I conti del 2003 scaldano il Consiglio.
«I conti tornano e i piacentini lo hanno capito: nel voto alle provinciali non c'è traccia, infatti, di insofferenza verso la politica finanziaria adottata in questi mesi in città». Anche il fresco esito dell'appuntamento elettorale si è infilato nella discussione di ieri in consiglio comunale, relativa al bilancio consuntivo 2003 .
L'assessore Francesco Cacciatore ha difeso la linea economica dell'amministrazione replicando alle critiche dell'opposizione. Vari esponenti dalla minoranza hanno rimproverato un utilizzo improprio e inadeguato delle risorse accumulatesi nelle casse comunali l'anno passato, in primo luogo grazie all'aumento dell'Ici. Lo scontro sui numeri si è riproposto, dunque, come già in passato, con un dato in più a disposizione: l'ammontare dell'avanzo non vincolato a consuntivo, pari 1,290 milioni di euro. «Un classico disavanzo fisiologico - l'ha definito Cacciatore - che corrisponde all'1,6% del bilancio complessivo della parte corrente». «È il primo consuntivo - ha fatto notare - scaturito interamente dall'opera amministrativa della giunta Reggi e l'obiettivo da perseguire in futuro è comunque un miglioramento della qualità della spesa». Fra le cifre snocciolate dall'assessore, quella relativa al gettito Ici, pari a 5,3 milioni di euro e quella derivante dalla compartecipazione Irpef dello Stato, da 6 milioni di euro: un trasferimento “regalo” inatteso giunto alla fine del 2003. «Entrate che hanno supportato - ha chiarito - la nostra strategia in tema di riequilibrio delle finanze, con lo spostamento della quota maggiore possibile degli oneri di urbanizzazione dalla spesa corrente agli investimenti, e in tema di ampliamento dei servizi». «Sono stati creati - ha ricordato - 128 posti in più negli asili nido, incrementata del 10,6 % l'assistenza domiciliare, messi a norma numerosi edifici scolastici, e predisposto un piano di opere pubbliche realista ed effettivamente approdato alla fase esecutiva».
Le contestazioni dai banchi del centrodestra non si sono fatte attendere. Sandro Ballerini (Forza Italia) ha portato le sue cifre esemplificative. «Il tributo medio di ciascun piacentino per unità immobiliare è passato da 175,2 a 227,7 euro, con un incremento del 30 %», ha sottolineato: «Ci venite a dire che abbiamo l'Ici più bassa della regione? Ma guardiamo a tutta la tassazione: le rette delle mense scolastiche sono aumentate del 4,7%, quelle degli asili del 2,7%, diversi servizi sportivi non sono più gratuiti e altre tariffe sono state inasprite, come i parcometri e quelle bibliotecarie. Con questa amministrazione siamo arrivati al massimo dalla tassazione possibile e serve un cambiamento di rotta per evitare sconquassi». Filiberto Putzu (Piacenza nostra) ha polemizzato sullo scarto fra l'introito Ici preventivato e quello effettivamente realizzatosi, e ridimensionato il potenziamento dei servizi descritto da Cacciatore. «C'è ancora un utilizzo improprio - ha aggiunto - degli oneri di urbanizzazione, occorre liberarli dal vincolo della spesa corrente». Anche Marco Tassi (An) ha contestato una «cattiva politica di spesa da parte dell'amministrazione». «Le tasse sono aumentate - ha affermato - ma i soldi incassati sono investiti male, in consulenze, progetti e finanziamenti senza risultati pratici». Infine Carlo Mazza (gruppo misto) se l'è presa con la scarsa efficacia della lotta all'evasione e all'elusione dell'Ici: «In questi mesi - ha detto - non avete recuperato un euro».
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