E' stata confermata la gratuità dell'utilizzo dei pullman urbani per gli anziani dai 65 anni in su. Ma solo fino al 30 giugno prossimo. Metà anno, dunque, un periodo circoscritto quanto basta a «consentire con elementi oggettivi utili una opportuna valutazione dei risultati ottenuti nel biennio 2013/2014». Lo scrive la giunta comunale nella delibera con cui, nell'ultima seduta del 2014, ha rinnovato l'esenzione dal pagamento del biglietto del pullman a favore degli over 65, una misura introdotta nel 2002 dalla prima amministrazione Reggi, ciclicamente messa però in discussione all'interno dello stesso centrosinistra specialmente da quando le ristrettezze di bilancio inducono il Comune a una rigorosa valutazione di ogni voce di spesa. Il bus gratis per gli anziani costa a Palazzo Mercanti 270mila euro all'anno da versare a Seta, il gestore del servizio di trasporto pubblico locale, a compensazione del mancato introito. E' infatti della metà - 135mila euro - la cifra stanziata adesso per la conferma dell'esenzione fino a giugno 2015. E il motivo del rinnovo soltanto parziale sta in quel passaggio della delibera sopra riportato: la necessità cioè di «procedere alla revisione integrale della misura» come la stessa relazione previsionale e programmatica 2014-2016 stabilisce per il 2015. Lo si farà sulla base della sperimentazione sulle «nuove modalità di rilascio del titolo di viaggio» concordata a suo tempo con Seta per il biennio 2013-2014. Ecco perché, per dare modo di valutare con la dovuta attenzione i risultati della sperimentazione, la giunta ha ritenuto «opportuno» lasciare le cose come stanno fino a giugno. E' l'ultimo atto di una discussione che, si diceva, da parecchio rimane aperta nella coalizione di maggioranza. Un mese e mezzo fa in consiglio comunale se ne tornò a parlare in virtù di una mozione del Movimento 5 stelle finalizzata a «sospendere» la misura della gratuità per trasferire «le risorse che si liberano» - così era scritto nel testo - a beneficio di un'altra fascia sociale, e cioè le famiglie con figli che frequentano le elementari: in sostanza per ogni abbonamento annuale ai bus pagato dal genitore se ne sarebbe dovuto ricevere anche uno per il figlio di durata pari a quella dell'anno scolastico (settembre-giugno). La mozione è stata respinta perché «mette i nonni contro i nipoti, una crudeltà», aveva argomentato (v. Libertà del 18 novembre) Lucia Rocchi (Moderati) nel rivendicare l'importanza del servizio gratuito per tanti anziani. «E' una scelta politica che difendiamo, seppur consapevoli che occorrerà ragionare se in futuro sarà compatibile con le risorse comunali», aveva dato man forte Stefano Borotti (Pd). «Un servizio che ha una domanda forte», si era unito Giovanni Castagnetti (Piacentini per Dosi) riprendendo i dati forniti in aula dal sindaco: le tessere consegnate a over 65enni sono più di 12mila (hanno pagato i 5 euro per avere l'abbonamento gratuito), ma i soggetti interessati sono 14.300 su una platea di potenziali destinatari di 25.500 persone. Numeri che «dimostrano un reale interesse», aveva commentato Paolo Dosi: se quei 14mila dovessero pagare un abbonamento intorno ai 140 euro - per fare un'ipotesi mediana -, significherebbe 2 milioni di esborso collettivo a fronte dei 270mila euro dell'attuale contributo pubblico. Il gioco vale dunque la candela, secondo il sindaco, ferma restando, aveva aggiunto, la possibilità di cambiare rotta in ragione delle compatibilità finanziarie o delle nuove proposte tariffarie attese da Seta. Cambio di rotta che dunque, stando alla delibera dell'altro giorno, dopo giugno potrebbe arrivare. In consiglio comunale, oltre a quelle delle opposizioni, le voci di esponenti della maggioranza si erano levate con toni critici verso la gratuità dei bus agli anziani. Di «coefficiente familiare che consenta un accesso agevolato a chi non se lo può permettere» aveva parlato Samuele Raggi (Idv). E Guglielmo Zucconi (gruppo misto), nel perorare il ricorso a un criterio reddituale, l'aveva definita «una regalìa che manteniamo nonostante si dica sempre che non ci sono soldi». Gustavo Roccella gustavo. roccella@liberta. it
03/01/2015
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