«Qui al Capitolo non si respira» Residenti assediati da industrie, inceneritore e autostrada
Al Capitolo la frustrazione degli abitanti si misura insieme allo spessore dello strato di polvere, grigia che si accumula sui davanzali delle finestre, sulle auto parcheggiate, su ogni cosa esposta all'aperto. Siamo stati in via Ceno e nei dintorni della centralina di rilevazione dell'Arpa, che tutti i giorni “sforna” i dati peggiori sulla qualità dell'aria che si respira in città, facendo registrare la concentrazione più massiccia delle temibili polveri sottili. Dal piccolo e tranquillo agglomerato di case basse, le cui vie portano i nomi dei torrenti (Ceno, Chiavenna, Stirone) basta alzare di poco lo sguardo e volgerlo a 360 gradi lungo l'orizzonte, per scoprire il perché. Con l'autostrada A21 e il suo traffico come rumore di fondo, le grandi ciminiere della centrale elettrica Levante a svettare, lo stabilimento della Cementirossi. Poi la torre azzurra dell'inceneritore a meno di un tiro di schioppo di distanza. È dunque facile dar ragione a più di un residente che si sente assediato.
«Quando qui tira il vento e si pulisce l'aria - afferma Angela Graci - è come una sorta di consolazione, l'unica concessa. In questi giorni stiamo aspettando la pioggia. A vivere in mezzo alla polvere e agli odori siamo ormai abituati, anche perché non abbiamo alternative, così come si fa l'abitudine al traffico sull'autostrada. Solo d'estate, con la necessità di lasciare le finestre aperte il fastidio diventa pesante».
Per Gianni Cabrini, abitante della frazione dal lontano '57, «una polvere grigia così abbondante posata sui davanzali e sui muretti di casa, non si era mai vista. Siamo stretti in un triangolo - fa notare - dove si concentrano le emissioni inquinanti provenienti dall'autostrada, dalla centrale elettrica e dal cementificio».
Andrea Preti ha quattro figli piccoli e per proteggerli ha deciso di trascorrere meno tempo possibile al Capitolo. «Appena possiamo - dice - andiamo nella nostra casa di campagna, anche perché i miei bambini soffrono di broncospasmi. Credo che i responsabili principali dell'inquinamento da queste parti siano gli stabilimenti, ma anche l'autostrada, che scorre troppo vicina ai nuclei abitati: non capisco come non siano ancora state realizzate specifiche barriere per difenderci almeno dal rumore».
L'inceneritore che brucia tonnellate di rifiuti prodotti in città è pienamente operativo da pochi anni e secondo Giuseppe Faimali non ha certo migliorato la situazione. «Gli odori sgradevoli sono aumentati, - fa notare -. Per l'autostrada non si può fare nulla: è lì da tanto tempo ormai, e non si può certo spostare; l'unico intervento sono i doppi vetri alle finestre di casa per filtrare il rumore. Mentre invece sugli altri fattori di inquinamento bisognerebbe intervenire».
Ma al Capitolo c'è anche chi non si lamenta e ne apprezza la tranquillità rispetto al caos di chi abita in città. È Anna Cofferati, che sostiene di essersi ormai assuefatta a tutti i disagi e non farebbe cambio con nessun altro posto dove vivere. «Certo che qui l'inquinamento è alto: - ammette - se si colloca una centralina di rilevamento nel bel mezzo di una zona industriale, i risultati non potranno che essere negativi. Io penso che comunque si stia esagerando e trovo che misure come le targhe alterne siano ingiuste e inefficaci. Per quanto riguarda via Ceno, è una strada tranquilla: in 50 di vita qui ci siamo abituati all'autostrada e alle industrie, non sono un fastidio così pesante».
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