Ieri la firma del quinto accordo
Il patto si allarga. Per vincere le polveri fini la Pianura padana fa quadrato e l'Emilia Romagna si allea con Lombardia, Piemonte, Veneto, le Province di Trento e Bolzano e persino con il Canton Ticino.
L'obiettivo comune è costituire un tavolo di lavoro e adottare misure anti-smog simili per dare un segnale forte al governo perché tutta l'area padana vive un'emergenza sanitaria condivisa su vasta scala.
E' la novità del quinto accordo regionale sulla qualità dell'aria siglato ieri a Bologna anche dal Comune di Piacenza, rappresentato dal vice-sindaco Anna Maria Fellegara e dalla Provincia, presente l'assessore Patrizia Calza (Trasporti). I provvedimenti sono già noti.
Stop alle auto ogni giovedì dall'8 gennaio al 31 marzo, da Piacenza a Rimini.
E poi limitazioni al traffico feriale da ottobre a marzo per i veicoli pre euro ed euro 1 (immatricolati prima del 31 dicembre 1992) e una domenica senza auto a gennaio in tutto il Nord. Le differenze tra comuni riguarderanno le modalità delle limitazioni.
Questi i binari su cui ci muoveremo a partire dal 20 ottobre e che hanno già sollevato le critiche delle organizzazioni dell'artigianato, commercio, agricoltura, cooperazione e piccola e media impresa aderenti al tavolo regionale dell'imprenditoria. A Piacenza le reazioni dell'Unione Commercianti sono altrettanto caustiche.
L'accordo presenta indirizzi e provvedimenti per il triennio 2006-2009, e oltre alle limitazioni al traffico, prevede finanziamenti a favore del trasporto pubblico e per la trasformazione di veicoli a metano o gpl, per l'edilizia sostenibile, la logistica e per ridurre le emissioni di inquinanti da parte delle grandi industrie.
Il blocco fisso del giovedì (prima condizionalo all'andamento delle polveri), non esclude la possibilità di eventuali revoche decise di volta in volta dalle singole amministrazioni qualora le condizioni dell'aria lo consentano.
Entrando nel dettaglio: dal 1° ottobre al 31 marzo la circolazione sarà limitata per i veicoli più vecchi e più inquinanti, ossia mezzi a benzina e diesel precedenti alla normativa euro 1 (immatricolati prima del 31 dicembre 1992), auto a benzina precedenti all'euro2, ciclomotori e motocicli a due tempi non conformi alla normativa euro1.
Come lo scorso anno, queste limitazioni non toccheranno mai i veicoli elettrici, ibridi, a metano o gpl, le auto condivise e quelle con tre persone a bordo, i mezzi del servizio car sharing, i diesel con filtro antiparticolato e quelli a benzina euro 4 di nuova generazione.
«Superate le targhe alterne, ci siamo orientati verso un rafforzamento delle misure del passato, anche perché è un metodo che sta dando risultati» ha assicurato l'assessore regionale all'Ambiente Lino Zanichelli.
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