 si potrà perciò percorrere gratuitamente il tratto urbano dell'A21, cioè da Le Mose (Piacenza Est) a Sant'Antonio (Piacenza Ovest).
Ma c'è la concreta possibilità che sia l'ultima volta. L'interconnessione autostradale tra A1 e A21 è vicina e la società che gestisce la Piacenza-Torino ha già avvertito che la libera percorrenza del tratto è a rischio.
Il direttore generale di Satap, Federico Botto, nel rispondere nei giorni scorsi al Comune che chiedeva il rinnovo dell'accordo nel 2006, ha comunicato, sì, la «disponibilità» della società, ma solo «fino all'entrata in esercizio dell'interconnessione diretta» tra l'autostrada del sole (A1) e l'autostrada dei vini (A21). E pur non parlando di date, il manager specifica che «ci riserviamo comunque di comunicarvi tempestivamente il verificarsi di esigenze che potrebbero determinare la sospensione temporanea o definitiva della libera percorrenza».
Morale: avanti così finché si può, in qualsiasi momento c'è il caso che arrivi lo stop.
Il che per Piacenza sarebbe una iattura. La tratta in questione è dall'81 che viene utilizzata come tangenziale cittadina sostitutiva di quella che nel perimetro settentrionale non c'è mai stata. Circa 3mila, secondo le recenti indagini, i veicoli che ogni giorno, scegliendo il raccordo Le Mose-Sant'Antonio, vengono sottratti alla viabilità urbana con benefici sotto vari profili: inquinamento meno forte in centro città, traffico e circolazione più alleggeriti, manto stradale sottoposto a minore usura.
Benefici per i quali il Comune è disposto a pagare un canone forfettario. Lo fa da 25 anni, ed è la contropartita da versare a Satap per la libera percorrenza del raccordo. Nel 2006 sarà di 15.500 euro mensili (Iva compresa), la stessa cifra del 2005 e che all'anno fa 186mila euro. Una libera percorrenza a titolo oneroso, dunque, ma l'ente locale l'esborso valuta opportuno sostenerlo per i vantaggi collettivi che l'accordo comporta.
Vantaggi che la fine della gratuità farebbe verosimilmente cessare, di gran lunga diminuire quantomeno.
Tutta "colpa" dell'interconnessione, del collegamento diretto tra A1 e A21 che le società autostradali hanno da tempo programmato. Significa l'eliminazione delle attuali barriere di pedaggio a Sant'Antonio e La Villa sull'A21 e a Le Mose sull'A1. Contemporaneamente, però, verranno ripristinati i caselli di Piacenza Ovest e Piacenza Est (equivalente a Piacenza Sud sull'Autosole), dai quali perciò non ci si potrà più immettere (e uscire) liberamente in autostrada. Si tratta solo di capire quali sono i tempi dell'operazione i cui lavori preliminari sono peraltro già da mesi avviati.
Satap aveva inizialmente parlato di voler preparare tutto per le olimpiadi di Torino, che però sono già arrivate senza nessun taglio di nastro sull'A21. L'orizzonte era stato così spostato a metà del 2006, ma le ultime pubbliche previsioni del direttore generale Botto hanno indicato la fine dell'anno .
Poiché la strada comunque è segnata, in Comune è già da un po' che stanno ragionando sulle possibili contromisure che consentano di escludere l'utenza locale dall'introduzione del pedaggio sulla Piacenza Est-Piacenza Ovest. Un risultato che si potrebbe ottenere con un sistema di telepass ad hoc da dare in dotazione ai veicoli "piacentini". Satap si dice disponibile a patto però che da qualche parte ritorni nelle sue casse il minore introito.
E se anziché il Comune fosse l'indistinta utenza autostradale a farsene carico? Il sindaco Roberto Reggi sta lavorando a questa soluzione: un leggero sovrapprezzo in tutti i caselli dell'A21 da applicare a chi viaggia sulla Torino-Piacenza, tale da compensare l'esenzione del pagamento ai piacentini. «Va calcolato il quantum, una maggiorazione nel tratto del raccordo che vada a beneficio dei veicoli locali», spiega Reggi che fa presente come una cosa simile esista già a Bologna per un pezzo di autostrada pure usato a mo' di tangenziale. Solo che un provvedimento di questo genere deve essere il governo, e in particolare il ministero dei Trasporti, a disporlo. Il sindaco si è mosso in tal senso: «Ho chiesto un incontro a breve termine con la Regione», informa, sia perché «il problema è di livello quantomeno regionale» sia perché è Bologna che «deve farsi parte diligente presso il ministero». «Io la forza di ottenere un risultato del genere da solo non ce l'ho». Gustavo Roccella, Libertà del 12 febbraio 2006
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