PIACENZA - Permettere oppure no che all'inceneritore di Tecnoborgo arrivino rifiuti speciali (Rsa) da altre province? La politica, su questo punto, si è già spaccata con Luigi Gazzola (Idv) da una parte che sostiene la necessità di contrastare questo scenario per difendere la priorità della raccolta differenziata e il Pd dall'altra che sostiene la richiesta avanzata dall'impianto piacentino. Ad illustrare esattamente i punti che costituiscono l'istanza di rinnovo presentata da Tecnoborgo, sono stati la presidente Elisabetta Ferrari e il direttore dell'impianto Claudio Mazzari. Partiamo da quello che ha destato le maggiori preoccupazioni e quindi "La rimozione del limite di conferimento per i Rifiuti Speciali Assimilabili agli urbani (Rsa) al bacino territoriale della Provincia di Piacenza: alla luce della normativa vigente gli Rsa possono circolare liberamente". Tecnoborgo chiede quindi di poter smaltire Rsa prodotti in province altre rispetto a quella piacentina. Cosa si intende esattamente con Rsa? «Si tratta di rifiuti prodotti dal comparto produttivo e quindi dalle aziende - ha spiegato Mazzari - Gli Rsa hanno le stesse caratteristiche del rifiuto urbano tanto che possono essere smaltiti nel medesimo modo. Non si tratta assolutamente di rifiuti pericolosi che, tra l'altro, non possiamo neanche trattare». Perché è stato richiesta questa rimozione del limite? Ricordiamo che Tecnoborgo ha chiesto, per gli otto anni a venire, di poter bruciare sempre le stesse 120mila tonnellate annuali, ma, al contempo, di poter avviare un progetto di fornitura di calore alla rete del teleriscaldamento. Con la crescita costante della raccolta differenziata nella nostra provincia, le tonnellate di rifiuti urbani destinati all'inceneritore tendono a diminuire e da qui la necessità di vederne arrivare altre per riuscire a rispettare il vincolo di efficienza dell'impianto: «Per una corretta gestione dell'impianto esistono dei vincoli che non possiamo decidere di cambiare dall'oggi al domani - ha detto Ferrari - altrimenti incapperemmo in gravi problemi di gestione. Noi rispettiamo tutte le prescrizioni ed in particolare i limiti alle emissioni proprio perché l'impianto è efficiente, viceversa, diventerebbe un problema tenerle sotto controllo». L'integrazione del sistema di teleriscaldamento consentirebbe a Tecnoborgo di incrementare il coefficiente R1 (efficienza di trasformazione energetica di un impianto). Fra le richieste avanzate, ricordiamo, anche quella di classificazione dell'impianto come impianto di recupero (R1): «Tecnoborgo grazie alle innovazioni e alle migliori tecnologie implementate soddisfa la formula di efficienza energetica contenuta nella direttiva europea - ha detto Ferrari - Siamo uno dei pochi territori in Italia pronti ad affrontare le sfide del futuro per uscire da un vecchio e dannoso sistema produttivo. Vogliamo ricordare che abbiamo ottenuto la registrazione Emas e che ogni anno siamo verificati da enti terzi per la riconferma di questa, per noi, importantissima "medaglia"». Con il teleriscaldamento si andrebbe a recuperare il calore perso dalla combustione dei rifiuti: «Noi ci immetteremmo nella rete già esistente fornendo 20 megawatt per 6mila nuclei abitativi - ha detto Mazzari - Bisogna ricordare che oggi il teleriscaldamento viene alimentato da due fonti: il calore di scarto di Edipower e le caldaie a gas metano che sono installate vicino alla centrale. Con il nostro contributo andremmo ad evitare il consumo di gas e le relative emissioni». Ultima richiesta di Tecnoborgo riguarda la rimozione del limite massimo annuale di funzionamento dell'impianto (o un sensibile aumento delle ore) che attualmente prevede 16mila ore (8mila per linea). Nicoletta Novara
27/01/2014
Arpa pronta ad intensificare i controlli «Vigileremo soprattutto sul camino» PIACENZA - (nn) Le emissioni dell'inceneritore Tecnoborgo sono monitorate costantemente da Arpa Piacenza che tiene sotto controllo anche l'ambiente dell'area esterna all'impianto. I dati delle ultime rilevazioni sono state fornite direttamente dal direttore di Arpa, Giuseppe Biasini. Intanto è utile ricordare che esistono due tipi monitoraggio: in continuo e discontinuo. Tramite postazioni fisse e laboratorio mobile, Arpa, ma anche la stessa Tecnoborgo come è possibile verificare dal sito web, tengono monitorati alcune parametri. Con relazioni giornaliere e mensili si misurano Pm10, Nox e Co. Con relazioni annuali e triennali, Arpa, tiene monitorati i metalli pesanti, i metalli, le diossine, le polveri fini e i terreni circostanti a Tecnoborgo. Le analisi vengono confrontate con quelle che il gestore fornisce regolarmente ad Arpa che ne verifica l'attendibilità. Come ha tenuto a sottolineare Biasini: «Alcuni di questi campioni vengono spediti a Modena là dove si trova l'eccellenza nella nostra regione per esami di questo tipo riferiti agli impianti di incenerimento». «Se le richieste di rimozione dei limiti saranno accolte- ha aggiunto- ciò che andremo ad accentuare saranno i controlli sul camino di Tecnoborgo». Ma vediamo nel dettaglio i risultati delle ultime analisi (novembre 2013) che vengono effettuate su entrambe le linee di incenerimento. Linea E1: le concentrazioni di Policrorodibenzodiossine e Policrodibenzofurani (Pcdd e Pcdf) sono risultati inferiori ai limiti di legge (0,0005 contro 0,1 nanogrammi per metro cubo), gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (Ipa) sono risultati inferiori al limite di concentrazione previsto in autorizzazione (0,0000014 contro 0,01 milligrammi/Nmc), la concentrazione dei Policlorobifenili (Pcb) è risultata pari 0,0003 nanogrammi/mc (in questo caso non esiste un limite di legge). Sulla linea E2 la situazione non cambia e i risultati mettono in evidenza il rispetto dei limiti di legge. Vi sono poi altre analisi che mettono in evidenza la portata del camino e le relative emissioni. Prendiamo in considerazione la linea E1 i cui risultato sono leggermente superiori a quelli della linea E2. La portata volumetrica secca risulta essere 44300 Normal metri cubi all'ora contro un valore limite di 61500 Nmc/h. Il mercurio risulta inferiore a 0,001 milligrammi/Nmc rispetto al limite di 0,05. Le polveri totali sono anch'esse sotto al limite: 0,4 mg/Nmc contro i 20 indicati dalla legge. I metalli pesanti (suddivisi in due distinte misurazioni) sono ampiamente sotto i limiti: 0,0046 mg/Nmc contro 0,5 e 0,001 mg/Nmc contro il limite di 0,05. Altri dati interessanti (riportati in tabella) sono l'Acido Fluoridrico (0,1 mg/Nmc contro 4), l'Acido Cloridrico (11,2 mg/Nmc contro 50), l'Ammoniaca (6,8 mg/Nmc contro 20) e il Carbonio Organico Volatile (1 mg/Nmc contro 20). La richiesta di rinnovo dell'autorizzazione è ora sul tavolo della Provincia che provvederà ad eseguire lo screening del documento. Saranno richiesti a Tecnoborgo dei documenti integrativi. Lo screening del documento sarà solo la fase iniziale perché gli uffici competenti della Provincia dovranno valutare l'impatto ambientale di Tecnoborgo sulla base delle nuove richieste avanzate.
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