LIBERTA' del 31/01/2003 : Donne senza tetto e in difficoltà, da domani la nuova casa di prima accoglienza disposta per loro dal Comune di Piacenza aprirà i cancelli. La sede si trova presso il complesso di Cà Torricelle, alle porte della città, all'interno dell'edificio di proprietà comunale dove già sono insediati diversi servizi (tra cui il Centro diurno La Girandola dell'Ausl ed il Centro residenziale per disabili gravi). L'inaugurazione ufficiale della nuova comunità femminile, a cui interverranno autorità ed operatori del Terzo settore e del volontariato che sono attivi a Piacenza, è in programma per i primi giorni di marzo (una data «papabile» potrebbe essere proprio l'8 marzo, Festa della Donna, ma l'appuntamento deve essere ancora fissato definitivamente), al termine di queste prossime settimane che rappresenteranno di fatto la fase di concreto rodaggio della struttura. Per le attività di accoglienza e di accompagnamento che verranno svolte all'interno del progetto, il Comune ha affidato la gestione alle religiose piacentine riunite nel coordinamento dell'USMI, che mette insieme tutti gli istituti religiosi femminili del territorio. I rapporti tra Comune e USMI saranno gestiti da un documento di convenzione, già peraltro siglato tra le parti. «La realizzazione di questo progetto - ha detto ieri l'assessore ai Servizi sociali del Comune di Piacenza Leonardo Mazzoli - rappresenta un traguardo, perchè a Piacenza, fino ad oggi, un servizio di questo genere rivolto all'utenza di genere femminile non esisteva. Non a caso l'obiettivo prioritario, su questo fronte, era quello di far decollare il servizio nell'arco del minor tempo possibile. Ma la comunità di prima accoglienza di Cà Torricelle che ci apprestiamo ad aprire - ha sottolineato Mazzoli - intende anche essere un punto di partenza per costruire un percorso riabilitativo completo destinato alle donne in difficoltà, al pari di quanto già è stato messo a punto per l'utenza maschile». Del progetto di realizzare a Piacenza un luogo di accoglienza per donne senza fissa dimora già se ne era discusso ai tempi della Giunta Guidotti. Anche se, nel frattempo, come ha inteso ricordare Mazzoli, erano intervenuti problemi di ordine tecnico a frenare il progetto. Progetto che da oggi, dunque, riparte a pieno regime, con l'imminente apertura della sede che si trova al primo piano del monumentale edificio in prossimità della città, negli spazi della foresteria. In tutto, a disposizione delle ospiti, sono presenti una decina di posti letto, a cui si aggiungono i locali di cucina, di sala-mensa e dei servizi. All'interno opererà il personale disposto dall'UMSI, sia religiose che laiche, ovvero operatrici professionali. «Questo nuovo servizio - è tornato a sottolineare l'assessore Mazzoli - dovrà porsi in rete con tutto il territorio, sia con gli operatori istituzionalmente preposti a rispondere al disagio sia con le realtà associative che agiscono su questo stesso fronte, con le quali intendiamo collaborare attivamente e che vogliamo avere presenti quando la sede verrà ufficialmente inaugurata nei primi giorni di marzo». Un primo passo, questa casa di accoglienza per donne in difficoltà, dettato soprattutto dalle richieste emergenti sul territorio, sempre più numerose: «L'accoglienza è la prima fase - ha spiegato Mazzoli - ma in seguito sarà necessario ripensare il progetto per individuare nuovi strumenti utili a costruire per le ospiti un intero percorso di recupero, al pari di quanto accade per gli uomini, a Piacenza, con i centri di prima e seconda accoglienza, il primo in via Tempio, il secondo in via Buffalari». Simona Segalini
|