Via libera da parte del Comune di Piacenza al progetto di fattibilità per la costituzione di una società a capitale misto, pubblico e privato, che possa gestire il servizio idrico e quello dei rifiuti in ambito piacentino. Arriva il sì E' arrivato dunque ieri intorno alle 22 il "sì" di maggior peso, quello del consiglio comunale di Piacenza, all'approvazione del protocollo di intesa fra Comuni del territorio. E la discussione in aula consiliare su un bene così vitale come l'acqua ha scatenato quella "tempesta perfetta" che tutti si aspettavano, fra le proteste del Comitato Acqua Bene Comune, striscioni, slogan scanditi a voce alta che hanno riempito piazzetta Mercanti e un folto pubblico ad assistere alla discussione. E le minoranze hanno dato battaglia.
Ordini del giorno Alla fine però anche le perplessità sorte in seno alla maggioranza sono state riassorbite da due ordini del giorno garantisti, presentati dalla stessa maggioranza, dove si pongono dei paletti: una governance controllata dagli enti locali specie sulla programmazione degli investimenti e per la qualità del servizio, oltre a un'ulteriore valutazione da farsi sulla gestione totalmente pubblica del servizio. E tuttavia lo scontro è stato forte, a cominciare dalla pregiudiziale iniziale posta da Tommaso Foti (Fratelli d'Italia) verso un provvedimento non accompagnato e giustificato «dagli atti dovuti e nei tempi dovuti» e l'anomalia di unire acqua a rifiuti. «Si mescolano pere e mele» ha rincalzato Massimo Polledri (Lega Nord): «Non ci sono elementi per poter prendere una decisione, si è fatto un gran pasticcio». Ma la maggioranza, a cominciare da Christian Fiazza e Michele Bricchi (Pd) ha difeso a tutto tondo l'adesione al protocollo, come pure Giovanni Castagnetti (Piacentini per Dosi), argomentando più ampiamente la scelta infine privilegiata, mentre il vicesindaco Francesco Timpano ha sottolineato come in sede Atersir (l'Agenzia territoriale dell'Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti, ex Ato) questa formula sia sembrata la «più coerente» con il responso referendario di qualche anno fa, là dove gli studi economico-giuridici affidati a due società di consulenza, rispettivamente "Nera" e "Bonelli Erede Pappalardo" avevano mostrato le criticità di una soluzione "in house". Per Timpano la forma di gestione scelta fra le tre che la legislazione rende possibili (interamente pubblica, pubblico-privata, o affidabile a bando di gara) pareva la più coerente con responso referendario. Nel frattempo la legislazione si è variamente modificata: «ma credo che scelta ci permette di riportare il controllo del servizio sul territorio e con la collettività dei sindaci di seguire più da vicino gli investimenti e il controllo della qualità del servizio». Un «passo avanti» rispetto alla situazione passata e dove «la gestione della società resta competenza del consiglio comunale». Altre porte restano aperte, dice Timpano, ma c'è anche la pressione di affidare il servizio dopo anni deludenti: «avremo un rapporto più maturo, robusto e rassicurante con il gestore privato».
Prima i sindaci del referendum Nel suo lungo intervento il sindaco Paolo Dosi non ha solo ricordato, a sua volta, le «inadempienze» nell'ultimo anno della precedente gestione («anche in virtù di un atteggiamento societario particolarmente irritante»), ma soprattutto ha insistito sul confronto fra i 48 sindaci piacentini, in un quadro normativo «carente, incerto, precario e contraddittorio spesso». Si è dapprima portata avanti la soluzione interamente pubblica, poi si è presa un'altra strada parsa più consona. Il caso di Parigi, dove la gestione è tutta pubblica? «Parigi ha 7 milioni di utenze che generano ricavi imparagonabili ai nostri». E poi Dosi ha introdotto un primariato che ha suscitato un certo disappunto tra le file del Comitato, la maggior rappresentatività dei sindaci eletti rispetto a un referendum di cui pure ha riconosciuto il valore.
Pdl spaccato Alla fine, hanno votato a favore il Pd, Castagnetti e Ceccarelli (Piacentini per Dosi), Colla e Rocchi (Moderati), Zucconi (Misto) e dal fronte della minoranza Giovanni Botti (Pdl). Contrari: M5S, Fratelli d'Italia, Sveglia!, Piacenza Viva, Idv, Lega, Putzu (Misto), Tassi (Pdl).
Patrizia Soffientini LIBERTA' 11/02/2014
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