Trasloco in corso e ambulatori già aperti: l'ampia porta vetrata affacciata al monumento dei Pontieri accoglie un ragionevole via vai di gente - nessun ingorgo, nessun eccesso di affluenza, però - e la fase di rodaggio del nuovo Distretto sanitario urbano fila liscia, sotto la regìa del dottor Danilo Fellegara, che ha assunto il compito di governare il maxi-trasferimento degli ambulatori e degli uffici da varie sedi, principalmente quella su Corso Vittorio Emanuele, al nuovo palazzo di Barriera Milano. Operai trasferiscono mobili e computer, pazienti entrano ed escono. I più si sono fatti vivi al mattino sul presto, ma il periodo non è congestionato e le attese sono state rapide. Il gradimento per gli ambienti belli e luminosi, è generale. Alle 11 la quasi totalità dei primi utenti se ne era andata dopo aver effettuato visite, prelievi vari e prestazioni ambulatoriali. Tutto bene, dunque, salvo una preoccupazione emergente che potrebbe diventare una vera grana nei prossimi giorni: l'indisponibilità di parcheggi riservati ai dipendenti, o con facilitazioni orarie. Saranno circa in trecento a lavorare qui. «Come ci troviamo? Bene, tutto bello, ma c'è il problema del parcheggio - conferma il dottor Francesco Altavilla, responsabile delle Cure Primarie - per oggi me la sono cavata lasciando l'auto davanti al vicino concessionario, so però che le strisce blu arriveranno anche lì (e in effetti le ultime sono in corso di definizione in questi giorni, ndr), non si scappa, ma pagare dieci euro al giorno per posteggiare la macchina non è pensabile». I parcometri ancora non funzionano, saranno attivi da lunedì 11 luglio. E per la verità, ieri le aree-sosta intorno al palazzo erano semivuote di auto. C'è intanto chi sfrutta lo spazio antistante, sotto il ponte di Po, dove fino a poco tempo fa stazionavano Tir e container. «Sì, oggi ho parcheggiato l'auto lì giù, ma si arriva con il patema di trovare posto, sicuramente i dirigenti, che hanno predisposto questi spazi bellissimi, si preoccuperanno di trovare una soluzione al problema dei posteggi» conferma Renza Segalini, un'infermiera che ha passato la mattinata nella sua postazione al servizio prelievi di sangue («Ancora poche le persone passate di qui, solo quattro, ma l'ambiente è piaciuto»). E dunque, mentre il secondo piano del nuovo Distretto è già operativo con gli ambulatori e gli spazi generali dominati dai colori bianco, grigio e legno naturale, raccolgono il plauso generale, si materializza un grosso punto interrogativo sulla sosta. Tra gli utenti, i più avvertiti scelgono la bici, a scanso di sorprese, come Valeria Ghiselli che per ritirare i suoi esami ha scelto di presentarsi a piazzale Milano arrivando sulle “due ruote”. L'impressione generale è che vada un po' organizzata la zona anche sotto il profilo viabilistico, conferma Giuseppina Schiavi, assistente sanitaria che opera per la medicina dello sport, meta di 3mila giovani atleti all'anno. Alla fine, più o meno tutti convengono che la sede di Corso Vittorio Emanuele era pure «peggio» per le auto. Si lasciavano le vetture al parcheggione del Cheope o a quello comunale di viale Malta, ma oggi la soluzione del parcheggio-pendolari di viale Sant'Ambrogio non appare altrettanto disponibile, almeno fino a quando, suggerisce qualcuno, quest'ultimo non sarà alleggerito dal nuovo parcheggio per pendolari a Borgo Faxhall. Sfilando poi davanti alle altissime vetrate del piano terreno del palazzo, si presenta un panorama curioso e non sempre edificante: il retro dell'ex garage, ex maglificio di via X Giugno, vuoto da 19 anni, ancor più fatiscente e ingombro di immondizia che in facciata, e occupato - di tanto in tanto - da abusivi. Se l'Ausl lo acquisisse, come sperano i più, sarebbe un formidabile parcheggio, raggiungibile forse anche dall'interno del Distretto sanitario urbano. Si vedrà. I vertici Ausl potrebbero essere già in trattativa per acquisirlo. Altre soluzioni più strutturali da parte del Comune sono allo studio. Parcheggi a parte, il Distretto è già decollato e per quanto riguarda i primi servizi ambulatoriali (altri se ne aggiungeranno in questi giorni, e tutto il trasferimento verrà completato entro ottobre) tutto funziona bene. Il secondo piano con i laboratori è avviato, si è riferito, ha traslocato anche l'ex servizio materno e infantile e in anticipo sui tempi è già stato trasferito il servizio anziani, prima sul Corso. Fiore all'occhiello sarà però il front-office, con dieci scrivanie per l'accoglienza, e punti d'attesa. Un'accoglienza “amica”, si è sempre detto, e più sicura, visto che verrà attivato anche un servizio di guardia giurata Ivri sempre presente. L'impatto, dunque, è stato soft: «Mi sono trovata bene» conferma Encleyda Ndreu appena uscita dall'ambulatorio dentistico. «Bello, speriamo che funzioni pure bene» argomenta Pia Azzali, venuta a sistemare alcune pratiche burocratiche. Come primo giorno, non c'è male.
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