L'idea dell'assessore Cisini
Semaforo rosso per le biciclette contromano. La bocciatura del "controsenso ciclabile" nel Codice della Strada da parte della commissione trasporti della Camera - posto che il Senato la confermi - a Piacenza si tradurrà, per compensazione, in un allargamento della zona a traffico limitato o dell'isola pedonale o nell'introduzione di sensi unici più pista ciclabile sulle grandi direttrici. Di riffa o di raffa, la città è destinata a diventare sempre meno auto-dipendente, sempre più ciclo-pedonale. E l'assessore Giorgio Cisini (Viabilità), nel prendere atto della novità governativa che mette un'ipoteca sulla libertà delle "due ruote", si riserva di vederne gli effettivi sviluppi. Ma resta in sella alle sue convinzioni.
«Contromano o no, va aumentata la possibilità d'uso della bicicletta in città, che altrimenti diventa ogni giorno più invivibile. La rotta giusta - avverte - è favorire l'uso della bici a prescindere, se non potremo muoverci in un certo senso dovremo agire in modo più drastico, con isole pedonali e allargando la Ztl».
Nelle grandi città europee il contromano delle biciclette è una violazione ammessa (Germania, Francia, Belgio, Svizzera e Paesi scandinavi). Piacenza, che fu pioniera in Italia nel 2005 con un'ordinanza del sindaco Roberto Reggi, vuol proseguire. Di recente, dopo varie battaglie, nel testo normativo arrivato in Parlamento era stata inserita la pedalata contromano nel Codice della Strada (in Zone 30 e carreggiate più larghe di 4 metri). Ragion per cui - informa Cisini - sono state messe sotto osservazione 130 vie del centro storico per verificare quali si prestano e quali no. «Stiamo cercando di adeguarci a normative che ogni giorno cambiano, volevamo stabilire con precisione, secondo il Codice della Strada, quali vie sono percorribili in controsenso e dove è vietato». Era già pronta la delibera, inclusi i fondi per acquistare l'opportuna segnaletica. Lo stop della Camera frena tutto. Non la filosofia ambientalista degli amministratori. Inoltre, provvedimenti che di primo acchito non entrano nelle corde dei cittadini, alla lunga vengono metabolizzati. Così è stato per gli spazi riservati ai disabili, oggi assai più rispettati. Così sarà per le ciclabili, ancora ostaggio dei parcheggi selvaggi. Così sarà per l'estensione della Ztl?
In una piccola città come Piacenza esistono punti critici, si veda il tratto finale di via Taverna, poco adatto al contromano ciclistico, l'incrocio con via San Bartolomeo. Sarebbe il caso che i ciclisti scegliessero le parallele più comode, nel caso c'è via Campagna. Ma in futuro anche le strade come via Dante, stradone Farnese, dovranno piegarsi al senso unico. La bici prende piede, ci sono gli adolescenti che in bici corrono a scuola - enumera Cisini - anziani che si muovono su "due ruote", appassionati che nel fine settimana si fanno centinaia di chilometri. L'esercito del manubrio insidia quello del volante. Intanto per Fiab Amolabici il portavoce provinciale Angelo Nani sostiene anzitutto le ragioni della sicurezza. In quanto alla bocciatura della pedalata contromano, si dice certo che in Senato sarà modificata. A Piacenza si collabora con l'assessore Cisini, si lavora su segnaletica e attraversamenti, si continua a sostenere che la sicurezza della mobilità passa attraverso la libertà di andare in contromano, inducendo le auto a viaggiare più lente, gli automobilisti a stare più attenti. Quindi, via libera alla salvaguardia del contromano in Zona 30 a favore dell'utenza debole (ragazzi, anziani). La nostra città qualche punto di merito già ce l'ha, qualche allenamento alla buona educazione stradale. «E' fra le poche - esemplifica Nani - dove le auto si fermano davanti alle strisce pedonali». Manco fossimo in Trentino. Patrizia Soffientini LIBERTA' 13/08/2014
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