Io volevo cambiare rotta rispetto a quella di Trespidi, partendo dalla definizione di “farsa”. La farsa è un termine che è venuto in Italia dalla Francia, ma origina dal latino “farsus”, farcire, riempire; significa “ripieno”, il ripieno del tortello, la farcitura, la farsa. Il termine “farsa” venne applicato a certi brevi componimenti drammatici da servire per intermezzo, componimenti che tra il serio ed il faceto completavano lo spettacolo, o formavano anche un maggiore spettacolo. Attualmente il termine fa riferimento a una cosa, a un fatto che abbia delle connotazioni facete, fittizie, simulate. Io non vorrei che in quest’aula il sistema della farsa diventasse il nostro abituale sistema di lavoro e sistema di rapportarci.
E parto da una premessa che mi sento di fare. In occasione della discussione del bilancio consuntivo del 2004, signor Sindaco, all’inizio della seduta (spero l’abbiano ragguagliata, ma dubito) avevo chiesto una sospensiva, perché nella relazione di accompagnamento avevo verificato degli errori di trascrizione, di conteggio e di statistica. Si tratta dell’unico settore che ho esaminato, che era quello della funzione sociale, assessorati divisi a metà tra Mazzoli e Dosi. Il Presidente, in quella seduta, aveva chiesto il parere agli uffici, rappresentati dal dr. Braghieri, uffici che avevano sostenuto che la discussione non poteva non andare avanti e che non si potevano sospendere i lavori inquantochè la relazione non inficia il bilancio dei conti.
Tuttavia era stato dichiarato che entro la fine della riunione si sarebbe fatta una rettifica, una correzione formale, che non mi risulta sia stata fatta entro la fine della seduta. Non solo nella seduta, ma neanche successivamente questa rettifica è stata fatta; sicché volevo aggiornarLa e dirLe che è stato approvato un documento ufficiale errato.
Certo la relazione non inficerà i numeri del bilancio, ma che l’Amministrazione se ne freghi bellamente della relazione non rappresenta altro che l’ennesimo episodio del sistema di questa Amministrazione, sistema in base al quale si scrivono e si dicono delle cose che vengono, spessissimo, successivamente o smentite o contraddette. In questi tre anni sono stati molti gli episodi in questo senso, purtroppo. Vorrei ricordare gli ordini del giorno approvati, che poi sono scomparsi … Non so se sono stati disattesi, ma il Consiglio comunale, ogni tanto, vota degli ordini del giorno, delle raccomandazioni, di cui poi non si sente più parlare. Si sbandierano, peggio, si suonano con il rumore della gran cassa soprattutto sulla stampa progetti che poi vengono modificati o accantonati. I casi recenti sono proprio di pochi giorni fa: la Via Emilia a senso unico a Sant’Antonio, quasi che la Via Emilia sia una strada di quartiere e non un’arteria che è stata tracciata dal console Emilio Lepido. La Via Emilia attraversa tutta l’Emilia, non può essere ricondotta a una via di attraversamento di un quartiere. Conseguentemente La inviterei a verificare se sia congrua questa ipotesi di deviare il traffico solamente in uscita sulla Via Emilia. Penso sia la prima volta in Italia … Come se sulla Via Appia facessimo il senso unico! - Interruzione - A Modena l'hanno fatto ? In centro storico, mica a Sant’Antonio, con tutto il rispetto di Sant’Antonio.
Recentemente anche la farsa che sembra essere messa in scena da un mesetto abbondante a questa parte con le dichiarazioni contraddittorie e interlocutorie del Sindaco Reggi e dell’assessore Squeri sul commercio e l’ampliamento della ZTL. Questo tira e molla tra il suo assessore e Lei, signor Sindaco, lascia perlomeno sconcertati. Al centro della questione stanno le lamentele dei commercianti che non accettano l’ampliamento della ZTL se non prima di aver realizzato un congruo adeguamento dei parcheggi a servizio del centro storico, ampliamento della ZTL che è stato già deliberato dalla maggioranza di centro-sinistra che guida questa città. Giova ricordarlo, perché recentemente spesso Lei dice: “Lo ha votato il Consiglio, quindi non posso non farlo”. No, non l’ha votato il Consiglio! Questa cosa l’ha votata la Margherita, i DS, Rifondazione Comunista, i Piacentini Uniti (ex-Piacentini con Reggi). Da circa un mesetto abbondante dicevo, i due contendenti rilasciano dichiarazioni che sono differenti e contraddittorie, tanto da essere riusciti nel difficile compito da parte di Alberto Squeri di blandire le richieste dei commercianti diventandone il paladino; dall’altra, Roberto Reggi, di mantenere ben dritto il timone programmatico, interpretando così il ruolo del duro che deve fare quello che la sua maggioranza e i suoi elettori vogliono. Su questa cosa vorrei fermarmi un attimo. Noto con piacere che non dice più: “L’ho deciso io”, ma ai giornali e alle televisioni dice: “Lo devo fare perché lo ha deciso il Consiglio”. Quindi sta applicando il metodo partecipativo, anche se a fine mandato. Che cosa stia esattamente sotto a questa vicenda non è chiaro. Forse delle reciproche ambizioni, forse della buona volontà, forse lo spirito di servizio, che io auspico sempre presente in chi amministra, delle strategie politiche di leadership da una parte o dall’altra, dissidi personali oppure politici … Io non lo so, sinceramente. Però bisogna purtroppo considerare che i toni della vicenda sembrano apparire quelli di una farsa, dove il Sindaco e l’assessore, con il ruolo rispettivamente del buono e del cattivo, propongono alla città in uno strano intermezzo tra il serio e il faceto. Il buono è Alberto, agli occhi della gente, e il cattivo è il Sindaco. Ma non so poi se siano così i ruoli. Quello che traspare è questo. In merito al punto dell’ampliamento della ZTL, al di là delle dichiarazioni fatte ai commercianti, perché vedo che adesso si dice: “Ma voi commercianti volete una roba, avete capito male …”. No, noi in quest'aula abbiamo stabilito e votato nell'ambito del PUT come si doveva ampliare la ZTL. Lo abbiamo votato qua! Però, dato che la relazione del bilancio nessuno la legge e nessuno la controlla e non vale nulla, non vorrei che anche la relazione del PUT non valesse nulla. Nella relazione c’era scritto che l’ampliamento sarebbe stato fatto in tre tempi successivi (è stato votato e non emendato): prima Via Roma, poi Via Giordani, poi Via Scalabrini. Così è stato votato qui dentro, ma ancora prima è stato presentato e fatto votare, anche in maniera non vincolante, dalle consulte, dai quartieri e da quant’altro. E’ stato qui in Consiglio Comunale che abbiamo stabilito quale doveva essere il percorso, come voi amate chiamare la modalità di realizzazione dei vostri progetti.
Non solo, sempre nel PUT, quando si dichiara alla stampa più volte, ripetutamente, che la metà circa dei parcheggi di Viale Malta e dell’ex-Cavallerizza saranno trasformati in sosta a pagamento, si disattende la motivazione ufficiale presente nella relazione del PUT , in base alla quale questa trasformazione nasceva dalla necessità di uniformare questi due residui parcheggi anomali completamente gratuiti, agli altri, dove circa un terzo è destinato a sosta a pagamento. Retroattivamente mi viene da pensare che allorché ho presentato l’emendamento, durante la discussione, in cui chiedevo che venisse modificato il termine “trasformare almeno un terzo dei parcheggi in parcheggio a pagamento” in “al massimo un terzo”, emendamento peraltro bocciato, si fosse già deciso di far pagare ai piacentini la metà dei due parcheggi a ridosso del centro storico. Infine il parcheggio all’ex-macello, il cosiddetto urban-center. L’assessore Carbone, recentissimamente, ha detto che questo progetto slitta al 2007. Allora io volevo chiederLe e spero che qualcuno mi risponderà, il 30 giugno, la stampa ha fatto rilevare che i lavori all’urban-center sono fermi. Cito testualmente : "Chi passa abitualmente nei pressi del cantiere di Via Scalabrini, dove sorgerà l’urban-center negli spazi dell’ex-macello, se n’era accorto da qualche tempo che i lavori sembravano segnare il passo. Oggi la conferma: il cantiere è fermo, uno stop forzato dovuto al fatto che le ditte appaltatrici impegnate nel recupero hanno receduto dal contratto con il Comune di Piacenza, a quanto pare per una formalità, ma non è ancora dato sapere con precisione i motivi effettivi". Se Lei li conosce, signor Sindaco, oppure il suo assessore, sarebbe interessante che fossero divulgati anche in quest'aula. Come mai si sono "piantati" i lavori dell’urban-center, laddove devono nascere dei parcheggi interrati? Ma tornando più propriamente all’assestamento del bilancio, quest’oggi si vota un assestamento al bilancio di previsione che varia anche il piano triennale delle opere pubbliche e che varia anche la relazione previsionale e programmatica. Un assestamento che prevede ulteriori 2 milioni di Euro per la spesa corrente e i 7,3 milioni di Euro per gli investimenti. Un piccolo assestamento, ha detto il consigliere Berra qualche tempo fa. Infatti si tratta di circa 9,3 milioni rispetto al totale generale di spesa previsto per il 2005 di 142,6 milioni, circa il 6%, quindi, poca cosa. Tuttavia, al di là dell’importo, 18 miliardi di vecchie lire, va rilevata la portata programmatica e politica dell’assestamento oggi in discussione: le risorse vengono meglio ridistribuite e i progetti vengono meglio rielaborati, qualcuno ampliato e qualcuno modificato. In riferimento alle risorse, signor Sindaco, cercherò di risponderLe in merito all'aumento della spesa corrente e degli gli investimenti, Le risponderò ricordandoLe con dei numeri quanto è aumentata la spesa che i cittadini di Piacenza devono sborsare. Nella variazione, dicevo, in riferimento alle risorse, si parla, come Lei ha accennato, a una quota di introiti derivanti dalle rette e refezioni scolastiche di 130.000 Euro. Nel Consuntivo 2004, discusso pochi giorni fa, è stato rilevato che rispetto al 2003 le rette di asili nido hanno apportato nelle casse comunali 155.000 Euro in più, le rette di scuola materna 60.000 Euro in più, e le rette della refezione 115.000 Euro in più. Nel Previsionale 2005 le rette asili nido sono previste in ulteriore aumento di 79.000 Euro e quelle della scuola materna di 68.000 Euro. Le rette per refezione scolastica, nel previsionale già a suo tempo discusso, erano invece quantificate nella misura complessiva di 1.530.000 Euro, ma in calo di 25.000 Euro. Ecco un ennesimo esempio del sistema della farsa. Ma lo dico bonariamente, non voglio offendere, perché si scrive – 25.000 in un documento ufficiale e dopo 4 mesi ci si accorge che le rette sono aumentate di +130.000 Euro. Niente male! Nelle maggiori entrate si trovano anche i 100.000 Euro della SATAP, la società che gestisce la A21, con la motivazione dell’utilizzo per compensazione ambientale. SATAP si accolla anche l’onere di una strada di collegamento in zona Gerbido e di una rotatoria in Via Caorsana, nell’ambito della interconnessione A1-A21 e anche di un’altra rotatoria nella zona del casello per Torino, fra la Via Emilia Pavese e Via I° Maggio. Quando queste opere verranno inaugurate bisognerà avere l’onestà morale di dire chi le ha realizzate, perché poi diventano nostre, ma però le fanno loro, mica perché ci fanno un piacere, ma perché noi gli consentiamo di fare le interconnessioni e quant’altro. Non bisognerà fare come con la rotonda di La Verza, inaugurata come risultato programmatico con volti più o meno noti che tagliavano il nastro (erano tutti lì a farsi fotografare), salvo ricordarsi di dire che la responsabilità del traffico andato in tilt è dell’ANAS, perché la rotonda l’ha fatta l’ANAS. Quindi, dopo le vibrate proteste dei cittadini che chiedevano al Comune di abbassare almeno i guard-rail, è saltato fuori l’uovo dal pulcino, cioè che non l’ha fatta il Comune ma l’ha fatta l’ANAS. Vi chiedo quindi una maggiore limpidezza nella comunicazione. I cittadini – sembra di capire – avevano inteso che la rotonda era farina del sacco di Reggi e Carbone. Ma ritornando ai 100.000 Euro di compensazione ambientale di SATAP bisognerebbe anche avere il coraggio di chiedersi e di fare i conti di quanto dovranno sborsare di tasca propria i piacentini quando dovranno percorrere a pagamento l’attuale bretella gratuita tra l’A1 e la A21. Certo, a pagamento fintantoché non si farà l’asse di scorrimento nord, ma bisognerà vedere quando riusciremo ad ottenere l’asse di scorrimento nord.
Passo rapidamente - e vado verso la conclusione - agli investimenti. Ho apprezzato che una parte del denaro venga utilizzato per rientrare dal debito. Ho apprezzato che il progetto del palazzo uffici all’ex-Unicem venga modificato, accogliendo anche quelle che erano le richieste della minoranza. Però devo fare due rilievi.
Vedo che partecipiamo a un progetto intercomunale, dando dei soldi alla Provincia, per la tutela - recupero –valorizzazione aree fluviali. Allora io chiedo: “Ma il porto dov’è andato a finire?”. Non era presente nel vostro programma anche il porto? Erano stati fatti anche dei progetti per realizzare un porto serio a Piacenza.
Negli investimenti vedo che vengono eliminati i fondi per l’acquisto delle attrezzature e per la riorganizzazione della distribuzione delle merci per la mobilità sostenibile. Qui volevo chiedere all’assessore Carbone, competente per materia: noi abbiamo ricevuto dalla Regione dei denari per questi progetti, tra cui il Merope, che credo siano già stati stanziati. Se noi adesso accantoniamo il progetto, se noi non comperiamo gli arredi per il progetto Merope o quant’altro, questi soldi regionali poi arriveranno oppure andranno da qualche altra parte? La Regione Emilia Romagna – fu dichiarato – aveva stanziato 2,5 milioni di Euro per Piacenza, di cui 150.000 per il progetto Merope, 440.000 per interventi migliorativi della Piacenza ambientale e trasportistica, 1,9 milioni per interventi di logistica urbana. Di questi, il 4 maggio, sembrano essere stati liberati 950.000 Euro proprio per la piattaforma logistica esterna alla città. Sarebbe interessante capire se il retromarcia che noi facciamo con questo assestamento modifica i tempi, ma soprattutto l’incasso dei fondi regionali.
E passo all’ex-Cavallerizza per la quale erano stati stanziati, tempora temporix , 1,8 milioni di Euro. In un primo tempo, com’è noto, l’ex-Cavallerizza doveva diventare il teatro di prosa della città, poi è saltato fuori che doveva andarci Muti con la sua orchestra; quindi ci sono state delle varianti. L’unica cosa che non è cambiata (ma anche questo fa parte del sistema della farsa) è stato l’atteggiamento di Rifondazione Comunista, che si era battuto per un restauro dei fabbricati che consentisse di ricavare spazi per le attività teatrali e artistiche delle Associazioni piacentine. L’impegno era di realizzare una sala teatrale da circa 200 posti, nonché sedi per i gruppi drammaturgici locali. Fu uno degli obiettivi sensibili - forse ai tempi di Gelmini, ma Gelmini adesso è stato liquidato e quindi forse è cambiato tutto, io non lo so - cui il partito aveva puntato un anno fa, quando a Palazzo Mercanti si decise l’esternalizzazione della stagione di prosa. Sarebbe interessante sentire (meglio qui in aula che sui giornali) che cosa ne pensa Rifondazione, soprattutto cosa ne pensa perché al posto dei saloni per far suonare i giovani, oppure per le Associazioni di volontariato, i vostri colleghi di coalizione ci mettono i negozi. - Interruzione - Di fianco. È come il bruscolino nell’occhio quando hai la trave di dietro! Certo, non è quell’immobile ma è quello di fianco, le famose “casermette” oggetto dell’ordine del giorno. È auspicabile che questa scelta di mettere i negozi all’ex-Cavallerizza sia valutata attentamente. Dubito fortemente, nonostante l’appello di Alberto Squeri, che i negozianti di Piacenza, quelli che hanno già il negozio in centro ne acquistino un altro anche all’ex-Cavallerizza! Mi spiacerebbe, d’altra parte, che all’ex-Cavallerizza ci andassero a finire i negozi multi-etnici di artigianato. C’era un vostro progetto in questo senso qualche tempo fa, perché vedo nell’ordine del giorno che si parla di negozi di artigianato. Mi spiacerebbe che nell’ex-Cavallerizza, dove tutti parcheggiano, andassero a finire i negozietti dell’artigianato multi-etnico, oppure i call-center. D’altra parte ho letto – e spero questo sia confermato – che non si tratta di negozi alimentari, perché un supermercato lì, ovviamente, ammazzerebbe tutti i negozi di vicinato che vendono dalla marmellata alla frutta al pane, quei pochi residui in centro. Se tu parcheggi dove c’è il supermercato per la piccola distribuzione è la fine! Soprattutto se poi il supermercato chiude magari alle 22! Attenzione perché i negozi possono portano affitti al comune, però non solo. Mi spiacerebbe però che questo fosse anche un po’ "un amo" messo per chi deve fare lo scavo, il costruttore, cioè gli si ipotizzino dei guadagni, che sono poi tutti da dimostrare, in cambio dello scavo.
Per quanto riguarda lo scavo dell’ex-Cavallerizza mi allineo al mio capogruppo. La nostra posizione è nota anche per Piazza Cittadella. Parma prima di realizzare il mega parcheggio interrato della Pilotta, l'ha tenuto a raso per parecchio tempo. Potremmo fare lo stesso anche noi con Piazza Cittadella...
Parma, a proposito, ha preso 800 milioni di Euro per l’authority alimentare! 800 milioni di Euro! Non ci hanno neanche “invitato”. Quando è stato presentato l’authority alimentare a Parma dei nostri non è andato nessuno. C’è andato Lei, Sindaco? - Interruzione (il Sindaco parla a microfono spento) - Era venuto un rappresentante da Bruxelles, gli abbiamo dato anche... le mutande, l’abbiamo portato all’Osteria del Teatro a cena.... Poi alla fine Parma fa i fatti, 800 milioni di Euro, e noi siamo lì a fare i soliti cugini poveri, del tipo “aspettiamo e speriamo di riuscire a prendere qualche briciola”.
Concludo citando alcuni passaggi dell'intervento del signor Sindaco. Il Sindaco ha appena detto che a spesa corrente è aumentata in tre anni. Andamento virtuoso secondo il Sindaco, perché non è aumentata troppo ma è pur sempre aumentata del 5%. Gli investimenti risultano in aumento.
Allora, signor Sindaco, vorrei ricordarle l’Ici (Imposta Comunale Immobili) che nel 2002 era attestata sui 17-18 milioni. Nel triennio 2003-2005 il maggior introito dell’ICI, solo dell’ICI, rispetto alle vecchie tariffe, è di 17 milioni di Euro, nel suo mandato.
La pressione tributaria è passata dai 347 Euro del 2002 al 474 Euro del 2004 (+127 Euro). Probabilmente, al 99% diventerà 498 Euro nel 2005, con un aumento di 151 Euro.
L’accensione di prestiti nel 2004, prestiti con le banche, è aumentata di 5,4 milioni.
I debiti per mutui e prestiti, nel 2004, sono aumentati di 10,7 milioni di Euro. Il sociale. Le ore di assistenza domiciliare agli anziani in un anno sono migliorate di 693 ore, circa l’1% scarso. Dividendo queste ore per il numero degli anziani assistiti, che è diminuito rispetto all’anno precedente, risulta che questo incremento sul sociale, che era stato il primo anno dell’11% circa, quest’anno è di 2 minuti al giorno per utente. Meglio che niente, però sono 2 minuti al giorno..... Bisogna quindi applicarsi di più e seguire la strada del sociale. Io Le do il voto se Lei aumenta realmente la spesa a favore del sociale … Sono disposto, se Lei dimostra coi fatti di aumentare veramente il sociale. Concludo con l'argomento nuovo palazzo degli uffici. Effettivamente il progetto del nuovo palazzo comunale è stato ridimensionato. Era stato accettato un ordine del giorno del sottoscritto, il 7 febbraio, che chiedeva che il progetto fosse portato avanti solo se c’era effettivamente la conferma delle fonti, le più certe, di finanziamento economico e di un piano di ammortamento economico sostenibile dell’opera ipotizzata. Era un ordine del giorno votato l’8 febbraio, modestamente presentato dal sottoscritto, e votato da tutti voi. Vi ringrazio ancora. Sembra di capire che il progetto di ridimensionamento sia effettivamente più congruo rispetto al precedente, perché se non altro la spesa dovrebbe attestarsi intorno a 11,6 milioni contro i 35 del progetto iniziale comprensivo dell’ammortamento in 38 anni e quant’altro. E’ pur vero che maggiori fonti dovrebbero arrivare dalle economie di gestione, anche se le sedi non vengono tutte accorpate, però questo è stato dichiarato, e anche dai famosi 2.000 metri quadrati di commerciale non alimentare, sotto al Comune. A me sinceramente non piace molto questa idea di avere i negozi sotto il Comune. Io vado in vacanza a Viareggio, anche il presidente Ricciardi frequenta questa località della Versilia, e a Viareggio hanno un bel Comune, ma non hanno mica avuto il bisogno di metterci i negozi sotto. Però se questo serve a fare cassa, cassa etica, ritengo che possa essere una buona idea. Ciononostante voglio ricordare che nel primo progetto era compresa anche la manutenzione, il famoso global-service, di cui non ho più sentito parlare con questo progetto. Spero quindi che la copertura ipotizzata, circa 2 milioni dalle casse del Comune e 2,5 milioni di mutuo, più il restante della vendita dei beni, dall’economia di gestione e dal commerciale che verrà affittato, possa determinare una spesa che sia compatibile con le dimensioni del Comune di Piacenza. Grazie.
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