La proposta di Foti (Pdl) e Polledri (Lega Nord)
«Autoguidovie italiane partner di Comune e Provincia in Tempi spa. La quota? Un 30 per cento sarebbe interessante». Sul fronte incandescente del trasporto pubblico locale, con una società - Tempi spa - che proprio domani vedrà al capolinea l'attuale timoniere (sono annunciate infatti le dimissioni di Paolo Botti, presidente uscente) ma che soprattutto vede davanti a sè un orizzonte per niente lineare, con un deficit sul milione di euro, arriva la proposta del centro-destra piacentino, meglio dei due parlamentari Massimo Polledri (Lega Nord) e Tommaso Foti (Pdl). I termini per definire l'attuale situazione in cui versa la società non sono affatto edulcorati. «Tempi in agonia, Tempi alla frutta», i termini più ricorrenti per descrivere una situazione di bilanci in rosso e di incertezza, a cui cercherà di imprimere una sterzata l'assemblea di domani. La richiesta reiterata dei due parlamentari piacentini è di «azzerare i vertici, completamente». La proposta che mettono sul piatto, a Comune (60 per cento) e Provincia (40 per cento), nel riassetto partecipativo, è di voler prendere in considerazione non solo Atm Milano (pubblico) ma anche un partner privato. Foti e Polledri hanno anche un nome: Autoguidovie italiane. «Una società - specifica Foti - che inaugurò a Piacenza il trasporto pubblico, all'inizio del Novecento, in grado di conoscere già bene il territorio locale». Autoguidovie attualmente gestisce direttamente i servizi di tpl nelle province di Milano, Cremona e Bergamo e, tramite la partecipata (al 35 per cento) Ae, nella provincia di Reggio Emilia. «Vogliamo fare un salto di qualità - ha detto Polledri -. Non abbiamo bisogno di carrozzoni pubblici, delle cooperative dei compagnucci, né di dare in mano agli stranieri il servizio. Abbiamo bisogno di servire bene la montagna, di maggiore attenzione all'ambiente, di garantire i servizi e di incrementarli. Credo che il centrodestra abbia tutto il diritto di poter scegliere il partner su cui puntare». E ancora Foti: «Non vogliamo sponsorizzare nessuno. L'azienda Tempi è alla frutta, entro l'anno si andrà alla riorganizzazione della governance. Provincia e Comune devono diminuire la partecipazione per favorire l'ingresso di un socio. Ora - ha aggiunto il parlamentare del Pdl - è legittimo cercare un partner pubbblico, ma si può considerare anche un'azienda privata, che come Autoguidovie a Piacenza è stato il primo gestore del servizio pubblico». Tra le direttrici operative della nuova era di Tempi tracciate dai deputati piacentini di centrodestra compaiono: «Miglioramento dei servizi, nuovi governance e cda, e diversificazione della modalità operativa». A questo riguardo Polledri ha detto di guardare ai servizi a chiamata, «già attivi in realtà come Crema, dove hanno portato miglioramento della qualità, maggiore efficienza nell'offerta e significativi dati di risparmio di anidride carbonica». Simona Segalini
20/07/2010
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