Ai Dossi di Roncaglia primo esperimento per rendere vantaggioso l'insediarsi di nuove imprese
«In tante occasioni pubbliche, in tanti convegni si è alzato il richiamo del mondo produttivo ad avere aree per insediamenti dedicate a aziende medio-piccole e artigianali, oggi presentiamo questo primo risultato». Ha esordito così l'assessore comunale Ernesto Carini (Sviluppo economico) alla presentazione che si è svolta ieri a Palazzo Mercanti dell'iniziativa che mette a disposizione 28 mila metri quadrati di aree industriali a costo calmierato ai Dossi di Roncaglia, tramite apposito bando (da costruire). Al suo fianco era seduto Giuseppe Parenti, presidente della Camera di Commercio di Piacenza e colui che, già dal podio presidenziale di Assindustria Piacenza, più di ogni altro aveva caldeggiato la disponibilità di aree. «Siamo soddisfatti, è un primo passo - ha detto Parenti - che va nella direzione di riconoscere l'impresa come fonte di ricchezza del territorio, un bene che si insedia e cresce. E' un passo a cui speriamo altri possano seguire». E' stato l'assessore all'Urbanistica, Pierangelo Carbone a illustrare tecnicamente il piano particolareggiato. L'area produttiva conosciuta come "ex fallimento Mandelli" tra la statale 10 e la statale 9 appartiene a un privato, la Piacenza srl, e tutti i precedenti tentativi di presentare un piano di lottizzazione non avevano ottenuto il via-libera del Quartiere 4 per i timori di impatto. Oggi la svolta, anche il Quartiere ha accolto un piano in cui il Comune trova un accordo con il privato per una serie di opere pubbliche migliorative (una pista ciclabile, una rotonda, un'area verde e parcheggi) e per destinare il 21 per cento dell'area (in tutto 76mila metri) a 8 lotti speciali - in media di 3mila metri quadrati l'uno - al prezzo calmierato di 85euro al metro quadrato (i prezzi di mercato sfiorano anche i 150 euro). Il resto è a libero mercato. «Una soluzione molto competitiva» dice Carbone ricordando al contempo che queste condizioni hanno una durata limitata a 4 anni dall'approvazione del piano. Chi si candiderà a acquistare queste aree sarà avvantaggiato da tre condizioni previste dal bando: più punti saranno riconosciuti a aziende ad alta tecnologia; al manifatturiero ad alto tasso di occupazione stabile; allo spostamento di attività collocate in città vicino a aree residenziali, così da liberare nuovi spazi per la riqualificazione urbana. Che dire dei capannoni sfitti in altre aree produttive, come ai Dossarelli? «Se sono stati costruiti capannoni per pura speculazione immobiliare - osserva Parenti - questo piano è un'altra cosa, risponde alla necessità che l'impresa possa realizzare insediamenti suoi adatti ai bisogni specifici». E i lotti verranno venduti non a immobiliari, ovviamente, ma solo a soggetti produttivi. Per Carini questo risultato che sostiene il mondo artigiano - come già gli investimenti pubblici per abbattere gli interessi sui mutui fino al 2 per cento - è una riprova del clima da «città strategica» che si vuole per Piacenza. «Lavoriamo per un obiettivo comune, per passi concreti che favoriscano lo sviluppo». Patrizia Soffientini
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