Piacenza risale di 301 unità. Immigrati ancora decisivi
Cresce ancora la popolazione dei residenti nel Comune di Piacenza: anche l'ultimo bilancio semestrale, chiusosi al 30 giugno scorso, conferma il trend di ripresa demografica già evidenziatosi alla fine del 2004.
Oggi i piacentini che vivono all'ombra del Gotico sono 99.451 (+ 301 unità), secondo i dati forniti dall'ufficio statistiche del Comune: e la fatidica soglia dei 100mila abitanti sembra ora un traguardo a portata di mano.
A mantenere positivo il saldo, ancora una volta, determinante, si è rivelata la presenza delle comunità straniere, che a Piacenza raggiunge ormai quasi il 9% dell'intera popolazione.
Più nuovi ingressi, ma anche tassi di natalità maggiormente elevati sono le leve con cui i cittadini extracomunitari, ormai piacentini d'adozione, hanno riportato in positivo i rendiconti demografici. Durante i primi sei mesi dell'anno la cicogna ha volato più frequentemente rispetto allo stesso periodo dell'anno prima: 394 le nascite, contro le 332 del semestre 2004. Dei nuovi nati, 86 appartengono a famiglie straniere (parti a circa il 22%o del totale).
Ma i 62 lieti eventi in più dell'anno scorso non sono bastati a pareggiare i conti rispetto ai decessi dei primi sei mesi di quest'anno (600).
Ciò che invece ha frenato, fino ad azzerarla, l'emorragia demografica degli ultimi anni e ha riportato in attivo il trend sono stati anche stavolta i nuovi iscritti ai registri comunali dei residenti: 1.862, dall'inizio di gennaio, contro le 1.356 cancellazioni di chi invece ha lasciato Piacenza. Complessivamente i piacentini attualmente residenti nel Comune sono 99.451, contro i 99.150 con cui si era chiuso il 2004.
Per ritornare sopra quota 100mila, potrebbe essere questione di poco tempo.
«Entro il 2006 - prevede l'assessore ai servizi demografici del Comune di Piacenza Manuela Bruschini - a questo punto è più che possibile il reintegro di Piacenza nello scaglione dei 100mila abitanti». «Ciò è rilevante - giudica la Bruschini - in quanto il Comune avrà, rispetto agli enti sovraordinati, più chances di ottenere agevolazioni a vari livelli, finanziamenti compresi».
Pregnante per l'Italia intera, ma ancora più per Piacenza, tra le città italiane più “anziane”, la ripresa della natalità, spinta dal fenomeno migratorio ormai entrato in una fase matura: «Oggi - conclude la Bruschini - è importante che Piacenza lavori attivamente sul fronte delle relazioni tra giovani e adolescenti di etnie e culture diverse, assolvendo già da tempo al compito di fornire politiche di integrazione di primo livello, vedi accoglienza scolastica o insegnamento della lingua».
Spulciando tra le cifre dell'ultimo bilancio demografico, riguardo alle nuove nascite i fiocchi azzurri hanno battuto i rosa: 212 maschietti contro 182 bimbe (primato che per gli esperti di statistiche non è una grossa novità, anche se a Piacenza lo scorso anno, eccezionalmente, nacquero più femmine).
Continua a crescere a livelli più che sostenuti la comunità straniera di Piacenza: nel settembre 2003 rappresentava il 6% della popolazione, oggi siamo all'8,83%. Le etnie più rappresentate sono l'albanese (1.582 cittadini), la macedone (1.070), l'ecuadoriana (972), la marocchina (932, che agli inizi del fenomeno migratorio guidava la classifica), e la bosniaca (467). Guardando invece al tasso di natalità delle diverse comunità, emerge una sorpresa. I più prolifici, infatti, tra gli stranieri a Piacenza, sono i cinesi: 170 le presenze, complessivamente, di cui ben il 34,12% rappresentate da minori.
Ultimo capitolo, i fiori d'arancio. Nei primi sei mesi del 2005 a Piacenza ci si è detto “sì” più frequentemente che lo scorso anno: 168 unioni contro le 135 del semestre 2004. E i matrimoni davanti al sindaco restano preferiti a quelli davanti all'altare: 97 nozze civili contro 71 religiose.
Nel “Palazzo” della politica si guarda con particolare attenzione alla soglia dei 100mila abitanti anche per un preciso motivo: il suo superamento determina una più ricca dotazione del budget dei compensi per gli inquilini di consiglio e giunta. L'anno scorso, infatti, quando a palazzo Mercanti fu recepito il declassamento demografico del Comune ufficialmente sancito dal censimento del 2001, vennero tagliati di 10 euro i gettoni di presenza per le sedute sia del consiglio comunale (da 100 a 90) sia dei consigli di quartiere (da 80 a 70).
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