da Libertà del 19/9/2004
La giunta Reggi non c'è più. Ieri mattina il sindaco ha tradotto nei fatti le intenzioni manifestate venerdì sera al termine del vertice di coalizione che non ha chiuso la partita del rimpasto. Poco dopo mezzogiorno ha firmato la revoca delle deleghe a tutti e 10 gli assessori comunali, con l'unica eccezione per Anna Maria Fellegara che mantiene soltanto formalmente la carica di vicesindaco, senza alcun compito specifico: da ieri Roberto Reggi ha assunto ad interim tutte le competenze amministrative dell'esecutivo Il sindaco intende mantenerle almeno fino a domani, quando potrebbe rendere nota la fisionomia della giunta “Reggi-bis”: ridisegnata superando gli scogli che hanno impedito di trovare una soluzione in grado di far quadrare i conti in casa del centrosinistra. La situazione appare ancora decisamente ingarbugliata e suscettibile di sviluppi inediti: la giornata odierna si annuncia fitta di contatti tra i partiti e con gli assessori “sospesi”, per arrivare alla definizione della squadra di governo rinnovata entro la ripresa dei lavori del consiglio comunale dopo la pausa estiva, fissata per domani alle 17.
«E' mancata una proposta unitaria» Il sindaco Reggi ha giustificato così la decisione di ritirare le deleghe ai propri assessori. «Avevo chiesto ai partiti dalla coalizione - ha spiegato - una proposta condivisa per il nuovo assetto della giunta, ma sono pervenute soluzioni in grado di mettere d'accordo solo una parte delle forze politiche: è mancato uno sbocco unitario. Sto così elaborando una nuova proposta che parte dalla mia prima ipotesi di riassetto di inizio settembre e si sforza di tenere conto delle istanze e osservazioni presentate dai partiti durante la verifica».
Ieri mattina in municipio è stato un gran via vai di assessori, chiamati a ritirare la notifica di revoca firmata dal primo cittadino: l'atto viene motivato secondo esigenze di natura politica e di ridefinizione amministrativa della giunta. «Per ragioni di statuto - ha precisato Reggi - ho mantenuto in carica la vice sindaco Fellegara, pur revocandole la delega».
Ipotesi “minima” e ipotesi “massima” A questo punto non è certo facile provare a prefigurare la giunta “Reggi-bis”, dato che le questioni rimaste insolute sono parecchie. Sul tappeto resta un'ipotesi di revisione “minima”, che prevede la sostituzione di Pietro Tansini (Italia dei Valori) con un esponente della Margherita (il più quotato è Paolo Dosi), e il mantenimento di tutti gli altri assessori, Marco Elefanti compreso che non andrebbe a ricoprire la carica di vicepresidente di Newco. Al vertice della nuova multiutility potrebbe pertanto approdare l'attuale presidente di Tesa Guido Ramonda, in quota Ds. Per il resto si verificherebbe un discreto “valzer” di deleghe: con l'entrante Dosi investito dei servizi sociali, a Giovanna Calciati le politiche giovanili, il teatro e l'infanzia, a Leonardo Mazzoli l'ambiente e la formazione, e a Manuela Bruschini i servizi al cittadino e le politiche dell'immigrazione. Un riassetto condiviso all'inizio del vertice di venerdì dalle quattro forze rappresentate in consiglio comunale: Ds, Margherita Rifondazione e Piacentini con Reggi. Ma proprio questi ultimi hanno sparigliato le carte, dicendosi disponibili anche a cambiamenti maggiori nell'esecutivo. L'ipotesi di rimpasto più massiccio contempla la rinuncia dell'assessorato per Marco Elefanti, cui andrebbe la vicepresidenza di Newco, l'affidamento delle sue deleghe economiche a Anna Maria Fellegara e l'ingresso di due nuovi assessori: uno spettante alla Margherita e uno alla Quercia, come contropartita della rinuncia a Newco. pro e contro, in ordine sparso Un disegno che non spiacerebbe nemmeno al capogruppo diessino Carlo Berra, tuttavia in disaccordo con il segretario Alberto Borghi. Respinto invece da Rifondazione Comunista e dalla Margherita, come ha evidenziato l'uscita anticipata del coordinatore Mario Angelillo dal summit dell'altra sera. In queste ore Reggi starebbe lavorando sull'ipotesi di revisione “minima” della giunta, perché in grado di riscuotere il consenso più esteso: con alcuni aggiustamenti funzionali a rendere più coerenti i profili dei singoli assessorati. Ieri mattina ha avuto un lungo colloquio con Stefano Pareti, che avrebbe accettato di restare nell'esecutivo anche a fronte di variazioni più profonde nelle sue deleghe. Dal sindaco si è recato pure Alberto Squeri, assente al vertice di venerdì: anche lui potrebbe rientrare in gioco per un posto in giunta.
Tansini più “morbido” Venerdì sera aveva abbandonato il vertice di maggioranza anzitempo sbattendo la porta. Dopo la revoca delle deleghe a tutti gli assessori, Tansini torna a sperare che prevalga l'ipotesi si mantenere un assessorato per l'Italia del Valori. «Me ne sono andato dalla riunione di venerdì - ha spiegato - perché non potevo accettare il gioco delle parti fra sindaco e maggioranza: con il primo, a difendere l'Italia dei valori in giunta e la seconda, a chiedere le mie dimissioni. Ora staremo a vedere i fatti». Mauro Ferri
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