A Piacenza +25%
Aumenti distribuiti sull'intero territorio provinciale a macchia di leopardo, con un ritocco massimo verso l'alto del 25% che spetterà al capoluogo Piacenza e ad altri 12 comuni, mentre quelli soggetti a variazione zero saranno 14: tutti gli altri si collocano nel mezzo di questa forbice, compresi i comuni più popolosi: Fiorenzuola (+ 7,2%) e Castelsangiovanni (+ 8,4%). Inoltre, i 16 centri montani individuati come svantaggiati dall'Unione Europea si avvarranno di uno “sconto” del 20% sull'incremento prestabilito. L'acqua che scende dai rubinetti di casa sarà più “salata” l'anno prossimo: occorre infatti drenare le risorse da reinvestire nel potenziamento e nell'ammodernamento di una rete distributiva e di depurazione ormai obsoleta e poco affidabile. Lo ha stabilito ieri mattina nella sala del consiglio di via Garibaldi l'assemblea dei 48 sindaci dell'Agenzia d'Ambito, l'organismo provinciale deputato a deliberare su acqua e rifiuti, che ha accolto la proposta del nuovo piano tariffario triennale (2005-2007) formulata dal Consiglio di amministrazione riunitosi la settimana scorsa. Un provvedimento approvato con un ampio consenso (solo tre gli astenuti, i sindaci di Caorso, Castelvetro e Pontenure, nessun contrario e qualche assenza come quella “polemica” del comune di Ferriere), che dimostra la volontà delle amministrazioni locali di affrontare con una logica di sistema il problema di razionalizzare l'approvvigionamento idrico. Gli incrementi tariffari medi annui saranno del 16,3% nel 2005, del 12,1% nel 2006 e del 10,8% nel 2007: con il duplice obiettivo di racimolare i 30 milioni di euro indispensabili per far fronte alle priorità di intervento sulle infrastrutture, e arrivare in maniera graduale, alla fine del triennio, a livellare in una tariffa unica d'ambito le grandi disomogeneità oggi esistente fra i comuni, in materia di prezzi idrici. Il nuovo piano tariffario costituisce la base per la stipula tra l'Agenzia e Tesa della convenzione per l'affidamento a quest'ultima, fino al 2011, del servizio idrico integrato (l'insieme dei servizi di acquedotto, fognature e depurazione) di tutta la provincia, in programma lunedì. Durante la presentazione del provvedimento, il sindaco di Piacenza Roberto Reggi, nelle vesti di presidente dell'Agenzia, ha parlato di «occasione storica per migliorare la rete idrica provinciale». Premettendo che le decisioni assunte rispondono ad un obbligo di legge, ha fatto notare «come la nostra provincia si distingua per una gestione poco oculata dell'acqua. Siamo fra i territori più spreconi d'Italia e con le tariffe più basse: dai 24 milioni di metri cubi di acqua erogati attualmente, vengono incassati 16,5 milioni di euro, significa un ricavo medio di 0,69 euro al metro cubo, decisamente inferiore rispetto alla media regionale di 1,1 euro al metro cubo». Da qui l'esigenza di mettere in piedi un piano di investimenti sulla base delle ricognizioni effettuate nei mesi passati in tutti i comuni per ammodernare gli impianti. «Gli interventi richiesti - ha spiegato Reggi - hanno raggiunto sulla carta la portata di 80 milioni di euro, una cifra insostenibile. Nei prossimi tre anni abbiamo fissato alcune priorità, intraprendendo lavori per 30 milioni, così ripartiti: 5 milioni da destinare alla manutenzione e alle emergenze relative agli acquedotti, e 10 per gli impianti di depurazione e fognature; altri 14 riservati al miglioramento degli standard distributivi e di raccolta reflui, un milione per ricerche e progettazione». Mauro Ferri
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